Esce in questi giorni in libreria il libro di Elvira Corona, Lavorare senza padroni. Viaggio nelle imprese «recuperadas» d’Argentina (Editrice Missionaria Italiana, pp. 272, euro 15,00), un’inchiesta condotta sul campo in Argentina tra le imprese «recuperadas» dai loro lavoratori a seguito della drammatica crisi economica del 2001. Sono numerose le esperienze descritte dall’autrice di imprese fallite o per l’incapacità di reggere alla concorrenza internazionale o perché colpite da investimenti poco limpidi di imprenditori senza scrupoli. La risposta alternativa degli operai alla chiusura e al fallimento è stata l’autogestione, che ha portato oggi più di 200 imprese a sopravvivere alla crisi e a tornare ad essere altamente competitive sul mercato. Nella nuova edizione di questo volume, Elvira Corona ritorna in Argentina alla ricerca di quelle «recuperadas» per le quali aveva interceduto l’allora arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, oggi papa Francesco. È il caso dell’Ospedale Istraelitico, dove lavoravano 1300 persone e venivano curati circa 50mila pazienti l’anno, vittima di un fallimento fraudolento all’inizio degli anni 2000 e successivamente occupato dai suoi lavoratori. Accorrendo in aiuto dei dipendenti che aspettavano una decisione legislativa, Bergoglio inviò una lettera alla Legislatura di Buenos Aires con l’obiettivo di difendere l’ospedale, a cui fece immediatamente seguito una legge votata all’unanimità sull’espropriazione e la consegna dell’ospedale ai lavoratori. Tuttavia Bergoglio dimostra il suo essere sempre dalla parte dei poveri e degli umili non solo con lettere o appelli, ma con gesti concreti, come quando celebrava la messa per il movimento dei lavoratori esclusi in Plaza de la Constitución, luogo simbolo della miseria della capitale argentina, alla quale partecipavano anche cartoneros, vittime della tratta e lavoratori delle cooperative. Non faceva mancare il suo sostegno neanche nei casi di sgomberi o repressioni delle manifestazioni in favore dei lavoratori delle «recuperadas» da parte della polizia. Un atteggiamento sempre molto privato ma efficace, che sorprende l’autrice e gli operai stessi, non abituati a vedere un’autorità del rango del cardinale di Buenos Aires prendere posizione contro il «sistema», anche se profondamente ingiusto, che in quegli anni aveva portato alla distruzione di un intero paese e aveva spinto milioni di persone alla miseria e alla povertà. Un papa «dalla fine del mondo» che ha continuato con il suo impegno a favore degli ultimi anche dopo la sua elezione al soglio pontificio. Il fenomeno delle imprese «recuperadas» in Argentina rappresenta quindi un modello valido di alternativa economico-sociale, un nuovo modo di fare impresa, che sempre più si sta affermando anche in Italia, provata dalla una profonda crisi economica. Con una prefazione di Francesco Gesualdi, coordinatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo.
L’autrice è nata a Cagliari, dove si è laureata in Scienze politiche prima di conseguire il master in Economia non profit e Cooperazione allo sviluppo a Ferrara. Giornalista freelance, ha lavorato per la Agencia Latinoamericana de Información a Quito occupandosi di movimenti sociali in America Latina e di cambiamenti climatici. Per Unimondo.org è stata corrispondente dall’America Latina e ha curato alcune guide tematiche sulla globalizzazione. Attualmente cura la rubrica internazionale del mensile di approfondimento politico e sociale di Attac Italia Il Granello di Sabbia. Recentemente ha pubblicato in ebook Sí, se puede! Viaggio nell’Andalusia della speranza oltre la crisi. Attualmente sta lavorando a un reportage ambientale dal Cile. Quando non in viaggio vive in Sardegna.
Elvira Corona, Lavorare senza padroni. Viaggio nelle imprese «recuperadas» d’Argentina, prefazione di Francesco Gesualdi, Collana Cittadini sul pianeta, pp. 272, euro 15,00