di Cristoforo Puddu
Un gruppo di amiche di San Giovanni Suergiu -guidate da Elisabetta Bonaccorsi e che opera all’interno delle attività parrocchiali- ha dato un senso concreto e solidale alla passione per il ricamo: sostenere l’adozione di sei bambini nella missione di Camp Garba, in Kenya. Da diversi anni i preziosi lavori, di ben trenta volenterose donne sulcitane che eseguono anche ricami su commissione (bomboniere per matrimoni, battesimi, prime comunioni e cresime), vengono venduti in occasione di mostre ed esposizioni artigianali locali e il ricavato regolarmente devoluto. Le ricamatrici hanno partecipato con successo alla manifestazione Monumenti Aperti 2012, “arredando” con interessanti ricami un’antica e caratteristica abitazione sulcitana. Il creativo gruppo di donne, oltre agli abituali lavori artigianali dalla chiara valenza artistica, ha ideato dei particolari ed impreziositi cartoncini -“per accompagnare dei regali di nozze o di battesimo”- che stanno riscuotendo già un particolare successo in considerazione della tecnica, dei punti impiegati e per i molteplici ed originali soggetti rappresentati. L’arte del ricamo in Sardegna -frutto di influenze interregionali ed internazionali maturate in secolari tradizioni- ha avuto interessante sviluppo di tecnica ed accuratezza esecutiva nella decorazione originale dei costumi e nella realizzazione di paramenti ed arredi sacri, dove si è caratterizzata con la propria identità di “motivi decorativi isolani”. Nel panorama del ricamo sardo fanno scuola, per specifiche e particolari tecniche e punti, diverse aree (Sulcis, Iglesiente, Marmilla, Barbagia, Marghine, Planargia, Oristanese, Mandrolisai, Campidano, Sarcidano, Montiferru, Sarrabus, Monte Acuto e Goceano) e centri come Teulada, Bosa, Desulo, Osilo, Oliena, Oschiri, Uri, Nule, Cuglieri, Loceri e Sinnai. Rinomati i tovagliati sulcitani del cosiddetto “punto Teulada”, di antica tradizione e raffinatezza in cui s’impiega la tecnica “a nodo”; il “filet” di Bosa che riguarda e comprende tovagliati, copriletti, tende, pizzi e merletti, realizzati con la tecnica della rete a maglie; la tipica produzione dello scialle di Oliena con ricchi motivi floreali, accessorio di prestigio al costume tradizionale sardo femminile o ancora l’importante produzione di filati che impreziosiscono i costumi storici della Sartiglia, talvolta ricamati con l’oro. L’antica attività artigianale del ricamo, intesa come arte, raccoglie grande e diffuso interesse in tutta l’isola con importanti differenziazioni nella creazione dei motivi decorativi e per le diverse tecniche lavorative.