AL CIRCOLO "LA QUERCIA" DI VIMODRONE, LA PRESENTAZIONE DEL ROMANZO "PER LE MUTE VIE" DI ELIANO CAU: "DEDICO QUESTO EVENTO A ROSSELLA URRU"

 
 

di Gianni Demartis

Esordisce con queste parole, ELIANO CAU, alla presentazione del suo romanzo “PER LE MUTE VIE” nel Circolo dei Sardi “La Quercia”, a Vimodrone, Domenica 28 Ottobre.

Dopo la presentazione della manifestazione da parte del Presidente del Circolo, Carlo Casula, il professor Giuseppe Deiana e l’autore del romanzo danno vita a un pomeriggio di passione ed emozioni che da subito coinvolgono i presenti, giunti per l’occasione anche da località al di fuori della Lombardia.

Coadiuvato dal prof. Deiana, l’autore inizia a parlare del suo romanzo. La naturalezza e l’uso della lingua italiana con cui descrive i luoghi e i personaggi sono talmente fluidi e precisi che catturano in pochi istanti l’attenzione dei presenti.

 

La storia è ambientata negli anni ‘60 a Neoneli, piccolo paese della Sardegna centrale, che come tanti altri, soffre nel vedere partire i suoi giovani in cerca di “un pane più sicuro”. Tra questi c’è Jean Marjan, uno dei protagonisti del romanzo, che alla ricerca del benessere, cerca fortuna nelle miniere del Belgio dove, per sua sfortuna, prova sulla propria pelle le tragiche vicissitudini del 1956. In Belgio si muore lentamente senza accorgersene, di carbone che entra nei polmoni, di fatica, di nostalgia. Rientra nel 1959 in Sardegna, ma questa esperienza lo segnerà per il resto della sua vita: la silicosi sarà, suo malgrado, una compagna odiata e inseparabile.

Neoneli: … piccolo centro della Sardegna che arranca per non scomparire, che soffre per la rinuncia ai suoi figli più cari, giovani costretti a emigrare, prole che non riesce a sfamare…..

 

Antoni invece è il protagonista principe, quello che alla fine accetta con enorme fatica di intraprendere la via inusuale della Non Violenza, della Non vendetta.

Sfatando i luoghi comuni nati e noti alla cronaca sui Sardi e sulle faide in quegli anni, Antoni manda un forte segnale alle genti di Neoneli e non solo, anteponendo con coraggio l’amore per la vita alla voce dell’odio.

“…Quanti delitti, quante vedove e quanti orfani per dar soddisfazione alla parte peggiore di noi. Una fine bisogna pure metterla alle cose, se no la ferita non si chiude più…”.

 

Emilio è il più piccolo della compagnia, ma è tenuto in forte considerazione per le sue capacità intellettuali.

Testimone delle sue ansie e delle sue angosce, si trova coinvolto in un mondo dove l’equilibrio precario tra futuro e passato assume una notevole importanza per essere dimenticato, ma troppo pesante da portare con sé.

 

La facilità con cui l’autore descrive i luoghi e i personaggi, ci trasporta idealmente in Sardegna con una facilità impressionante. Abbiamo la sensazione di vedere le “mute vie” e sentirle parlare … Della campagna sentiamo i profumi e gli odori di cui, tanti dei presenti in sala, avevano ormai perse le tracce. Ma soprattutto, alle parole del romanzo e dell’autore riviviamo le difficoltà e i sacrifici che i nostri genitori quotidianamente affrontavano per sfamarci, e che per molti di noi sono stati motivo di emigrazione alla ricerca della sicurezza economica e del benessere. Storie di cinquanta e sessant’anni fa che purtroppo stanno ritornando drammaticamente attuali.

 

La presentazione del libro si conclude con la lettura, fatta dallo stesso autore, di alcuni passi, in prosa e in poesia, del romanzo, e ciò continua a trasmettere emozione e passione ai presenti che, a loro volta, contribuiscono, con la diffusa e palese empatia, a rendere più vigorose, faconde e struggenti le parole di Eliano Cau.

… eccole, due, tre, cinque. Le lepri. Creature più evanescenti, più in pericolo di noi, di noi più gioiose … A vederle così, libere e gaie, il mio cuore si getta in un galoppo sfrenato … Le ammiro, le invidio, ma mi fanno anche pena. E me faccio io, osservandole. Ognuno di noi ha le mani lorde di sangue, ognuno, e anch’io. Le lepri alla luna, le lepri innocenti. Mai più toccherò un laccio in vita mia …

 

Non essendo io un critico letterario né tantomeno un giornalista, mi riesce difficile parlare di Eliano Cau e di questo romanzo, perché verrei accusato di faziosità. Una lancia a suo favore comunque sento il dovere di spezzarla consigliando la lettura di questo libro. Specialmente a noi Sardi, emigrati e non, ci darà modo di riflettere e chissà, forse ci aiuterà a capire meglio e affrontare insieme questo drammatico periodo della nostra esitenza che mai avremmo immaginato si sarebbe ripresentato in modo così allarmante.

Sentimenti come AMICIZIA, CORAGGIO, INTELLIGENZA sono doti che possono e devono convivere tra loro e non singolarmente in ogni uomo.

 

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Un commento

  1. Il mio nome è Sherlene . Io vivo in Schattbach ,
    Austria.I inciampare casualmente su tiscali.it .
    Voglio solo dire che mi è piaciuto il tuo post sul blog
    di ” Tottus in pari AL CIRCOLO LA QUERCIA DI VIMODRONE , LA PRESENTAZIONE DEL ROMANZO PER LE VIE DI MUTE Eliano Cau : ? ? ? ? ? ? Dedico QUESTO EVENTO A ROSSELLA Urru ? ” .

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