DI SARAS SI MUORE: UNA RICERCA INTERNAZIONALE SVELA LE ALTERAZIONI DEL DNA NEI BAMBINI DI SARROCH

le raffinerie della Saras a Sarroch


Danni e alterazione del Dna nei bambini di Sarroch. E’ questa la conclusione cui è pervenuto il team di scienziati di fama internazionale che ha indagato sugli effetti dell’inquinamento nel paese della Saras. Messi a confronto con i minori di Burcei, i 75 bambini di Sarroch su cui si è svolta l’indagine presentano “significativi danni e alterazioni del Dna, come avviene a Pancevo, la città in cui sorge il polo petrolchimico più grande della Serbia”, affermano i ricercatori. E non poteva che essere così, visto che la cittadina della costa sud-occidentale ospita la centrale elettrica più grande del mondo e la seconda raffineria d’Europa. Come se non bastasse, lungo la stessa costa, qualche chilometro più a sud, si trova il poligono interforze di Teulada, dove vengono sperimentati i nuovi ritrovati dell’industria bellica. La notizia è stata appresa, a Macomer, durante la proiezione del film Oil di Massimiliano Mazzotta. Frutto di uno studio condotto tra il 2006 e il 2007 da Marco Peluso, Armelle Munnia, Marcello Ceppi, Roger W. Giese, Dolores Catelan, Franca Rusconi, Roger W. L. Godschack e Annibale Biggeri, la ricerca pubblicata il 27 Febbraio su “Mutagenesis”, prestigiosa rivista di epidemiologia dell’Università di Oxford, parla chiaro: «Il sito industriale produce una complessa miscela di inquinanti atmosferici che comprendono benzene, metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici. A tal proposito abbiamo condotto uno studio trasversale per valutare l’entità della diffusione di malondialdeide-deossiguanosina nell’epitelio nasale di 75 bambini tra i sei e i quattordici anni che frequentano le scuole di Sarroch, mettendoli a confronto con i coetanei delle zone rurali. Inoltre, sono stati analizzati i livelli di alterazioni consistenti del Dna in uno studio composto da un sottocampione di 62 bambini». Ed è così che «sono state rilevate elevate concentrazioni di benzene e etil-benzene, specie nei giardini delle scuole di Sarroch. Pertanto, sia i livelli di malondialdeide-deossiguanosina sia le alterazioni del Dna sono così risultati significativamente più elevati nei bambini delle scuole rispetto al campione di confronto».  Detto in altri termini, i ricercatori hanno rilevato un incremento dei livelli di stress ossidativo, una condizione di disequilibrio in cui l’eccessiva produzione di radicali liberi determina le patologie neoplastiche, i tumori. Lo studio, già acquisito dal Pm Emanuele Secci che indaga sull’inquinamento della costa sud orientale, sarà acquisito anche dall’Università di Cagliari, che indaga per conto della Procura sulle condizioni dell’acqua e dell’atmosfera tra Sarroch, Pula e Teulada. Già individuata dai ricercatori cagliaritani un’elevata concentrazione di derivati degli idrocarburi nei molluschi marini.

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2 commenti

  1. francesco Laconi

    Che tristezza come restare insensibile a questo articolo, bene ha fatto l’unione sarda (ma la stampa in generale) con i reportage del mese scorso a denunciare il disastro ambientale che ha prodotto la “grande” industria in Sardegna, con le ormai funeste cattedrali nel deserto, sarebbe auspicabile uno “spot” giornaliero per sensibilizzare l’opinione pubblica come per i sequestri di persona, per non dimenticare: liberiamo la Sardegna dall’inquinamento industriale, minerario e militare.

  2. Interessante. Ho cercato sull’Unione Sarda da gennaio 2013 in avanti ma non ho trovato traccia online sul reportage citato da Francesco Laconi. Ti quadra? Vi quadra?
    Gli interventi da effettuare se questi sono i fatti non hanno il carattere dell’urgenza?
    Chissà la Procura di Cagliari ed Emanuele Secci come si stanno muovendo…

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