Paladini medioevali e guerrieri nuragici dalle mani magiche. Fieri uomini in berritta e severe donne ammantate di nero. Sguardi nobili, rughe profonde. Volti accesi e armi affilate. Sono coloratissime le storie di Manuelle Mureddu. Storie di Sardegna, di ieri e di oggi. Nato a Nùoro 30 anni fa, Manuelle ha studiato alla Scuola internazionale di Comics di Roma. La matita è sua compagna sin da piccolo. «Ma il mio approccio al disegno non è mai stato quello di una spasmodica ricerca di precisione tecnica, quanto di cifra e soprattutto narrativa. All’epoca non immaginavo cosa avrei fatto, ma la volontà di raccontare al mondo, di raccontarsi, è una costante». Manuelle spesso disegna su testi di altri. Ma altrettanto di frequente dà libero sfogo alle sue idee anche come autore dei testi. «I miei lavori riflettono i miei interessi (l’arte, la storia), le mie pulsioni emotive (l’eterna lotta con me stesso), le mie idee (la questione indipendentista, il rifiuto della violenza, il disprezzo per le armi, la giustizia sociale), l’amore e le ansie. La mia vita, con le sue contraddizioni, i suoi alti e bassi». Manuelle è affascinato dalla scuola di illustratori sardi, fiorita ai primi del Novecento, in quel grande momento di libertà editoriale. «Anche se graficamente sono distante da loro, a livello concettuale mi sento sulla stessa lunghezza d’onda». Dire cosa lo colpisce della Sardegna è impossibile.
«È come descrivere il sorriso di tua madre», spiega. «Ne conosci l’esistenza, lo vivi, non lo imprigioni in un’inutile definizione. Credo che uno dei grandi problemi della nostra terra sia l’ansia di definirsi. Che di per sé non è un male. Lo diventa quando la definizione si sovrappone alla vita. Io la Sardegna la vivo».
Pubblicazioni
Ha illustrato le satire di Remundu Piras, il libro di Rossana Copez e pubblicato in Italia e Grecia.
I suoi lavori
Come disegnatore Manuelle ha illustrato tante opere: dalle satire di Remundu Piras fino al libro scritto da Rossana Copez per Sa Die de sa Sardigna. Come autore completo di fumetti ha pubblicato, oltreché nell’Isola, in Italia e in Grecia.
“Arbarèe, Contos de Sa Terra de s’Arbore” è stato il primo libro “tutto suo” e a brevissimo uscirà un nuovo lavoro, sempre per la Domus de janas. «Sarà una fiaba medioevale illustrata, scritta e disegnata in sardo», spiega Manuelle. «Uso il sardo perché è la mia lingua. E ritengo un diritto inalienabile il suo utilizzo, nella creatività, nella quotidianità e nell’ufficialità. Il sardo, a livello comunicativo, ha le medesime potenzialità di qualunque lingua. Credo che non esistano al mondo cose superiori o inferiori, ma solo diverse», continua Manuelle: «La nostra nazione è stata la madre di due società specifiche, quella nuragìca e quella giudicale che, guarda caso, hanno coinciso con la libertà di scelta e con l’indipendenza della Sardegna. Mi è venuto naturale ambientare le mie prime storie in queste epoche, così tanto citate e così poco conosciute, oltreché nella contemporaneità. Da ultimo mi sto appassionando all’epoca del Regno di Sardegna e a come noi sardi, nonostante il dominio esterno, siamo riusciti a produrre così tanta cultura e di così alto livello». In Sardegna, secondo Manuelle, il mondo dei comics è vivissimo. «Per il fumetto abbiamo una scuola che non ha, a livello di qualità, nulla da invidiare alle altre realtà europee. Parliamo di autori. Ma qui un’editoria a fumetti vera e propria non esiste. Per l’illustrazione c’è qualcosa in più, ma stiamo su numeri bassi. Anche perché gli autori di calibro sono davvero tanti» Parlando di fumetti e di illustrazione, precisa Manuelle: «Bisogna ricordarsi che sono tipi d’arte indissolubilmente legati al mercato dell’editoria, e quindi fare un distinguo tra quella che è la presenza di artisti e la presenza di editori. Gli editori sono inesistenti, gli autori tanti e di primissimo livello». Fortuna che c’è internet: «Quest’estate sono stato una settimana ad Alghero e ogni giorno ho scritto e disegnato le mie impressioni. È la prima volta che lo faccio, il risultato è interessante. L’ho pubblicato sul mio blog mureddu-art.blogspot.com».