di Sandro Broccia
Gli assessori Deiana e Morandi, nella conferenza stampa di presentazione della prossima stagione estiva dei trasporti da e per la Sardegna, fanno delle considerazioni interessanti in alcuni casi anche condivisibili. E’ certamente positivo il fatto che i due assessori parlino con una voce sola e presentino una politica che non può che riguardare ambedue le competenze. E’ stata questa, una costante dell’attività della Giunta Soru erroneamente interrotta negli ultimi 5 anni e che ora riprende. Anche il numero di collegamenti annunciati, con l’Europa e la nostra penisola, è molto vicino a quello che lasciammo 5 anni fa: va monitorato e implementato e che spero sia solo l’inizio per una Sardegna sempre più integrata con il continente. Perché questi collegamenti dispieghino tutte le potenziali ricadute positive che possano avere sulla nostra economia, la parola d’ordine è fare sistema fra i 3 aeroporti, come viene giustamente sottolineato dai nostri amministratori regionali. Naturalmente per “fare sistema” non è sufficiente qualche periodica riunione e sono certo che Deiana e Morandi non pensano a questo. L’esempio più positivo ci viene dalla regione Puglia che, negli anni passati, è stata capace di far gestire gli aeroporti di quel territorio da un’unica società di gestione regionale. Naturalmente non è una decisione che si può prendere in poche settimane: si tratta di un percorso lungo e complesso, che dovrebbe fare i conti con la compagine azionaria delle tre società, una pubblica, una privata e l’altra della Camera di Commercio di Cagliari, e soprattutto con il “campanilismo” che ci contraddistingue. Non è solo una questione di risparmio di costi, anche se male non fa, ma è l’unico modo per applicare una visione e un progetto, non unitario ma unico, che porti ad ulteriori e più mature politiche di espansione. Anche in questo come in altri campi, la Sardegna deve parlare con una voce sola. Non sarebbe male, per cominciare, prendere in mano un progetto della Giunta Soru che mirava a creare un sistema aeroportuale del nord Sardegna. Progetto che fu bloccato dalla netta contrarietà dei Comuni di Alghero e Sassari, dalla Camera di Commercio e dalla Provincia di Sassari che allora detenevano il pacchetto di maggioranza della società aeroportuale algherese. Per quanto riguarda invece i collegamenti marittimi ci sono due elementi da cui non si può prescindere. Il primo è il traffico dei passeggeri nei porti, che ha perso negli ultimi anni quasi due milioni di utenti. Certamente in conseguenza della crisi economica, ma anche del costo dei biglietti che è salito in modo sconsiderato. Il secondo, che il vero fallimento della Giunta Cappellacci su questa materia, è che la Regione ha rinunciato a svolgere il ruolo che le spettava quando sono state affidate le rotte alla nuova Tirrenia senza procedere ad una gara internazionale. Era l’unico modo che la Regione aveva a disposizione per decidere il livello di servizi di cui necessita. La convenzione che lo Stato ha firmato con Tirrenia e che vale per 8 anni, non deve essere un alibi per rinunciare ad aprire una trattativa, con il Governo e con le compagnie, per cogliere i margini di miglioramento che vanno ricercati. Non possiamo subire per molti anni ancora scelte non condivise e che non hanno tenuto conto delle reali esigenze della nostra isola. Se sommiamo le risorse che Stato e Regione spendono per la nostra continuità aerea e marittima, parliamo di quasi 130 milioni di euro all’anno. In cambio abbiamo gli stessi servizi di 5 anni fa, quando si spendeva la metà di quella cifra. La vera sfida che hanno davanti Deiana e Morandi è quella di migliorare gli accordi esistenti e garantire ai sardi una vera mobilità. Solo così potrà davvero affermarsi che “è cominciata una nuova era”.