di Bruno Culeddu
Dal 26 febbraio 2014 al 1° marzo si è tenuto a Bologna il Festival “Visioni Italiane” organizzato dalla Cineteca di Bologna. All’interno della manifestazione è stato inserito il concorso “Visioni Sarde”, voluto dalla FASI (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia) per promuovere e far conoscere la produzione cinematografica sarda fuori dall’Isola, e nella fattispecie riservato a corto, mediometraggi e documentari realizzati da autori sardi o che abbiano come location la Sardegna.
La selezione delle opere in finale per “Visioni Sarde” è stata operata dalla Cineteca. La giuria per l’assegnazione dei premi era composta da Bruno Mossa (che l’ha presieduta) e da Marcello Fois, Alberto Masala, Tonino Mulas e Bruno Culeddu.
La giuria ha assegnato il primo premio di “Visioni Sarde” a “Buio” di Jacopo Cullin e Joe Bastardi (Vincenzo, giovane uomo disincantato nei confronti dell’amore, si confida con Mario che lo coinvolge in un viaggio fuori programma).
La giuria ha inoltre deciso di premiare “Bella di notte” di Paolo Zucca (David Herbert Lawrence, viaggiatore e antropologo, indaga sulla figura mitologica dell’Accabadòra in un cupo paese della Sardegna dei primi del ’900).
La giuria dei “Giovani FASI” ha invece assegnato il premio a “Jovid” di Silvia Perra (Ragazzo afgano immigrato in Italia vivrà in maniera del tutto personale la notizia di un attentato rivendicato dai Talebani). In aggiunta i giovani della FASI hanno voluto segnalare “Buio”, di Jacopo Cullin con una menzione speciale.
Il compito della giuria non è stato facile, data la qualità delle otto opere ammesse all’esame finale. Ecco le altre cinque opere, tutte meritevoli di menzione: “Sogno di mezza estate” di Nunzio Caponio; “Un atto di dolore” di Joe Bastardi; “070” di Ugo D’Eramo e Alessandro Stabilini; “La vita adesso” di Salvatore Mereu; “Dal profondo” di Valentina Pedicini.
La manifestazione “Visioni Sarde” è organizzata dalla FASI con i circoli ACRASE di Roma, ACSIT di Firenze, “Bruno Cucca” di Portoferraio, “Eleonora d’Arborea” di Pesaro, “Grazia Deledda” di La Spezia, “Grazia Deledda” di Pisa, “Il Gremio” di Roma, “Peppino Mereu” di Siena, “Quattro Mori” di Livorno, “Quattro Mori” di Ostia e “Sardegna” di Como che dal 2 marzo ripresenteranno le opere nelle proprie sedi.
LE MOTIVAZIONI
I registi in gara hanno evidenziato consolidata padronanza del linguaggio cinematografico producendo opere che, con linguaggi artistici diversi, hanno trattato diverse tematiche toccando: l’impegno sociale, l’antropologia, la disoccupazione, la guerra, l’immigrazione, l’integrazione multietnica e sentimenti quali l’amore, il rimorso, il disincanto e la speranza. Diversificati sono stati i criteri adotti per la formulazione dei giudizi. Con particolare attenzione fra tutti: l’idea-forza della sinossi, il contenuto e l’efficacia estetica del racconto, la struttura del testo, la sceneggiatura e il dialogo, il colpo di scena finale con la risoluzione della storia. La scelta su BUIO è stata così motivata: “Perché, sebbene in maniera leggera, delicata e divertente, il film appare come una metafora dell’attuale condizione della Sardegna. Ne traspare un segnale di speranza mai come oggi necessario: la vita offre sempre una possibilità che bisogna cogliere con entusiasmo infantile. L’apparente disincanto del vecchio Mario, che nasconde una saggia speranza, diventa lezione di vita per l’amico più giovane. Un apprezzamento anche per l’interpretazione e la fotografia”
La Giuria Giovani FASI ha inoltre conferito a BUIO una menzione speciale con queste parole: “La giovane cinematografia sarda risulti generalmente intrisa di una forte connotazione identitaria e regionalista, tanto da farla quasi convergere in un genere a sé. Sebbene ci auguriamo che non rimanga l’unico genere possibile, esso è comunque un genere bello e necessario. Per questo motivo conferiamo la nostra menzione a “Buio”, film che è sapientemente riuscito a impastare le suddette connotazioni in una commedia che ci ha divertiti moltissimo”.
La Giuria competente ad assegnare i premi del concorso Visioni Sarde ha deliberato di premiare BELLA DI NOTTE di Paolo Zucca con la seguente motivazione: “Lawrence, viaggiatore e antropologo, è il protagonista di questo riuscito film d’animazione che narra la figura de s’Accabadora in un paese della Sardegna ai primi del Novecento. Il corto vince una sfida: realizzare con tecnica grafica apprezzabile un’opera che, evocando i toni oscuri del romanzo gotico ottocentesco rivisto in chiave etnografica, riesce ad offrire elementi stilistici di grande originalità nonostante tema, ambientazione e personaggi fossero precedentemente commissionati all’autore”. Paolo Zucca, reduce dal successo conseguito con “L’Arbitro” questa volta si è cimentato con la tecnica d’animazione dando vita, sul filo dell’ironia, ad un’opera inquietante, cupa e misteriosa. La voce narrante di Stefano Accorsi racconta di un viaggiatore e antropologo, molto somigliante al celebre scrittore inglese D.H. Lawrence, alla ricerca della figura mitologica di S’Accabadòra. Il suo viaggio lo porta ad un paese misterioso ove si imbatte in fatti oscuri e figure inquietanti. L’opera è prodotta dall’ISRE 2013 nell’ambito del concorso AViSa, Antropologia Visuale in Sardegna. Il concorso AViSa, nato nel 2004, ha prodotto nel corso di sette edizioni ben 23 tra cortometraggi, documentari e film d’animazione, molti dei quali premiati nei più importanti Festival cinematografici nazionali e internazionali.
JOVID, di Silvia Perra, ha vinto il premio “Giovani Fasi” del concorso Visioni Sarde. Silvia Perra, giovane regista cagliaritana è l’autrice anche del soggetto e della sceneggiatura. Il soggetto è racchiuso in 24 ore della giornata di Jovid, immigrato afghano, interpretato da Jovid Sultany. Il ragazzo risiedente a Cagliari, lavora in una kebabberia nel quartiere multietnico della Marina. Una sera, la famiglia che vive ancora in Afghanistan lo informa che come da tradizione festeggeranno il matrimonio della cugina Narges per le vie di Kabul. L’attentato rivendicato dai Talebani proprio nel giorno del matrimonio, darà il via ad una serie di tentativi da parte di Jovid di mettersi in contatto con la propria famiglia. La Giuria Giovani Fasi ha deciso di assegnare il Premio con questa motivazione: “Premiamo questo film perché propone uno sguardo nuovo, spogliato da quella connotazione identitaria/regionalista che sembrava essere diventata una costante imprescindibile nella giovane cinematografia sarda. E’ uno sguardo attento che esplora curioso una dimensione umana così geograficamente e culturalmente lontana e al tempo stesso vicina, soprattutto in relazione al dramma della “impotenza nella distanza”: sentimento assai sentito nella storia dell’immigrazione sarda. Ma soprattutto premiamo questo film per la bellezza dell’attorialità e dello scrutamento di essa attraverso la macchina da presa: due elementi così essenziali del linguaggio cinematografico che, da soli, hanno saputo toccare profondamente l’animo di noi spettatori”.