a cura di Valentina Usala
Uno, nessuno, centomila, diceva Pirandello nel raccontare della figura di Vitangelo Moscarda. Con le stesse parole potremmo parlare di un dramma stagionale. Uno è colui che abbandona, senza identità e quindi nessuno, e centomila sono coloro i quali restano indifferenti a ciò. Un numero approssimativo, per indicare una moltitudine di omertosi senza cuore e menefreghisti di pietra. Lo scorso anno sono stati registrati circa 250.000 abbandoni, che hanno visto altrettanti cani ghettizzati fra le griglie dei canili. Ultima destinazione per un quattro zampe desolatamente lasciato a se stesso e costretto all’ergastolo per il resto della sua vita. Mi piace immaginare che un cane sogni di ritrovare un sapiens pronto ad accoglierlo fra le sue braccia, concedendogli di lasciare quel postaccio, come fosse un indulto; ma la sua fantasia credo abbia poca forza di volare, dopo essere stata legata ad un guard rail, sotto il sole cocente, costretta, come fosse sotto tortura, a guardare la fuga decisa del due zampe. Alla maniera di chi ha a che fare con le parole, assieme diciamo no all’abbandono dei cani.
“Tu che abbandoni il tuo cane cosa vedi? Io vedo il vuoto intorno a te!” (Alessandro Cocco,libraio)
“Chi abbandona i cani contragga l’ebola, o venga violentato da un gorilla senza preservativo!” (Emanuele Cioglia, scrittore)
“Chi abbandona il proprio animale non solo smarrisce il suo migliore amico, ma anche la propria anima” (Riccardo Mostallino, editore)
“Ehi tu, che stai per abbandonare il tuo cucciolo in autostrada, pochi secondi prima di andartene, guardalo fisso negli occhi…se ci riesci!” (Davide Grosso, attore)
“Abbandoni il cane e pensi di farla franca? Sbagliato!” (Nicolò Migheli, sociologo scrittore)
“Chi tradisce un cane può abbandonare chiunque. Anche un cane è per sempre. Pensaci” (Salvatore Bandinu, animatore socioculturale e scrittore)
“E’ come se si abbandonasse un figlio: il cane non lo farebbe mai. Invece l’uomo crede di essere il padrone: in realtà è solo schiavo delle proprie crudeltà.” (Filippo Cocco, libraio)
“Se le persone che amate di più al mondo vi abbandonassero? Come vi sentireste? E se fossero i vostri cani ad abbandonare voi?” (Roberta Murroni, giornalista)
«Cosa vuol dire “bastardo”?» chiese il cucciolo alla mamma. «È un termine molto brutto, che i nostri amici uomini utilizzano per definire noi quando non abbiamo una razza ben definita. Noi invece indichiamo chi, tra loro, nonostante il nostro amore, non si fa scrupoli nell’abbandonarci.» NON ESSERE BASTARDO!!!” (Fabrizio Fenu, scrittore)
“Yaffa not once thought we could abandon her, or else she wouldn’t have been during 15 years without a failure so self-confident, our little orange bitchy-queen we miss so much.” (Marie Agnès Michel, scrittrice)
“I cani sono amici, fratelli, figli. Con che coraggio, tu, bestia che abbandoni, riesci a guardare la tua famiglia mentre, in strada, dietro al gas della tua auto, stai lasciando, incredula ma ancora speranzosa, una parte di essa?” (Claudia Musio, scrittrice)
“Un cane non abbandona mai ma spesso è abbandonato. Un cane non delude mai ma quante volte viene deluso! Un cane ama sempre ma spesso non è amato. Un cane quasi mai viene salvato ma lui ti può salvare la vita”. (Renata Asquer, scrittrice)
“Spontaneità e sorrisi. A solo patto di stare insieme a te” (Mariella Cortes, giornalista scrittrice)
“Se tu hai bisogno, io non ti lascio per strada” (Mario Fadda, ricercatore storico)
“Per combattere l’apatia fai il pieno di simpatia! Loro non ti lasciano mai solo con la tua malinconia.” (Ilaria Muggianu Scano giornalista esperta in Teologia della comunicazione )
Ognuno ha espresso il suo pensiero, ognuno a parole sue, ma con la stessa sostanza. L’abbandono è un reato. Non servono multe o che altro per punire i colpevoli. Alla base del concetto ci sta la sana educazione di una società troppo spesso insensibile. E’ bastato l’invito di una qualunque come me, per coinvolgere la sensibilità degli intervistati. Ognuno ne ha una sua, cani compresi. E non saranno di certo somme di denaro ingenti a portare in sede il cuore di un uomo. Bisognerebbe capire che esso batte, e non è un’azione saltuaria, e imparare ad ascoltarne il ritmo. Non essere anche tu parte dei centomila. Diciamo no agli abbandoni e ai maltrattamenti sugli animali. Lottare insieme si può. Sempre.