La mia omonima Annamaria Pulina è nata nel 1963 a Roma ma è di padre ploaghese (ingegnere laureato e sposato a Roma, ma stabilitosi poco tempo dopo a Sassari), peraltro anche mio cugino primo e padrino di battesimo. Laureata in lingue e letterature straniere, Annamaria, dopo molti anni passati in Sardegna, oggi vive e lavora a Pisa. Nel 2005 ha pubblicato un libro per ragazzi intitolato “Petulia Tempesta e le lunghe estati che non tornano più” (pagine 93; primo volume della collana “I papassini” di Angelica editore di Tissi, in provincia di Sassari; illustrazioni e immagine di copertina di Rosalba Suelzu; progetto grafico di Massimo Caria). Ha detto Annamaria: «Questo mio primo libro è nato dalle storie che ho sempre inventato per le mie figlie, che sono state le mie prime fan e sostenitrici». Sempre Angelica editore, nel 2007, ha mandato alle stampe un volume di racconti di Annamaria “Lo spettacolo delle ombre” (pagine 116), a proposito del quale l’autrice ha dichiarato : «La non convenzionalità dei miei racconti è stata apprezzata anche da alcune insegnanti di Italiano del Liceo classico “Azuni” di Sassari (che a suo tempo ho frequentato anch’io), che hanno deciso di adottare il mio libro per il loro laboratorio di lettura. E quando ho incontrato a Sassari gli studenti mi sono resa conto che il mio libro aveva scosso le loro menti…mi hanno inondato di domande». Dopo le storie per l’infanzia e i racconti ora Annamaria si è cimentata con una drammaturgia di fantascienza dal titolo “Passo a due”, pubblicata insieme ad altri sette testi di altrettanti autori nel volume “Scrivere il futuro. Del mancato amore tra la fantascienza e il teatro. Drammaturgie e Riflessioni” (Fantascienza.com, in vendita su Delos Store), curato da Alessandro Fambrini e Franco Farina. La domanda che si sono posti curatori e autori del volume è questa: «Che senso può avere la fantascienza su un palcoscenico teatrale, che per sua natura non può neanche lontanamente competere con lo schermo di un cinema dal punto di vista della spettacolarità? ». La loro risposta: «Ha molto senso, perché la fantascienza, prima di essere un genere visionario, è una letteratura di idee, e le idee possono essere trasmesse benissimo anche solo con la parola».
Il libro contiene sei adattamenti (“Il giorno che scomparve Bosch”, di Maria Letizia Verola; “Con il sole negli occhi”, di Andrea Del Testa; “Morgana” di Dimitri Galli Rohl; “Della morte dell’amore”, di Federico Olivetti; “L’alba dei tecnomanti”, di Francesco Viglione; “Noi”, di Federico Guerri) e due drammaturgie (oltre il testo di Annamaria Pulina, quello di Angela Giassi intitolato “Tutte le principesse sentono gli ufo nella pancia”). I materiali che compongono il libro sono il frutto di due anni di lavoro svoltosi a San Miniato ed in alcune sessioni straordinarie tenutesi in inverno a Pisa, nell’ambito del festival “Prima del Teatro. Scuola Europea per l’arte dell’Attore”. Il libro sarà presentato, sabato 8 giugno 2013, alle ore 17.30, presso la Sala Titta Ruffo del Teatro Verdi di Pisa. La presentazione prevede la lettura di alcuni brani delle drammaturgie a cura degli attori del Teatro della Chiusa. Saranno presenti gli autori.
ANCHE LA SARDA ANNAMARIA PULINA TRA GLI AUTORI DI "SCRIVERE IL FUTURO – DEL MANCATO AMORE FRA LA FANTASCIENZA E IL TEATRO"
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