di Fabio Canessa *
La data non è casuale. Il 21 settembre, stesso giorno della prima edizione dieci anni fa. Così come non casuale, anche se potrebbe sembrare strano, il luogo scelto: Roma. Da Siligo alla Capitale. Dal paese natale alla città dove l’artista sarda visse a lungo e morì nel 1994. Il Premio Maria Carta per l’undicesima edizione lascia la Sardegna, ma la filosofia del riconoscimento – istituito dall’omonima Fondazione – è sempre la stessa: valorizzare e promuovere la musica e la cultura tradizionale dell’isola, patrimonio che la grande artista ha fatto conoscere e apprezzare fuori dai confini della Sardegna. Il Teatro dell’Angelo ospiterà, sul finire dell’estate, la cerimonia che vedrà premiate grandi personalità. A cominciare da due autentiche leggende del mondo della musica e della danza: Ennio Morricone e Carla Fracci. «Saremo ospiti dell’Associazione Il Gremio dei Sardi di Roma e del comune della Capitale – spiega Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta – Un atto dovuto, visto che Roma è stata la sua seconda casa e fu anche consigliere comunale. Per la prima volta andiamo fuori dall’isola, ma è un’idea che avevamo da tempo. Il prossimo anno, per il ventennale della morte, torneremo a Siligo ma il progetto è quello di alternare: fare un’edizione nell’isola e una fuori, anche all’estero dove Maria era famosissima». Famosa e molto apprezzata da altri grandi, come quel genio di Morricone che collaborò anche con l’artista sarda. «Quando ho parlato con il maestro – racconta Marras – mi ha detto di essere molto contento e onorato di questo premio. L’onore è ovviamente anche nostro, il premio vuole anche essere un abbraccio che tutta la Sardegna dà a questo straordinario compositore che tutto il mondo conosce e apprezza». Dalla musica alla danza. Altro monumento internazionale: Carla Fracci. La Fondazione in questi anni ha puntato alla valorizzazione anche di questa forma d’espressione appoggiando per esempio il progetto della compagnia Danza Estemporada che ha portato in scena uno spettacolo dedicato a Maria Carta. Secondo lo scopo della Fondazione «che – come si può leggere nel sito ufficiale – nella memoria dell’indimenticabile cantante intende favorire lo studio e la diffusione delle musiche e delle danze sarde di tradizione orale della cultura di cui è diretta espressione, anche in relazione alle dinamiche di sviluppo della società contemporanea, valorizzando le risorse culturali ed economiche dell’intera Sardegna». Insieme al compositore e alla danzatrice l’undicesima edizione del premio vedrà molti altri protagonisti. Come da tradizione. «In questi anni il premio è andato a tanti nomi importanti – ricorda Leonardo Marras – Non sto a ricordar i tutti ma vorrei citare, per fare due esempi, almeno Alda Merini e Andrea Parodi che lo ritirò poco prima della morte». Tra i premiati di questa nuova edizione che vivrà il suo momento clou nella cerimonia del 21 settembre a Roma, diverse eccellenze sarde che incarnano lo spirito del riconoscimento intitolato all’artista di Siligo. Come la scrittrice Bianca Pitzorno, il fisarmonicista e pianista Antonello Salis, il suonatore di launeddas Orlando Masia, i cantanti Monica Demuru e Marcello Murru. Un premio andrà anche alla memoria di Maria Lai scomparsa recentemente. «Inoltre – aggiunge Marras – daremo il riconoscimento alla Fondazione Rockfeller che debellò la malaria in Sardegna».
* Nuova Sardegna
PRECISAZIONE DI ANTONIO MARIA MASIA (PRESIDENTE “IL GREMIO”) dopo aver sentito i responsabili del Premio Carta ti chiedo la cortesia di precisare che fra i premiati ci sarà anche Ilaria Porceddu, la bravissima cantante e musicista sarda, originaria di Gergei, residente a Roma e socia del Gremio, classificatasi seconda all’ultimo Festival di San Remo nella sezione giovani, autrice ed esecutrice , musica e parole, di alcune bellissime canzoni che comprendono anche alcuni passaggi in sardo. Esegue anche con notevole capacità emotiva e coinvolgimento, l’ho sperimentato personalmente in occasione del suo recentissimo concerto all’Auditorium di Roma.