di Moreno Pisano
Ho posto qualche domanda sull’America, che tra poche ore eleggerà il prossimo presidente degli Stati Uniti, a Francesca Bandino, conterranea che divide la sua vita tra Sardegna e U.S.A
Come è cambiata l’America in questi quattro anni di presidenza democratica? “E’ difficile dire in quale modo sia cambiata l’America sotto la presidenza democratica perché durante gli otto anni della presidenza repubblicana di Bush, non sono stati cancellati gli otto anni di presidenza democratica di Clinton e certe leggi e certi programmi non vengono annullati semplicemente perché cambia il partito al potere. Dal punto di vista economico, l’America stava già cambiando prima che venisse eletto Obama. La crisi economica qui è iniziata prima del 2007, è iniziata quando sono state distrutte le torri gemelli. La crisi delle banche scoppiata nel 2008 non è arrivata da un giorno all’altro. Ma parliamo di politica concreta. Se guardiamo all’istruzione, le scuole sono gestite dai governi degli stati, lo stato federale dà delle linee guida ma non può influenzare troppo questo settore. Bush aveva firmato una legge “No Child Left Behind” nella quale venivano valutati attraverso esami insegnanti e allievi. Gli insegnanti venivano licenziati se non superavano l’esame mentre alle scuole veniva dato un voto secondo il punteggio degli esami. E i ragazzi potevano cambiare immediatamente scuola se la propria riceveva un voto basso. Nella realtà questa riforma ha causato molti problemi. I bambini con problemi d’apprendimento non potevano più andare alle scuole pubbliche ed erano costretti a iscriversi alle scuole private, questo perché il loro rendimento ovviamente più scadente degli altri avrebbe abbassato il voto della scuola. Da quando c’e’ Obama non esiste più questa legge e tutti i bambini hanno di nuovo la libertà di frequentare una scuola pubblica. Ancora è noto a tutti che Obama sta cambiando il sistema dell’assicurazione sanitaria, e non tutti lo vedono come una cosa positiva. Vedono l’assicurazione sanitaria pubblica come un programma socialista, che per molti Americani e’ sinonimo di comunista, cioè anti-democratico. È una questione di cultura difficile da spiegare a voi europei. Il messaggio americano che è sempre passato è: se ti dai da fare, avrai un lavoro e allora ti daranno anche l’assicurazione sanitaria. Ma la sua riforma arriva oggi in un Paese che non dà più certezze ai giovani. Ormai non è più vero che se ti impegni all’università troverai un lavoro e quindi avrai un’assicurazione medica. Le cose non sono più immediatamente collegate. Per quanto concerne invece i lavori più umili, per esempio: commessa, cameriere, estetista, lavori che spesso non garantiscono l’assicurazione medica, ti ritrovi a pagarne una più alta del tuo stipendio mensile.”
Durante il primo incontro tra Obama e Romney era prevalso quest’ultimo. Brillante, capace di qualche battuta efficace sicuro di sé. Quanto sono importanti i dibattiti tra candidati e il ruolo che ha la comunicazione in questa campagna? Sarà un fattore decisivo nella vittoria o in un periodo di profonda crisi gli americani giudicheranno i candidati sulla base delle idee concrete per l’America per i prossimi quattro anni? “Devo dire che in generale non guardo i dibattiti perché gli trovo inutili quando hai già un’idea salda, ma questa volta li ho seguiti. Romney sembrava “brillante” perché sa fare il simpatico davanti alla telecamera. In più bisogna dire che i canali americani sono divisi per partito. Se guardi FOX o CNN in genere stai ascoltando un punto di vista repubblicano, se invece guardi MSNBC o NBC trovi un punto di vista democratico. In queste settimane la FOX è stata particolarmente ridicola perché Romney continuava a commettere errori in campagna elettorale ma la FOX ignorava completamente queste cose. Mentre invece in un canale come MSNBC, pur essendo democratico, si sentono anche opinioni repubblicane. Chi ha votato Obama la prima volta e pensa che non abbia fatto abbastanza in quattro anni è distratto e frettoloso, perché pensa a una soluzione rapida della crisi. Pensa che sarà Romney a portare lavoro. Purtroppo Obama non e’ stato abbastanza cattivo e diretto con Romney durante i dibattiti, avrebbe dovuto dire che l’economia non e’ crollata da un giorno all’altro, crollava da anni sotto un governo repubblicano. Avrebbe dovuto dire che ha cambiato le leggi per disincentivare la delocalizzazione dei posti di lavoro in Cina, esattamente quello che fanno le aziende di Romney. Avrebbe anche dovuto dire che per anni i repubblicani hanno fatto diventare quelli ricchi sempre più ricchi dicendo che prima o poi quei soldi sarebbero arrivati anche agli altri, ma questo non e’ mai successo e questa mentalità ha rovinato l’economia americana.”
