di Claudio Moica
Un libro, unico del suo genere nell’orizzonte editoriale sardo, che ha in se rigore di ricerca e presentazione, spazio uguale per ognuno dei Comuni compresi nell’opera, larga dotazione fotografica a colori, facilmente consultabile per chi voglia conoscere la storia di questo territorio. Massimo Carta, insomma, ha inanellato nel suo impegno editoriale un altro di quei libri che hanno sempre rappresentato un chiaro punto di riferimento per studiosi e studenti. Solo che questa volta, con “I Comuni del Sulcis Iglesiente”, l’autore ha superato se stesso ed ha realizzato un testo destinato a diventare patrimonio di ogni famiglia del territorio, ma anche un ricco vademecum per turisti assetati di storia e di conoscenza di bellezze ambientali. Peccato che al momento il libro non sia presente nelle librerie o nelle edicole in quanto, ad ora, esiste solo un’edizione, stampata direttamente dalla Provincia per fini istituzionali in migliaia di copie che saranno distribuiti ai Comuni e alle scuole del Sulcis Iglesiente. Si spera, comunque, che questo libro possa presto diventare di larga diffusione perché merita tutta l’attenzione. Ciò che sorprende, nello sfogliare le pagine, è il rigore delle ricerche, fatte anche da validi collaboratori, cui si accompagnano fotografie di alto livello e che mettono in luce ambienti, siti e monumenti, talvolta sconosciuti ai più. Ne viene fuori un Sulcis Iglesiente decisamente inedito, ricco di annotazioni storiche e laboriose ricerche, sulle quali vale la pena soffermarsi per approfondire aspetti che non sempre sono oggetto di attenzione, anche da parte di tanti Amministratori locali. Il Presidente della Provincia, Tore Cherchi, nella prefazione all’opera rafforza questa tesi e afferma “Il senso identitario si rafforza anche con la conoscenza e la divulgazione dei luoghi e della storia delle comunità che compongono il Sulcis Iglesiente” e, in questo testamento culturale, tutti i 23 comuni del territorio provinciale si possono ritrovare, specialmente nelle loro peculiarità e patrimoni locali. Rigorosamente in ordine alfabetico il volume parte da Buggerru, località mineraria e luogo da cui sono partite le prime rivolte operaie, per terminare con Villaperuccio dove insiste la splendida necropoli di Montessu. Ma non di meno hanno da vantare gli altri comuni: Calasetta con la sua Torre Sabauda, Carbonia con la sua storia mineraria, Carloforte sede della Tonnara e poi Domusnovas con le Grotte di San Giovanni senza tralasciare la città delle chiese, Iglesias, S.Antioco e i suoi Fenici e a seguire tutti gli altri comuni con la loro storia e monumenti di tutto rispetto. Nella stesura del libro nulla è stato lasciato al caso o all’improvvisazione. Massimo Carta ha centellinato ogni singola parola affinché, finalmente, venisse dato il giusto risalto a questo fazzoletto di terra del sud ovest dell’Isola in cui sono approdati invasori. ma da dove sono partiti anche gli autoctoni, riconosciuti come provetti navigatori e grandi commercianti anche da Omero nelle sue opere. Anche l’assessore Provinciale alla cultura, Marinella Grosso, si sofferma sul lavoro certosino fatto dall’autore asserendo “Ventitre inserti come pezzi di un puzzle che compongono un unico disegno, il Sulcis Iglesiente, per spiegare il territorio a chi non lo conosce e alle stesse comunità”. Ma si può anche affermare senza paura di smentita che l’opera sia un vero e proprio condensato delle cose più importanti accadute nel territorio. Essa è di pregevole ausilio per qualsiasi istituto scolastico e bene farebbe l’Ispettorato delle scuole a farlo adottare nei vari istituti in modo che l’identità non venga persa. Il lavoro fatto può essere spunto per tutte quelle guide turistiche che ricercano aneddoti o particolarità di ciascun comune che sicuramente non sono presenti nei testi tradizionali perché frutto di ricerche e approfondimenti personali. Chiunque legga quest’opera si renderà conto come anche il centro più piccolo del territorio abbia una storia importante che ha sicuramente influenzato i comuni confinanti nel trascorrere del tempo. Si può leggere di eventi datati come l’arrivo a Narcao, intorno all’anno mille, dei Monaci che costruirono le prime chiese campestri introducendo nuove tecniche di lavorazione; passare poi alla rivoluzione industriale di Portovesme e finire ai giorni nostri con il Girotonno di Carloforte, evento enogastronomico. Un’opera completa nella sua essenzialità, ma anche di facile lettura nella sua complessità. In un periodo storico dove tutto viene digerito e metabolizzato immediatamente, quest’opera ha la pretesa di restare nel tempo come pietra miliare della letteratura e storiografia sarde e da dove i posteri potranno attingere per ricordare e trasmettere a loro volta. Un grande sforzo editoriale unito a un vivo interesse della Provincia ha prodotto quest’opera che speriamo possa, nel futuro, essere presente in tutte le case come oggetto primario per la divulgazione dell’identità e della storia locale.
Grazie per l’attenzione