AJO' IN SARDEGNA: LA STAMPA TEDESCA, INGLESE E AMERICANA INVITA I LETTORI AD ANDARE NELL'ISOLA PER LE PROSSIME VACANZE


di Italo Cuccu

La grande stampa internazionale sembra accogliere gli appelli di Ugo Cappellacci e degli amministratori sardi ad andare in vacanza nell’ isola “più amata dai tedeschi”. Il popolare settimanale teutonico Bunte in un ampio speciale indica fra le mete ideali del turismo per il 2014 proprio la Sardegna. In particolare la testata la annovera tra le migliori destinazioni per escursioni in barca consigliando la regione ai suoi oltre quattro milioni di lettori: “La Sardegna è la seconda isola più grande del Mediterraneo e, con le sue tante isolette sparse in mezzo al mare, offre un panorama di escursioni in barca davvero spettacolare. E’ possibile infatti

costeggiare i numerosi arcipelaghi e pendii rocciosi che si tuffano a picco nel mare…. L’interesse di Bunte non stupisce se si considera che la nazionale di calcio tedesca da diversi anni sceglie la Sardegna per i propri ritiri di preparazione ai grandi appuntamenti internazionali perché la pace e la tranquillità di questa terra sono ideali per trovare le giuste motivazioni e la concentrazione.

Anche il Sundey Times sceglie la Sardegna Dopo il prestigioso settimanale tedesco “Bunte”, che ai suoi 4 milioni di lettori consigliava la Sardegna per uno splendido itinerario in barca, scende in campo il prestigiosissimo inglese “Sunday Times”. Nella sua edizione domenicale il “Sunday Times” ha indicato l’isola tra le sue favorite per il turismo per famiglia. Per la firma di Jeremy Lazell, la Sardegna, definita isola di incredibile bellezza che gli inglesi dovrebbero visitare, risulta tra le mete da prenotare subito in vista dell’estate 2014. Nel reportage, suddiviso in diverse categorie quali i cottage in Gran Bretagna, le vacanze in Villa, le spiagge, le crociere, le vacanze avventurose, quelle attive e quelle in famiglia, Lazell si fa riferimento ad una struttura albergherà del Sud Sardegna, se si vuole un “resort per famiglie elegante e con attività per i bambini” invitando i lettori a “cominciare a prenotare subito.

New York Times: comprate casa in Sardegna A pochi giorni dall’articolo dell’autorevole quotidiano inglese “Sunday Times”, scende in campo il quotidiano più famoso del mondo, il “New York Times”che dedica un ampio reportage al mercato immobiliare sardo consigliando ai suoi milioni di lettori di investire nell’isola. Nella rubrica firmata da Peter Sigal e intitolata “a caccia di case in…” la testata statunitense sceglie di dedicarsi esclusivamente all’isola, tracciando una mappa delle zone migliori per cercare casa e indicando alcune soluzioni adatte ai più esigenti: “La zona più prestigiosa della Sardegna è senza dubbio la Costa Smeralda con le proprietà più costose d’Europa, affacciate sul mare e che sono state vendute per decine di milioni di dollari. Anche zone al di fuori della Costa Smeralda – prosegue Sigal – come quella compresa fra Olbia ad est e Castelsardo a ovest sono molto popolari fra gli acquirenti stranieri e gli italiani benestanti. Anche gli stazzi, le case di campagna restaurate sono richieste e le agenzie immobiliari suggeriscono agli acquirenti di prendere in considerazione la punta meridionale della Sardegna. Il giornale della Grande Mela cita poi lo studio della Knight Frank che ha stabilito che nel 2012 gli acquirenti più numerosi sono stati i russi, seguiti dagli italiani, gli inglesi, gli scandinavi e gli americani, un dato che non sorprende se si considera la grande considerazione che la Sardegna gode nel mondo della finanza. La severissima Deutsche Bank, spesso non avara di critiche nei confronti dell’economia italiana, ha infatti recentemente consacrato la Regione, e in particolare la Costa Smeralda, come “una delle mete sulle quali è più opportuno investire ponendola in vetta alla classifica realizzata dalla propria filiale d’investimenti, la Deutsche Asset & Wealth Management, subito dietro la gettonatissima Costa Azzurra.” “Si trattata di un’ulteriore conferma – ha dichiarato il presidente Cappellacci- che la Sardegna può sviluppare potenzialità ancora rimaste inespresse”.

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