Non tutti i dubbi sono stati fugati, su colei che sarebbe stata la prima donna Componidori. Se ne è parlato, nel convegno svoltosi al Teatro San Martino in via Ciutadella de Menorca ad Oristano. Il titolo del convegno era abbastanza significativo:“Quale anima si nasconde dietro la Sartiglia?”, e doveva squarciare il velo di mistero intorno alle voci che circolano con insistenza, secondo la quale, Maria Murtas, nella Sartiglia di San Giovanni del 1940, avrebbe preso il posto del fratello Fulvio, che era stato ufficialmente designato Componidori per il Gremio di San Giovanni. Sala gremita, molti gli interventi post convegno, ma si può dire che alla fine, gli scettici fossero in egual misura dei possibilisti. Molte le defezioni tra gli invitati all’evento e tra le autorità erano presenti solo il presidente della Provincia di Oristano Massimiliano De Seneen e il Prefetto, Vincenzo De Vito.
La Fondazione Sartiglia, era presente col suo direttore Francesco Obinu, che ha messo in risalto lo spessore della manifestazione, dichiarando tutta l’attenzione da parte dell’organismo da lui diretto, per tutto ciò che può essere utile ad arricchire la storia della giostra oristanese, ma specificando che le novità, devono essere suffragate da dati incontrovertibili. Dopo i saluti di rito, tra cui anche la testimonianza di Maria Teresa Carta, nipote di Maria Murtas, che ha esibito alcuni documenti che avrebbero dovuto fare un po’ di chiarezza, ma che in effetti, hanno aggiunto più interrogativi che certezze, è iniziata la girandola degli interventi. Ha aperto i lavori l’ideatrice dell’evento, Lucia Manca, che ha polarizzato l’attenzione sulla protagonista, mettendone in risalto lo spessore umano e esaltandone la personalità, senza però dare la prova provata che Maria Murtas, sia stata veramente la prima donna Componidori. Maria Murtas, per la maggior parte di chi l’ha conosciuta, è stata certamente una donna di profonda sensibilità, di grande preparazione umana e spirituale, esperta amazzone, donna del suo tempo, controcorrente in tutti i sensi, sopratutto per i privilegi riservati agli uomini nel campo dell’equitazione, ma anche in quello dei diritti civili e per la quale determinati incarichi e ruoli erano ancora preclusi a quelle del suo sesso. È stato poi il turno di Caterina Murru, che ha fatto delle brevi considerazioni in ordine alle capacità giuridiche della donna nella società degli Anni Quaranta del Novecento e alla sua funzione di sostegno familiare e sociale. Maura Falchi, che ha vissuto dall’interno le fasi che scandiscono il lavoro delle donne nella casa contadina, ha illustrato egregiamente come erano compartiti gli ambienti e lo spazio domestico in tempo di Sartiglia.
L’occasione per presentare la figura di Maria Murtas, certamente donna di profonda sensibilità, di grande preparazione umana e spirituale, esperta amazzone e donna del suo tempo, hanno dato l’occasione anche di mettere in risalto le inusuali doti di raffinato ricercatore della musicalità delle launeddas, da parte dell’ex sindaco di Oristano, Piero Ortu, che ha fatto una dotta spiegazione sulle caratteristiche delle varie tipologie di questo antichissimo strumento, le cui più antiche testimonianze risalgono al1700 a. C., spiegando anche che la versatilità dello strumento, esibendosi con tre tipologie di questo strumento e spiegando che avevano una funzione di sacralità, nell’accompagnare le varie fasi della vestizione del Componidori. Il musicologo, Ivan Demurtas, invece, si è soffermato sulla musica del potere negli Anni Quaranta.
Argomento interessante.