Cala il silenzio sul diritto dei sardi ad essere cittadini italiani, liberi di poter volare da e per la Sardegna verso le maggiori città italiane. E tutto questo mentre titoli a tutta pagina e parole in libertà esaltano quella che viene chiamata pomposamente “la continuità territoriale” sugli aerei, dato che quella navale è già andata perduta dietro le bocche bramose e ingorde dei vari Caronte che si muovono dai porti dell’Isola. Sono tante le domande che vengono fuori dal cuore leggendo attentamente i dati e la situazione che si delinea giorno dopo giorno: Meridiana lascerà completamente la base di Cagliari (notizie che non vengono diffuse ad arte, ma che chi viaggia ed ha minimamente instaurato rapporti amichevoli con il personale della ex Alisarda viene a sapere). La fuga dalla sempre più isolata capitale della Sardegna non cancellerà solo le due tratte in regime di continuità storica, cioè Roma e Milano, appannaggio esclusivo di Alitalia e, forse della New Livingstone verso la capitale: spariranno anche quelle tratte verso Bologna, Torino, Napoli, Catania e Verona che assicuravano la possibilità di non essere tagliati fuori dalla vita della Nazione. E le tratte internazionali? Non è dato sapere, ma se dovesse chiudere la base anche quelle sparirebbero. Cagliari vede profilarsi una perdita di almeno 80 posti di lavoro tra personale viaggiante Meridiana e personale di terra. E nessuno ne parla. Cagliari dovrà ringraziare le compagnie private straniere Ryanair, irlandese, Easy Jet britannica e Volotea spagnola, se manterrà contatti più o meno sicuri con le altre città italiane. Tutti zitti asserviti alla incapacità di dare risposte concrete alle necessità di chi lavorava e rischia di perdere il suo lavoro con la totale accondiscendenza ai ricatti di chi vede l’Isola solo come un forziere da svuotare completamente dei suoi ultimi tesori. Si dirà che tanto c’è Alitalia. Bene, questo progetto di continuità territoriale ideato dalla Regione Sardegna ha di fatto messo l’aeroporto di Cagliari –Elmas nelle mani di una compagnia aerea in via di fallimento, nella quale i sindacati si stanno domandando se gli aerei un bel giorno non saranno costretti a restare a terra per mancanza di carburante, prospettiva niente affatto lontana dalla realtà: che solo un ipotetico aumento di capitale scongiurerà. E Alitalia, che sarà ridotta ad una compagnia di medio raggio regionale se la accoppiata Air France/KLM ne diverrà controllore assoluto, con l’acquisizione di nuove quote azionarie, pensate voi che si porrà problemi, qualora dovesse ridurre la flotta, a denunciare l’accordo della continuità territoriale sarda? L’abominio della gioia espressa da voci pubbliche sui risultati del bando della continuità non può essere accettato: come si può esser felici davanti alla fuga di Meridiana dalla Sardegna per facilitare invece la Sicilia? Come si può esser felici quando un aeroporto come Alghero rischia di fallire per via della diminuzione dei voli sicuri e l’aeroporto di Cagliari Elmas vedrà diminuito drasticamente il suo volume di passeggeri con gravi ripercussioni anche su tutto l’indotto? Chi si può vantare di parlare di successo delle nuove tariffe, quando un biglietto per Roma costerà circa 133,54 euro A/R e Milano 151,62 per tutti ma solo per 9 mesi: eh sì, perché vorremmo conoscere il genio che ha deciso che solo i residenti godranno delle tariffe calmierate della continuità territoriale anche durante l’estate. Perché è noto che per facilitare la ripresa economica della Sardegna bisogna spennare emigrati, nativi in Sardegna pendolari e turisti che da giugno ad agosto compreso potranno vedersi chiedere dalle tre compagnie aeree che voleranno su Alghero, Olbia e Cagliari fino a tre volte quelli della tariffa unica. Che in soldoni sapete cosa vuol dire: che un turista per arrivare a Cagliari e tornare a casa ad agosto dovrà spendere 390 euro! Che per una famiglia di 4 persone conti alla mano faranno 1.170 euro. Ma sì. Esaltiamoci, facilitiamo la vita a chi vuol venire in Sardegna. E chi prende l’aereo per lavoro, chi vive da emigrato pendolare ed è costretto alla residenza extra Sardegna? In quei tre mesi cosa dovrà fare? Un mutuo? Forse no, forse, alla faccia della continuità territoriale e dei suoi estensori rimpolperà le fila dei viaggiatori sulle linee scomode, ad orari a volte improponibili dei vari vettori cosiddetti low cost: quegli stessi che subodorando la possibilità di guadagnare, offrendo servizi minimi, ma un trasporto oltremare sicuro, si stanno progressivamente sostituendo ai vettori classici ma sempre più simili, come i loro colleghi marinari a Caronte Dimonio!
* Il Portico di Cagliari
E TUTTO UN PASTICCIO…ANNAMO BENE, E ORA DI SGENDERE DI NUOVO A CAGLIARI PER PROTESTARE PIU’ FORTE DI PRIMA:: AJOOOOOOO SVEGLIAMOCI E UNIAMOCI TUTTI INSIEME SARDI E NON SARDI … FORZA PARIS.. Vincenzo Piras Circolo SaRdo OULX ( TO)
Già sono così stressata che non riesco a dormire, queste bellissime notizie daranno il colpo di grazia…