di Roberta Pilia
Caro Massimiliano e non è un caro gratuito o formale. Io e te, come tanti di Tottus in pari, penso, siamo di quelli che in tempi non troppo antichi, saremo stati dei penfriends, ora, moderni, oh quanto! siamo feisbukfriends. Io mi sento di dire che siamo amici, perchè, i nostri scambi si sono trasferiti anche nell’angolino privato che il nostro supporto permette. Ti ho conosciuto, tramite Mina di Grenoble, che mi chiese di fare un resoconto sull’esperienza a Grenoble appunto, e in un momento in cui ho deciso di approriarmi del mio essere sarda, che sardi si nasce si, ma si può diventarlo e si può anche scegliere di non esserlo. Ma questa è una strada ancora più freudiana. Siccome sono “tommasesca” e finchè non vedo non credo, sono andata a vedere appunto, che cosa mai fosse ‘sto tottusinparis che tutti i sardi che frequentavano e si muovevano nella migrazione sarda, sembravano conoscere. Devo dire ci sono andata con un certo “a priorismo” che mi è familiare: quando tutti ne parlano bene, io cerco la pulce e non solo… vale per tutto, vai a capire perchè, una certa forma di elitismo, confesso… cerco l’eccezionale, salvo poi a ritrovarlo con gioia nel quotidiano, nel normale, mai banale comunque. E ho trovato un lavoro eccellente, professionale, ma soprattutto aperto. In tutti i sensi: aperto a chi volesse partecipare, indipendentemente da credo politici e filosofici, aperto a qualsiasi lavoro parlasse, concernesse, portasse positività alla Sardegna. Hai favorito legami, conoscenze, incrementato reti, fornito spunti… E il tutto non esente da empatia e simpatia. Ti ho seguito nei momenti di dubbio, nei momenti di rabbia pochi, di sconforto e debolezza, non solo professionali… non solo “panecarasauecannonau” ma tanto altro. L’ultimo spunto, letto tra i post di tottusinparis, a Bologna aperitivo di sostegno… bella idea, come tutte, che mi chiedevo come, noi emigrati lontani, potessimo contribuire davvero, come fare affinché non sembri solo un chiedere, agli amici della Sardegna, restando coerenti col voler proporre una Sardegna attiva, forte, indipendente. Ecco, questo è un grande lavoro, associarci positivamente in un momento di sconforto, di rabbia anche, dove “centu concas centu berrittas” dicono la loro, e guai se non la dicessimo… Se non ci fossi dovremo inventarti…
È solo un piccolo enorme grazie…
Lo dedico ai detrattori di Tottus in Pari troppo presi nel guardarsi al proprio specchio, che ancora non hanno compreso quale impegno ci sia dietro, oltre alla “bontà” del progetto, che da anni mette in primo piano le iniziative degli emigrati, cercando in tutti i modi di fare rete
Brava Roberta che ha colto lo spirito di lettor* e collaboratori/trici di TIP. Questa è la strada. Vi abbraccio
Grazie Roberta…rendere omaggio a Massimiliano e una cosa giusta…lui e proprio una persona professionale che s’impegna e che sa dare ai sardi emigrati la possibilità di esprimersi 🙂 grazie Massimiliano davvero e a presto…da noi in Svizzera 🙂
Complimenti un’altra bella pagina di storia.
Grazie, ho solo messo nero su bianco pensieri che mì trottavano in testa e che sentivo comuni a tanti… Grazie a Mina Puddu che è stata un po’ molto l’anello iniziale…
dai dai…dobbiamo tutto e tutti ringraziare Massimiliano che da vita alle nostre iniziative fuori dalle nostre residenze
Mi associo al pensiero e ai ringraziamenti di Roberta Pilia a Massimiliano Perlato per quest’OPERA MERITORIA che porta avanti con grande impegno e professionalità. Complimenti Max: continua così!
Noi crediamo nel tuo progetto, nel suo spirito inclusivo e di condivisione di idee ed esperienze.
Noi ci siamo anche quando non abbiamo uno scritto da inviarti.
Un abbraccio a tutti.
P.S.: Un giorno o l’altro faremo una “festicciola” (nel senso anche con poco, low cost) per incontrarci e conoscerci, no???
Che bello che sarebbe … Max perché non ci pensiamo?
Una volta all’anno, un ritrovo, un appuntamento: che dite?
Bella la idea di Elisa, si potrebbe formare un club o qualcosa di simile dal titolo “I sostenitori di Tottus in Pari” o altro più serioso, se volete. La sede si può fare a Verona che è abbastanza centrale (per l’Italia) o in qualsiasi altro circolo volonteroso di ospitarci. Ogni tanto ci si troverebbe per scambiarci delle idee e perché no, anche a spuntinare in allegria. Tutto questo alla faccia di chi ci vuol male o non ha gli strumenti per capire cosa vuol dire libertà del pensiero, bello o brutto, piacevole o sgradito, condivisibile o non, polemico o sarcastico, dotto o ignorante, che esso sia, purché non sia offensivo.
Maurizio Solinas
Sono d’accordo con Elisa e Maurizio…
Anche Verona è una ottima sede.. Non l’ho mai vista.
E’ la città dei miei bisnonni paterni…
Insomma, non solo Sardegna, dai!
D’accord pour Vérone la ville des amoureux…de la Sardaigne 🙂