INTERVISTA A CARLO MANCOSU CHE RACCONTA IL FENOMENO SARDEX.NET: STORIA DI SARDI CHE SI SONO CREATI UN LAVORO DOVE NON C'E'

il gruppo lavoro di Sardex.net


di Carola Onnis

 

Repubblica. Il Sole 24 Ore. La Stampa. Sono solo alcune delle testate che hanno dedicato la loro attenzione

al caso del momento: il circuito Sardex.Net, per non dimenticare Radio 24, Radio 1, Rai due, Rai tre e l’interesse suscitato oltre oceano. Si parla soprattutto del Sardex come della ‘’moneta a chilometro zero’’. Per comprendere veramente di che cosa si tratti ci siamo affidati a Carlo Mancosu, uno dei propugnatori dell’idea originaria che si è concretizzata in un successo inarrestabile.

Forse una domanda banale, ma probabilmente quella che a tutti viene in mente appena sentiamo parlarne … Che cos’è sostanzialmente Sardex.net?

È un circuito di aziende, attualmente si parla di ottocento aziende, di ogni settore e dimensione. La caratteristica fondamentale è che queste aziende acquistano e vendono all’interno del circuito senza utilizzare moneta corrente, ma avvalendosi di un’unità di conto interna chiamata: Sardex (1 Sardex = 1 Euro). Carlo con grande disponibilità e passione spiega come il tutto sia una camera di compensazione, ovvero vi siano dei partecipanti con saldo iniziale pari a zero che nel momento in cui decidono di acquistare portano il loro saldo ad essere addebitato dall’acquisto. La caratteristica fondamentale della camera di compensazione è che la somma di debiti e crediti è sempre pari a zero. Cosa importantissima è comprendere la mancanza di interessi che caratterizza questo circuito.

Come è nata questa idea?

Abbiamo iniziato ad immaginare Sardex.net nel 2007, quando eravamo ancora degli studenti, quattro ragazzi con una grande passione per l’economia. Già da allora era chiaro a tanti ciò che sarebbe accaduto nel 2008; il problema veniva dal settore finanziario e avrebbe colpito le banche, eravamo più che coscienti di questo. Inoltre, le aziende sarde avevano notevoli problemi di accesso al credito già prima dell’esplosione della crisi, vivevano in una sorta di credit crunch perenne; a questa difficile situazione di partenza ed agli effetti della crisi sono andate presto a sommarsi restrizioni ancora maggiori legate agli accordi di Basilea 1, Basilea 2 e presto Basilea 3. C’era bisogno di trovare un’idea che fosse in grado, almeno in parte, di mettere in condizione le nostre PMI di affrontare il difficile momento facendo leva sul loro potenziale produttivo inespresso e sulla forza del gruppo. Con questo obiettivo abbiamo studiato un po’ quelle che sono state le esperienze nate dopo la crisi del ’29 per cercare di superare i nefasti effetti della crisi; tra queste, una ci ha colpito in particolare, non perché sia stata la più brillante quanto perché la più longeva, sto parlando di Banca Wir. Il Wir delle origini era una camera di compensazione esattamente come la nostra, solo che allora, al posto dei computer, debiti e crediti venivano contabilizzati alla vecchia maniera con l’ausilio di semplici libri contabili. Oggi, a distanza di 80 anni, Wir conta oltre 60.000 PMI svizzere con un giro d’affari di oltre 3 miliardi di WIR (1 Franco= 1WIR). E’ a partire dallo studio di questa esperienza e approfondendo al contempo le nostre conoscenze in materia economica che abbiamo iniziato ad elaborare Sardex.net. Terminato lo studio preliminare e approntato tutto il materiale e gli strumenti necessari all’operatività del circuito abbiamo registrato la società. Era la fine del 2009, da allora sono passati appena 3 anni e non possiamo che dirci soddisfatti dei buoni risultati raggiunti.

Che cosa vi aspettate per il futuro?

Il progetto è in espansione in Italia e nel lungo termine guarda con interesse al bacino del Mediterraneo. In Sicilia ad esempio è già operativo da qualche mese il primo esperimento di replicabilità: Sicanex.net, portato avanti insieme ad un gruppo di imprenditori siciliani. A dicembre partirà la terza fase di Sardex.net, ovvero l’apertura ai consumatori ; anche loro potranno entrare nel circuito mettendo a disposizione delle aziende della rete il loro bene più prezioso: il proprio potere d’acquisto a sostegno dell’economia locale.

Si parla di vantaggio comparato o di semplici scambi che favoriscono entrambe le parti?

Si ottengono vantaggi reciproci, perché da una parte si vanno a vendere dei prodotti che altrimenti sarebbero risultati invenduti e dall’altra si va ad acquistare qualcosa che altrimenti non sarebbe stato disponibile, vantaggio per entrambi insomma! Bisogna ribadire poi il funzionamento della fiscalità. La fatturazione funziona come avviene in euro, tutto è fatturato cambia solo la modalità di pagamento. Ogni azienda va ad integrare il conto Sardex alla propria contabilità ed in quel momento avviene la conciliazione.

L’intervista è conclusa anche se si continua a parlare di questo meraviglioso progetto per un po’ ed emerge una delle qualità più belle di questi quattro ragazzi: l’orgoglio di essere sardi. Da grandi amanti della loro isola hanno cercato di trovare un modo per restarci e se il lavoro non c’era se lo sono creati! Per dirla con le parole di Ghandi : “hanno scelto di divenire il cambiamento che avrebbero voluto vedere nella società”.

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Un commento

  1. Dei miei amici fanno esattamente la stessa cosa in Francia, vicino a Versailles! Pare funzioni davvero!

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