SU PROPOSTA DEL CIRCOLO "ICHNUSA", LA LETTURA IN LIMBA A MADRID DEL "DON CHISCIOTTE DELLA MANCIA"


di Luciano Cadeddu

“In unu logu de sa Mancha, chi su nùmene non mi chèrgio ammentare, non est tempus meda chi biviat unu hidalgo de sos de lantza in rastrelliera, iscudu, runtzinu làngiu e lebreri…” cosi inizia nella nostra Limba il capolavoro di Miguel de Cervantes, il secondo libro più tradotto nel mondo.   Il “Don Quijote de la Mancha” è stato letto, per la prima volta, in Limba, nel paese di Esquivias, in Spagna, il 23 Aprile, giorno dedicato alla Festa del libro.  La proposta di partecipare alla lettura la lanció Pietro Mariani, socio fondatore del Circolo Sardo Ichnusa di Madrid, in occasione dell’incontro internazionale sulla lingua sarda “Cada die Limba, Trassas de comunicatzione” che si tenne nel Giugno del 2012 nella capitale spagnola.   Il risultato é stato la lettura, insieme ad altre lingue quali, il cinese, il bulgaro, il finlandese, l’arabo… (tra le 30 culture del mondo che hanno partecipato alla manifestazione), grazie a Monica Sechi, tiesina di nascita, residente da anni a Madrid, che, all’inizio un po`nervosa, ma alla fine totalmente padrona della situazione, ha affascinato il pubblico presente leggendo alcuni passi del testo di Cervantes nella nostra antica lingua.   La giornata dedicata al “Don Quijote”, si è aperta con il ricevimento degli ospiti da parte del sindaco di Esquivias, Elena Fernández de Velasco Hernández, seguita dalle letture, nella chiesa del complesso dell’antico convento dei Cappuccini (abbandonato nel 1820, recuperato dal Comune e destinato attualmente ad usi culturali).    Il paese mancego, situato giusto a metà tra la capitale della regione di Castiglia la Mancha, Toledo (da cui dipende), e Madrid, da anni celebra il rito della lettura dell’opera di Cervantes nelle varie lingue del mondo.   A Esquivias, nel lontano 1584, Miguel de Cervantes Saavedra convolo´a nozze  con Catalina de Palacios, nobile del paese, ed è qui che incominciò ad ispirarsi e quindi  a scrivere il “Don Quijote”, prendendo spunto anche su alcuni personaggi del luogo.   E per l’occasione, ad Aprile di ogni anno, la chiesa dei Cappuccini accoglie gli ospiti che, nella propria lingua, rendono omaggio al Cervantes, confermando e rimarcando l’importanza che tale testo sia espressione accolta nella varietá culturale del mondo.   E, nella sobria struttura dell’antica chiesa, anche questa volta il colore è stato aggiunto dalle pennellate rappresentate dalle bandiere che accompagnano ogni anno ogni rappresentante (anche quest’anno tanti gli Ambasciatori e Ministri che non hanno voluto perdere l’appuntamento), che leggono nella propria lingua, i brani del Quijote, e, tra le bandiere, russa, italiana, cinese, finlandese, maltese… la nostra dei 4 mori ha fatto la sua presenza per la prima volta.   Il ” Don Chisciote de Sa Mántzia, é tradotto da Giovanni Muroni, Progetto editoriale, Condaghes (con il contributo della RAS, Ufìtziu de sa Limba Sarda), Collana Àndalas – Sena làcana.

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Un commento

  1. Roberta Pilia (Losanna)

    Grande idea per un immenso libro

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