TUTTA UN'ALTRA STORIA: E' POLEMICA TRA LA REGIONE SARDEGNA E GRANA PADANO


È guerra per l’utilizzo dello slogan pubblicitario «tutta un’altra storia». La Regione Sardegna denuncia la copiatura del proprio claim promozionale, lanciato lo scorso febbraio alla Bit di Milano, per attirare i turisti nell’Isola: «Sardegna, tutta un’altra storia». Nel mirino la pubblicità del Grana Padano che ripropone, «sicuramente non in modo volontario» precisa l’assessore al Turismo Luigi Crisponi, lo stesso slogan. L’esponente della Giunta Cappellacci ha inviato una lettera al Consorzio tutela Grana Padano, sottolineando come la nuova campagna pubblicitaria riporti uno slogan identico a quello scelto dall’assessorato regionale del Turismo. Crisponi invita la direzione dell’azienda, «al fine di non generare confusione fra i messaggi promozionali, a ritirare la campagna di promozione così frettolosamente pubblicizzata, senza neppure i minimi approfondimenti, e chiaramente in contrasto con il codice di disciplina della comunicazione commerciale». «Certo della pronta rimozione su qualunque testata – conclude la lettera dell’assessore – onde evitare la trasmissione degli atti agli organi competenti, vi invito quale benevola punizione a degustare alla prima occasione un buon pecorino sardo, meglio se accompagnato da un bicchiere di robusto Cannonau». «La questione sta nei termini contrari rispetto a quanto viene affermato dalla Regione Sardegna»: così replica «senza polemiche» il direttore generale del Consorzio Grana Padano, Stefano Berni. «Infatti – afferma Berni in una nota- come è stato già risposto alla Regione Sardegna in una nota, la campagna stampa “Grana Padano tutta un’altra storia”, è stata on air per tutto il 2012, quindi ben prima del febbraio 2013, quando è stata presentata la campagna della Regione Sardegna e che peraltro era stata notata dal Consorzio ma senza nessuna reazione negativa e quindi senza impedire di utilizzare il claim Grana Padano».

 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

3 commenti

  1. Beniamino Ghiani

    Che figura di m…. Cappellacci non ne atzecchi una……

  2. Gianni demartis

    Càpitada a sas bias finzas de isbagliare
    No est “CASU” de ‘nde faghere tragedìa
    Mancu “CASU” de affidare a logopedìa
    Sardignia e Grana sun de pubblicizzare
    La bettamus tott’e duas a conc’ appare
    Pro evitare sia polemica che antipatìa
    “Grana e Sardignia” umpare canten vittoria
    Iscriende a manu tenta un’attera istoria……

  3. Caro Gianni, “Grana” vuol dire formaggio,
    ma ha anche, mi pare, altra significanza;
    la “grana” creata dall’assessore poco saggio
    non è dipesa da errore ma dall’arroganza
    di voler dare lezioni con il ditino alzato
    senza essersi adeguatamente informato.
    Quelli del “Grana” sono stati molto gentili
    nei confronti di atti così poco signorili.
    Si s’assessore mudu e chietu si fit “cagliadu”
    (non b’intrat su casu ma su istare silenziosu)
    s’ennesima figura a sa Sardigna aiat evitadu:
    nos ammentamus de su manifestu birgonzosu
    “al primo raffreddore, presto, in Sardegna”
    pubblicadu “con testimonial certo degna”
    (Caterina Murino), cun ispesa propiu manna,
    ma “fuori tempo massimo”. L’at nadu Sanna,
    sambenadu accoppiadu a su nòmene Gavinu;
    tando, àtteru che un’àttera istoria: est destinu
    chi s’istoria “pubblicitaria” siat sempre sa matessi,
    fatta “a casaccio”, con corsi, ricorsi e connessi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *