LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "IL MARCHESATO DI MORES" DI ANTONIO AREDDU AL CIRCOLO "LA QUERCIA" DI VIMODRONE


di Gianni Demartis

Come avviene ormai sistematicamente, al Circolo “La Quercia” di Vimodrone, si da spazio alla cultura presentando libri di autori Sardi o figli di emigrati Sardi. Il 25 Maggio 2013, è stata la volta di Antonio Areddu, nato a Roma nel 1958, figlio di  emigrati Sardi di Mores (ss), Insegnante di Lettere e Giornalista pubblicista. Redattore dal 1987 della rivista di filosofia politica Behemoth, e collaboratore anche con le riviste di Rinascita della Scuola e Tempo Presente, Antonio Areddu ha pubblicato dal 1985 al 1992, anche articoli sul movimento anarchico maremanno e sulla storia della classe operaia a Piombino negli anni ’60 del cessato secolo, sul periodico Nero su Bianco, diretto da Marcello Morante, oltre a collaborare e contribuire alla pubblicazione di altre significative opere.

A introdurre la presentazione del libro parlando  in “Limba Sarda”, è intervenuto il prof. Federico Francioni, nato a Sassari, Docente  di storia e filosofia nei licei, collaboratore di quotidiani, periodici e riviste, e che ha scritto numerosi saggi sulla Sardegna fra età moderna e contemporanea.

Il libro dal titolo IL MARCHESATO DI MORES, edito da Condaghes, è un lavoro dell’Areddu, che partendo da motivazioni di carattere locale, quale è in effetti la storia del Marchesato di Mores, si estende fin dalle prime pagine, ad abbracciare argomentazioni e tematiche della storia nazionale e internazionale. Si riferisce in primo luogo, al lento declino del feudalismo, al progressivo sorgere della proprietà terriera privata dell’Isola, ai rapporti politici, militari ed economici con la Spagna e ,quindi, con la Francia e l’Inghilterra, ed alle indubbie difficoltà che la Sardegna dovette affrontare per avviarsi verso le prime forme di un’economia di mercato, difficoltà dovute principalmente alla cronica assenza di liquidità monetaria perdurata fino a tutto il XVIII sec. Motivo guida del lavoro è costituito dall’indagine sui componenti della famiglia Manca che, a partire dal 1614 e fino al 1839, vennero investiti del Marchesato di Mores comprendente, oltre a questo centro, i villaggi abbandonati di Lachesos, Oppia e Todorache. Proprio negli anni in cui maturavano le condizioni dell’elevazione di Mores a Marchesato o immediatamente successivi, nel centro si registravano gli ultimi processi della Santa Inquisizione che colpirano, tra gli altri, Andrea Manca y Virde, mentre sua madre Caterina chiese ausilio a Julia Carta, figura ben nota e indagata di fattucchiera, in quanto colpita da malefici….. L’opera di Antonio Areddu si segnala per l’esame di inedite fonti archivistiche che evidenziano, per quanto riguarda l’abitato di Mores, una sostanziale acquiscenza della locale Comunità di fronte alle decisioni reali. Alla fine dell´Ottocento, la rimozione del ruolo avuto nel movimento di Giovanni Maria Angioy dai fratelli Francesco e Giovanni Antonio Areddu detto ´Totoy´, la partecipazione agli eventi del Risorgimento e la difesa delle tradizioni locali, costituiscono il paradigma degli intellettuali di Mores: i fratelli Giovanni Antonio e Giuseppe Maria Areddu, Giuseppe Calvia, Salvatore Calvia, Paolo Farris e, infine, Efisio Soletta.
L´Autore è partito dall´esame di queste figure per indagare poi sulle origini del Marchesato, le agitazioni antifeudali degli anni ´60 e ´70 del XVIII sec. che precedettero la ´Sarda Rivoluzione´ e la successiva svolta moderata. Al centro degli avvenimenti il duca dell´Asinara don Antonio Manca y Amat. Il nuovo duca Vincenzo Manca, alcune vicende del Consiglio comunitativo, l´editto delle chiudende e l´estinzione del Marchesato nel biennio 1839-1840 costituiscono altre significative pagine della storia di Mores.
Le gesta dei discendenti della famiglia Manca e in particolare quelle del marquis de Morès, intrepido imprenditore e inquietante ideologo antisemita, ci portano in Francia e negli Stati Uniti d´America.

Il presidente del Circolo Carlo Casula, al termine della presentazione del libro, ha espresso viva soddisfazione nel riscoprire gli ultimi secoli di storia del Logudoro e della Sardegna, definendola una esperienza entusiasmante e sbalorditiva, e che grazie al prof. Francioni e soprattutto all’autore Antonio Areddu, che con grande impegno e minuziosa ricerca è riuscito a portare in risalto, non solo una parte di storia Sarda, ma ad arrivare fino in America, ripercorrendo tutte le vicissitudini del Marchese Manca di Mores. Le vicende narrate passano attraverso i moti Angioini, La Sarda rivoluzione, l’edito delle chiudende, fino ad arrivare ai grandi temi della storia. Penso quindi, continua Casula, che chi ha partecipato a questo incontro letterario, non l’abbia fatto solo per salutare un’amico, ma per fare anche e soprattutto un ripasso della storia della Sardegna. Concludo ringraziando i due ospiti presenti per aver accettato l’invito, ma soprattutto, così come ha fatto l’autore che ha voluto con il suo libro rendere un significativo omaggio al paese di origine del nonno, voglio personalmente ringraziare i Moresi che fanno parte del direttivo e i soci di Mores,  non solo per il grande amore verso le proprie radici, ma anche per la dedizione che mettono nel portare avanti le iniziative socio culturali del nostro Circolo.

 

 

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