Nel dibattito tra candidati vice-presidenti la linea democratica sembrava più chiara e decisa. Biden è stato in grado di far valere la sua superiorità in politica estera, ha dimostrato che i repubblicani non hanno una strategia alternativa in Siria o l’Iran, e quando cercano di prendere le distanze da questa Amministrazione danno il sospetto di voler trascinare l’America in più guerre (o vogliono rimanere in Afghanistan oltre il 2014). Quanto è importante per l’elettore americano medio la superiorità della politica estera del suo paese? L’11 settembre e la sfida del terrorismo sono solo un ricordo attenuato dalla morte di Osama Bin Laden o in America si vive ancora con la paura e la necessità di una amministrazione che ha come priorità la sconfitta del terrorismo? “Credo che subito dopo l’11 settembre, la sfida al terrorismo sia stata la priorità per gli americani. Adesso tornando indietro nel tempo ci rendiamo conto che quella sfida e quell’ odio diffuso ha però spostato l’attenzione da altre cose che stavano succedendo negli Stati Uniti. Stava nascendo una crisi economica, e invece di dare la colpa alla politica di Bush, molti hanno dato la colpa ai terroristi. Credo che almeno dalle mie parti, la sconfitta al terrorismo non sia più una priorità. In più ci sono le guerre in Afghanistan e Iraq che fanno ancora vivere gli Stati Uniti in un clima di tensione. Anche se molti ancora giustificano la guerra in Afghanistan, molti artisti (registri, attori, cantanti, musicisti, pittori, stilisti, ecc) si schierano contro queste guerre e stanno aprendo gli occhi agli Americani.”
Nel secondo dibattito, Romney ha detto : “gli ultimi quattro anni non sono stati così buoni come il presidente Obama li ha descritti e i prossimi quattro anni non saranno molto meglio […] Il presidente Obama ha provato, ma le sue politiche non hanno funzionato. Si tratta di un grande oratore, una buona descrizione dei suoi progetti e delle sue opinioni. Ma questa volta siamo in grado di guardare ai fatti. E i fatti dicono che non è stato in grado di tagliare il deficit, riformare adeguatamente la salute e il benessere, per fermare la disoccupazione. Questo è il punto centrale di queste elezioni. Queste elezioni sono suscettibili di essere un referendum pro o contro Obama a prescindere dal candidato repubblicano? “Se andiamo a guardare il senato la maggioranza è repubblicana e siccome qui un Presidente non può mai far approvare le sue politiche se non e’ d’accordo anche il senato, un presidente democratico non può portare avanti certe politiche senza il consenso di un senato repubblicano. Come ho detto prima, l’economia stava crollando già da sette anni, quindi i problemi economici sono più profondi di quello che si pensava. C’e’ da dire che prima dei dibattiti Romney non era ben visto nemmeno dal suo partito.”
Nelle ultime settimane Obama ha difeso la sua riforma del sistema sanitario, e Romney ha promesso di abolirla, invece. Infatti secondo Romney Obama ha trascorso i primi due anni del suo mandato di affrontare la riforma del sistema sanitario, piuttosto che la crisi economica. Gli americani sono soddisfatti della riforma della sanità? “Gli americani sono molto divisi sulla riforma della sanità. Romney vorrebbe abolirla ma e’ un uomo ricco che non ha mai affrontato difficoltà di questo genere, e lui e altri come lui, non credono che l’accesso all’ assicurazione sia un diritto di tutti, ma un privilegio. Ma se lo chiedi a chi e’ senza lavoro o chi non riesce a trovare un lavoro che possa garantire l’ assicurazione medica, e allora la questione cambia”.
Spesso in tempi di crisi economica, la questione dei diritti civili è oscurata dalle proposte politiche in campo economico. Quanto sono importanti i problemi di unioni civili o il matrimonio gay in questa competizione elettorale? Meno del 10% degli Stati americani li ha, si può supporre che gli Stati Uniti non sono ancora pronti? Sono meno pronti i cittadini o i politici americani al riconoscimento dei diritti per gli omosessuali? “Purtroppo non sono entrati nel dibattito questi temi, ossia unioni civili o matrimoni gay. Credo che abbiano perso l’attenzione della politica a favore di altre questioni, non solo economiche, ma anche rispetto al tema dei diritti delle donne.”
Bravissima, Francesca! 🙂 🙂
Brava Francesca, mi hai chiarito le idee su alcuni aspetti