di Maurizio Solinas
Caro Babbo Cappellacci, mi hai deluso. Quel babbo con il berretto rosso e ciuffo di pelo bianco mi ha lasciato almeno le illusioni, tu mi hai tolto anche quelle. Dei regali che ti avevo chiesto l’anno scorso non me ne hai fatto neanche uno: non ho visto la “continuità territoriale”, i pastori continuano a lamentarsi per il prezzo del latte troppo basso, l’Alcoa è defunta, altre aziende sono al trapasso, i minatori sono costretti a murarsi vivi per essere ascoltati. Per salvarle contavo ti rivolgessi a San Silvio da Villa Certosa per qualche miracolo, ma evidentemente ha perso la facoltà di farli. Pazienza: la crisi c’è per tutti (si fa per dire), il patto di stabilità è necessario rispettarlo (buona la scusa per non fare nemmeno il possibile). C’è una cosa però che potresti regalare a tutti i sardi, favorisce il patto di stabilità e aiuta a diminuire il debito pubblico: dimezza le poltrone, sia politiche, sia quelle degli enti, con quello che risparmi investi sul lavoro degli operai, così rilanci l’economia, impedisci che la Sardegna vada alla deriva e certamente prendi più voti. Già, dimenticavo la forza di gravità, non ti sarà facile vincerla: i deretani pesano e non si sradicano facilmente dalle poltrone. Se non ce la fai da solo, ti aiutiamo noi emigranti, gratis e molto volentieri. Senza rancore, con un sentimento sincero, Auguro anche a te un Buon Natale ed un Felice Nuovo Anno.
Maurizio caro, babbo Natale Cappellacci gia’ l’anno scorso aveva problemi di vista e di udito ora e’ cieco e sordo del tutto , non puo’ leggere le nostre richieste e non c’e’ nessuno che legga per lui , poteva chiedere aiuto all’Assessore Liori ma dopo il congresso neppure ricorda chi siamo e cosa facciamo per la Sardegna.
Insomma nel loro cervello , nei loro occhi e nel loro cuore buoio totale e silenzio assordante ” che Dio gli aiuti ” noi continueremo a lottare da soli come sempre con la nostra dignita’ perche’ crediamo in tutto cio’ che facciamo.
Auguri a tutti.