di Mattia Lilliu
Un’occasione per riscoprire e vivere, in piena estate, alcune tradizioni culturali ed enogastronomiche della Sardegna e della Toscana, con due serate per stare insieme all’insegna della musica e del divertimento: si è svolta sabato 23 e domenica 24 agosto, al Parco dell’Acciaiolo di Scandicci, la quinta edizione di Slow Folk, il progetto di difesa della biodiversità delle culture, di valorizzazione della canzone popolare e di costruzione di reti tra soggetti diversi, tra regioni e nazioni lontane e vicine. In collaborazione con l’associazione Slow Food Toscana e l’Istituto De Martino di Sesto Fiorentino, l’Associazione Culturale dei Sardi in Toscana di Firenze ha patrocinato questa importante manifestazione tesa a valorizzare le eccellenze della tradizione sarda oltre i confini della nostra isola. Sabato pomeriggio il parco è stato sede di un convegno sull’arte dell’intreccio, con la presenza di Giotto Scaramelli a dirigere i laboratori per adulti e bambini. La capacità delle sapienti mani artigiane di Scaramelli, che hanno fatto la storia materiale delle case e delle campagne, hanno donato un’immagine tangibile della storia e delle tradizioni sardo-toscane. Nella serata, invece, spazio ai concerti di Lisetta Luchini prima, e dei Tolomey’s Brothers poi, che hanno proposto diversi brani della tradizione locale in ricordo di Carlo Monni, amatissimo artista recentemente scomparso. Un omaggio molto gradito dal pubblico, che prima di assistere alle esibizioni dei cantanti ha potuto gustare le prelibatezze della cucina delle due regioni: dalla panzanella alla pappa al pomodoro, da lampredotto e trippa ai malloreddus e culurgiones, dai salumi toscani ai formaggi sardi, dal pane carasau ai bianchittos, pistoccus, pirichittus e pardulas. Un menù che si è ripresentato domenica sera uguale sui tavoli ma completamente diverso sul palco: dalla musica popolare toscana, infatti, si è passati alle musica sarda. Ad aprire la serata è stata Elena Ledda che con la sua inconfondibile voce ha incantato il parco scandiccese, a conferma della sua incredibile capacità di trascinare il pubblico nel mondo del folklore isolano sperimentale e di ricerca. A seguire è stato il turno dei Tenores di Neoneli, guidati dal leader e storico fondatore del gruppo Tonino Cau. Canti a tenore e balli sardi hanno scaldato le persone presenti in piazza che si sono lanciate, in diverse occasioni, in esibizioni di danza fino a partecipare, in maniera attiva, al Trallelera finale che ha chiuso il concerto. «Non poteva concludersi meglio questa due giorni che ha visto l’ACSIT protagonista attiva di una manifestazione così importante come Slow Folk Sardegna», ha commentato la Presidente dell’Associazione Culturale dei Sardi in Toscana Fiorella Maisto che ha aggiunto: «La grande partecipazione di pubblico e il calore dei nostri soci ci lusinga e ci fa capire che, come associazione, ci stiamo muovendo nella direzione giusta. Ospitare artisti del calibro di Elena Ledda e Tenores di Neoneli è un motivo di vanto per noi. E’ stato un trionfo che speriamo di poter replicare presto».