Nella sala Giunta del Comune di Oristano, alla presenza del sindaco Guido Tendas, della scrittrice Michela Murgia, del presidente della Fondazione SOS Sardegna, Raimondo Piras e di Daniela Salaris, esponente oristanese della stessa Fondazione, è stato illustrato il progetto internazionale One Billion Rising, che sta coinvolgendo un miliardo di donne in tutto il mondo. La Piazza Eleonora di Oristano, sarà l’epicentro scelto dalle donne sarde come luogo simbolico per incontrarsi, confrontarsi, ballare e dire basta alla violenza e allo stupro. L’evento, organizzato da SOS Sardegna, ha già fissato dei punti fermi per la giornata del 14 febbraio, scelta non casuale per la concomitanza con la festa di San Valentino, altri appuntamenti sono ancora in via di definizione, per il momento nella Sala consiliare del Comune di Oristano, alle 17, è previsto un dibattito a tema, coordinato da Michela Murgia, alla quale interverranno, Lorella Zanardo, autrice del corpo delle Donne, Isoke Aikpitanyi, autrice di Le ragazze di Benin City e Luisanna Porcu, responsabile di Ondarosa, il Centro antiviolenza di Nuoro. Alle 19, seguirà una narrazione pubblica sulla scalinata del Comune, guidata dall’attore Gianluca Medas, che racconterà della Carta de Logu, come primo esempio di legislazione anti violenza. Coadiuveranno l’attore dei figuranti, dei falconieri e i gruppi giudicali Assa Sardisca e Las Plassas. Alle 20 ci sarà la consumazione di un piatto di malloreddus, accompagnato da un bicchiere di vino e alle 21, le donne danzeranno al ritmo della musica di Break the chain (Rompi le catene), l’Inno internazionale del One Billion Rising. Al termine della serata, con le musiche tradizionali sarde, si eseguirà un grande ballo tondo intorno alla statua di Eleonora: “Una donna su tre nel mondo è stata stuprata o picchiata nell’arco della propria vita” ha detto Michela Murgia, durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, svoltasi nella sala Giunta del Comune di Oristano. “La comunicazione che vogliamo dare è un po’ diversa da quella che usualmente avviene in Italia, cioè, la donna non viene presentata come vittima, ma come un soggetto in grado di riprendersi in mano il suo destino, attraverso la determinazione e la consapevolezza – ha aggiunto la Murgia – Il progetto One Million Rising, è orientato a descrivere la donna attiva e non vittima, non succube, non subordinata, non si racconta la violenza, ma la reazione. One Million Rising, è il dopo il gesto violento e questa è una cosa importante, perché più donne vittime racconti, più le donne si convincono che il loro destino è essere vittime, quindi, la scelta anche del ballo, partita dall’America, ma che ha trovato adesioni internazionali in 180 Paesi e il 14 febbraio, nel mondo balleranno, si spera, un miliardo di donne. È una cifra simbolica – conclude Michela Murgia – perché un miliardo sono le donne nel mondo, che nel corso della loro vita, vengono stuprate o subiscono violenza fisica: è uno scandalo, è un dato inaccettabile, un miliardo di donne che ballano, come gesto di ripresa della responsabilità del proprio corpo, è una rivoluzione!”
Quindi, il prossimo 14 febbraio, tutte le donne sarde, saranno idealmente presenti ad Oristano, nella simbolica Piazza Eleonora, per incontrarsi, confrontarsi e soprattutto ballare.