"OGGI E' UN ALTRO GIORNO": A PERDASDEFOGU LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO LIBRO DI GIOVANNI FLORIS

Giovanni Floris, il primo da sinistra


di Carmen Salis

La terza edizione di Sette sere sette piazze sette libri, rassegna di cultura e tradizioni organizzata dal Comune e dalla Pro loco di Perdasdefogu, ha ospitato martedì 30 luglio Giovanni Floris e il suo ultimo lavoro Oggi è un altro giorno edito da Rizzoli.

La Chiesetta romanica di San Sebastiano, situata sul punto più alto dell’abitato del paese, ha visto protagonisti il giornalista conduttore della trasmissione televisiva Ballarò e non solo. Con lui, il giornalista Giacomo Mameli, il vicesindaco di Cagliari Paola Piras, il sindaco di Nuoro Alessandro Bianchi, il sindaco di Perdasdefogu Carta e tanti altri, a discutere della situazione politica attuale e del  disagio nel nostro paese, partendo proprio dalle ultime frasi che Giovanni Floris riporta alla fine della sua opera: “Ora il tempo è scaduto, o finiamo la guerra o la guerra finisce noi”

Un libro agile, come lo ha definito Paola Piras, un libro che vuole essere riletto perché porta a fare riflessioni molto profonde, un libro che richiama alla serietà, un libro che fa un’analisi attenta della politica del nostro tempo, delle incertezze che stanno affondando lo stato.

Questo è un il libro che ci aiuta a tracciare una linea tra quello che è stato e quello che verrà.” Dice il sindaco di Nuoro Alessandro Bianchi ”Un viaggio durante il quale il Floris ci accompagna guidandoci all’interno di tematiche da approfondire come la ricchezza, la competizione, il merito.”

 

Una presentazione piacevole e alleggerita dalla cordialità e dalla disponibilità dell’autore, che pur trattando argomenti delicati e impegnativi è riuscito a dare risposte esaustive senza cedere alla tentazione di fare il protagonista. Abbronzato e con la famiglia al seguito ha ascoltato tutti gli interventi con attenzione e ha espresso la  volontà di utilizzare il suo lavoro di giornalista, per invogliarci a non arrenderci, a cercare le idee e a difenderle perché “Non basta avere un leader che ci guidi, bisogna avere le idee che ci portano dove vorremo”.

 

Durante il dibattito, aperto dal giornalista e coordinatore della serata Giacomo Mameli, si è discusso della necessità di ritrovare un’identità che differenzi la destra dalla sinistra per le azioni, per i fatti. L’esigenza è di ripartire da capo facendosi delle domande di base che chiariscano le idee ottenendo delle risposte.

“Non si possono catalogare i politici e non si può cambiare la situazione del paese con una trasmissione televisiva, la politica di questo periodo è una politica che non risponde delle cose che fa. Un libro è lo strumento più giusto per parlare delle cose che vedo da 12 anni.”

 

Il dibattito si è poi spostato in fase conclusiva sulla situazione della Sardegna attuale, e Floris ha rimarcato la necessità di valorizzare il territorio cercando di sfruttare le potenzialità di una terra che comunque viene sfruttata solo in parte, imparando appunto a studiare il da farsi, trovando soluzioni per costruire il lavoro e scoprire le risorse.

 

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7 commenti

  1. Articolo per niente interessante. Una cronaca spiccia e un pezzo neppure scritto troppo bene. Speriamo che la “giornalista” non abbia ricevuto nessun compenso né rimborso spese. Sarà stata sicuramente felice di conoscere Floris di persona, e queste sono soddisfazioni.

  2. Totale rispetto per la figura di Carmen Salis, grande professionista.
    Ma si fa sempre molto prima a criticare gratuitamente con una ferocia, a volte,
    che lascia impietriti.

  3. Massimiliano ti ringrazio, ma ringrazio anche il signor Mauro che non ha avuto il coraggio di firmarsi completamente. Accettare le critiche è la prima sacrosanta regola per un giornalista, per uno scrittore e per chiunque decida di mettersi in discussione pubblicamente. Ma vede, caro Mauro, posso anche non discutere la cronaca spiccia come lei la definisce, ma non il fatto che non sia scritto troppo bene. E forse discuto anche il suo virgolettare la parole giornalista. Perché lo sono, e sono regolarmente iscritta albo. Poi quale è il mio lavoro nemmeno glielo spiego, ma mi piacerebbe che qualificasse il suo visto che avanza delle critiche sul mio registro linguistico. Non prendo compensi, e lei dovrebbe aver rispetto per una redazione, un direttore, un giornale che offre un servizio importante senza arricchirsi. Se lei legge delle notizie, per quanto banali, o scritte male – come sostiene – lo fa perché qualcuno glielo permette gratis. Sa quanti strafalcioni leggo in quotidiani che pago? Sa quante idiozie sento in tv e pago l’abbonamento? Si limiti solo a leggere la prossima volta, le critiche sono gratuite e non indispensabili se fatte in questo modo. E magari si firmi, perché credo che un cognome lo abbia anche lei.

  4. alberto banchero

    non è mai facile fare della critica o scrivere le impressioni ricevute durante un’ incontro sia esso di presentazione che di elaborazione, per cui credo chiunque lo faccia abbia l’onestà intellettuale di esprimere si un giudizio ma con coscienza. quello che invece non posso accettare e l’arroganza di chi “” esprime un suo dissenso ” senza il coraggio di firmarsi con nome e cognome, ma solo per cercare di offendere l’opera di ingegno che alberga in tutti quanti noi , o meglio in quasi tutti

  5. marina maricò

    il signor Mauro si è presentato sì senza cognome ma con tanta acredine. Si denota dalle (spicce) parole che ha usato per esprimere un suo impellente parere. La giornalista – Signora Carmen Salis – ha dichiarato di non aver preso compensi per l’articolo in questione. Dubito che lei possa fare altrettanto. Dica la verità: è stato compensato per scrivere ciò che ha scritto?

  6. Roberto Sanna

    Il signor Davide pensò che non abbia neanche letto l’articolo. Brava Carmen.

  7. Roberto Sanna

    penso – scusate e ho anche scritto Davide al posto di Mauro…

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