di Domenico Scala, Tonino Mulas, Giuseppe Dessì, Vittorio Vargiu
Quali componenti dell’ufficio di presidenza della Consulta Regionale per l’Emigrazione Le chiediamo una audizione urgente presso la Commissione da Lei presieduta per trovare una soluzione per l’emigrazione che tenga conto della volontà espressa dal Consiglio Regionale. L’ultima comunicazione dell’Assessorato al Lavoro ed Emigrazione ci informa che, in base all’approvazione della finanziaria, la cifra a disposizione nel 2013 per il capitolo Emigrazione è di circa 2.000.000, a fronte dell’impegno solennemente ribadito nell’incontro del 6 dicembre 2012 con la Presidente Claudia Lombardo e i Capigruppo di uno stanziamento pari a 3.500.000 euro. Abbiamo in questi mesi chiesto più volte a Capigruppo e consiglieri della Commissione Bilancio informazioni e rassicurazioni. Ci hanno garantito di essersi battuti per onorare l’impegno preso, sia pure con una decurtazione (3.230.000). Ora scopriamo che quell’impegno è stato disatteso. Come è potuto accadere? La cifra è confermata ma è stata inserita quale totale nel capitolo immigrazione-emigrazione, da questa l’assessorato fa un’ipotesi di spesa per l’emigrazione di 2 milioni (ricordiamo che erano 4.500.000 nel 2010). Si mettono in contrapposizione e concorrenza due settori deboli, come se non fossero ambedue questioni sociali rilevantissime. Noi non vogliamo che nel nostro movimento da sempre caratterizzato dai principi di solidarietà, crescano sentimenti di ostilità o tanto peggio di razzismo. Vogliamo capire come è potuto accadere che una decisione concordata dalle diverse forze politiche, e con noi condivisa, sia stata stravolta. È un errore di trascrizione? Oppure è un sotterfugio astuto per togliere con una mano ciò che si è concesso con l’altra? Se non ci si mette una pezza, nei circoli monteranno delusione e rabbia contro tutto e tutti. Qualcuno ha già chiuso, altri chiuderanno, mentre l’emigrazione dalla Sardegna conosce una nuova ondata, che non è solo come negli ultimi anni, quella intellettuale. In più pesano i ritardi; arriviamo a fine giugno e non solo non è pronto il nuovo piano per l’assegnazione del contributo 2013, ma non è stato inviato, e non si sa quando arriverà, neanche il 30% (non più il 10% come era prima) di quello del 2012. In questo modo si colpiscono direttamente quelle decine di migliaia di sardi che, malgrado le difficoltà, la crisi economica, il caro traghetti, hanno lottato per mantenere il loro rapporto con l’isola e che in questi anni, con la promozione del turismo e con il costante rientro insieme alle famiglie, sono stati una risorsa importante. Chiediamo dunque un chiarimento urgente!