di Simmaco Cabiddu
Venerdì 7 febbraio, a Biella, all’interno dello spazio espositivo del “Punto Cagliari”, in via Galileo Galilei, è stato illustrato il volume “Minerali sardi a Biella”, presenti gli autori dei testi e quanti, a vario titolo, hanno collaborato alla realizzazione dell’opera. Dopo il saluto del presidente di Su Nuraghe, Battista Saiu, curatore con Gianni Cilloco della pubblicazione, ha preso la parola la senatrice Nicoletta Favero: a lei e al sindaco Dino Gentile è stato affidato di compito di introdurre il volume, ricco di immagini, di dati e di testimonianze.
Con grande attenzione ed interesse, i presenti hanno ascoltato le parole di Alesandro Beducci e Felicina Bertolone, donatori della collezione dei campioni raccolti in Sardegna direttamente dalle mani di minatori e portati a Biella a partire dagli anni Sessanta del Novecento. Appassionante la relazione tecnica del geologo Fabio Granitzio, con il racconto di aneddoti curiosi relativi alla vita nell’Iglesiente minerario, quali l’aggiunta di polvere di barite da parte di panificatori fraudolenti per rendere più pesante il pane venduto agli stessi minatori. Agli interventi di Roberto Perinu. di Gianni Cilloco e di Lucio Bordignon della Minerali Industriali, sono seguite molte domande, con ampie esaurienti risposte, verificate, in alcuni casi, osserrvando i minerali esposti nelle teche messe a disposizione dal Museo del Territorio Biellese. Immancabile il rinfresco finale con i “suspiros de Ozieri”, preparati e offerti da Mariolina Bosincu. Alla fine del periodo espositivo (28 febbraio 2014), i campioni verranno custoditi in un mobile appositamente costruito da Giovanni Carta, che verrà sistemato nella sala video del Circolo Su Nuraghe.
Ci vorrebbe a Milano e dintorni.