di Luigi Lilliu
L’Associazione “Eleonora d’Arborea”, costituita tra i sardi residenti nella provincia di Pesaro e Urbino, si è data la mission di tenere vivo l’interesse per la cultura, la tradizione, il costume e quant’altro possa racchiudersi nel vocabolo “sardità”, tra cui l’individuazione e la valorizzazione dei corregionali che in terra marchigiana si sono particolarmente distinti nei settori della cultura, dell’arte, del lavoro e dello sport.
Questa volta l’attenzione è stata rivolta a Federico Melis (Bosa 1891 – Urbania 1967), un personaggio straordinario con l’arte ceramica nel DNA, inizialmente repressa con studi tecnici finalizzati ad un impiego remunerativo che lo affrancasse dalla famiglia numerosa e orfana di padre.
Conquistata l’indipendenza economica il giovane Melis mette in atto il suo talento artistico e nel 1917, all’età di 26 anni, partecipa ad un’esposizione di ceramiche sarde a Milano, ricevendo un significativo riconoscimento.
All’epoca la Sardegna non disponeva di scuole in grado di recepire il genio artistico del nascente astro ceramico, pertanto il nostro Melis agisce da autodidatta sperimentando materiali del luogo e nuovi procedimenti di produzione, con cui supera la colorazione a freddo delle terrecotte mediante l’invetriatura e la decorazione a fuoco della ceramica.
Ottiene mirabili risultati che lo lanciano sullo scenario nazionale prima a Roma ed a seguire docente negli Istituti d’Arte di Urbino dal 1935 e di Pesaro dal 1941, con l’incarico di istituire e dirigere la Scuola di ceramica presso l’Istituto “Mengaroni”.
Ma la svolta della vita giunge inaspettata, in un momento in cui era a rischio la stessa sopravvivenza. Siamo nel 1944 e, in preda alle atrocità della guerra, Federico Melis, insieme alla moglie Elisa, è uno sfollato che trova rifugio a Urbania, dove, influenzato dalla calda accoglienza, decide di stabilirsi, ridestando negli urbaniesi l’interesse alla ceramica che nel Rinascimento rese famosa Casteldurante, originario nome della città di Urbania.
La coppia, colta e socievole si integra rapidamente e attrae l’attenzione soprattutto con le opere ceramiche che portano una ventata di nuovo, proveniente da una cultura e tradizione lontane, ossia dalla Sardegna che Melis aveva sempre nel cuore e rendeva espressiva nelle sue ceramiche con appassionata e raffinata creatività.
L’ambiente è favorevolmente scosso e coinvolto al punto che l’intraprendente sacerdote don Corrado Leonardi ne coglie l’importanza ed invoglia Melis ad
aprire una scuola-bottega che sarà frequentata da numerosi allievi, riconoscenti e con il ricordo sempre vivo del loro Maestro.
Melis viene posto al centro di importanti progetti per la città, una sorta di trainer con responsabilità didattica e di gestione delle iniziative. Avviene per la “Ceramica d’Arte Durante” di cui è coofondatore insieme a Carlo Aloisi ed il sacerdote don Leonardi e con la “Scuola Artigiana Arte Ceramica Metauro”, segnando la rinascita della ceramica di Casteldurante e la crescita culturale e lo sviluppo sociale ed economico del territorio, contribuendo, altresì, in misura determinante alla ricostruzione post bellica.
Numerosi suoi allievi sono diventati importanti artisti e ceramisti,quest’ultimi titolari di prestigiosi laboratori di artigianato artistico. E’ il caso di Ettore Benedetti suo discepolo prediletto che quasi ricalca il percorso del Maestro anche sul piano familiare: sposato con Claurizia anch’ella come Elisa Melis allieva e sodale d’arte col marito.
In relazione a quanto precede, auspice il prof. Raimondo Rossi – ex allievo del Melis e Direttore del Museo Leonardi di Urbania – ed in collaborazione con le Istituzioni locali, l’Associazione sarda ha organizzato il Convengo tenutosi il 12 ottobre 2013 presso il Palazzo vescovile, con annessa la stupenda Mostra di opere inedite, per ricordare la personalità di Federico Melis e la sua arte, che così dirompente e innovativa ha contaminato positivamente la tradizione locale.
A questo punto ritengo doveroso riportare la considerazione espressa dal Sindaco di Urbania dott. Giuseppe Lucarini, in occasione del Convegno citato: “Mi complimento per il bel programma e sono onorato di questa iniziativa. Vi ringrazio di averla organizzata valorizzando Urbania ed insieme la grande personalità di Federico Melis che tanto ha dato alla nostra città ed alla rinascita della ceramica durantina, creando una cultura di libertà espressiva notevole e formando una generazione di artisti durantini”.
In conclusione, l’Associazione Culturale Sarda “Eleonora d’Arborea” è particolarmente soddisfatta che l’eccezionale patrimonio artistico e lo sviluppo culturale e socio economico ascrivibili al Melis (felice sintesi del suo impegno per la città di Urbania senza mai abdicare all’amore per la natia Sardegna), siano stati testimoniati con viva riconoscenza da parte delle Istituzioni, da eminenti personalità della cultura e da numerosi suoi allievi giunti anche da lontano, nel Convegno svoltosi nello splendido Salone d’Onore del Palazzo Vescovile, alla presenza di un numeroso pubblico rappresentativo della virtuosa città di Urbania.
Grande artista, forse in Sardegna non avrebbe avuto la stessa considerazione e riconoscimento così come ha fatto la città di Urbania👏🏻