A PAVIA, IL 18 MAGGIO, IL CIRCOLO "LOGUDORO" PRESENTA GLI ATTI DI UN CONVEGNO DEL 2012 SU GIORGIO ASPRONI E COMMEMORA IL PROF. TITO ORRU', GRANDE AMICO DEGLI EMIGRATI SARDI


di Gesuino Piga

A Pavia, sabato 18 maggio 2013, alle ore 16,30, il Circolo culturale sardo “Logudoro” organizza la presentazione del volume (curato da Gesuino Piga e Paolo Pulina) degli Atti della cerimonia della consegna alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pavia, da parte della omologa di Cagliari, della collana in 7 volumi (quattromila pagine!) dell’importante “Diario Politico” di Giorgio Asproni, contenenti appunti, commenti e testimonianze sul nostro Risorgimento dell’autore negli oltre 20 anni di presenza nel Parlamento e di protagonismo nella vita politica italiana.  Si tratta di una documentazione di estrema importanza storica concernente la nascita e i primi passi della nuova nazione, resa da un protagonista della storia italiana e sarda  del periodo risorgimentale.

La cerimonia ebbe luogo nell’Aula Foscoliana dell’Università il 25 febbraio 2012 e, nell’occasione, si ricordò il carissimo amico prof. Tito Orrù, che – con  i colleghi dell’Università di Cagliari, i proff. Bruno Josto Anedda e  Carlino Sole e sotto la sagace guida e l’ impulso dell’allora Preside della Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari, prof.ssa  Paola Maria Arcari,  tutti oggi  scomparsi – , contribuì a realizzare, con un lavoro lungo e meticoloso durato oltre 10 anni, la  raccolta, la catalogazione critica e l’assemblaggio di  tutti gli elementi costituenti il “Diario Politico”, sparsi in diverse sedi.

Presenterà il volume “asproniano” il dott. Paolo Bullita, già dirigente dell’Università cagliaritana nonché autore di opere sulla storia di quell’Ateneo ed anche  grande amico ed estimatore del prof. Tito Orrù.

Nella circostanza lo stesso Bullita,  insieme a chi scrive e a  Paolo Pulina,  commemoreranno  ufficialmente il grande studioso sardo scomparso il primo gennaio 2012, il quale dimostrò notevoli  doti umane e culturali, nonché  costante attenzione e disponibilità nei confronti degli emigrati sardi e del  loro mondo.

 

 

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