riferisce Piera Angela Deriu
Ceramica, intagli, pittura la Sardegna vista da 3 giovani artisti Angela Maria Sanna, Nanni Senes, Roberto Calaresu; Curatrice Gilda Cefariello Grosso Nella Chiesa di San Zeno Pisa inaugurazione venerdì 19 ottobre ore 17,30 con dimostrazione dal vivo dell’intagliatore Roberto Calaresu; la mostra sarà visitabile tutti i giorni fino a sabato 27 ottobre dalle 16 alle 19. Angela Maria Sanna e Nanni Senes, con i loro lavori di pittura e di grafica rappresentano due modi diversi di esprimere la creatività nel campo dell’arte contemporanea. Pur differenziandosi sia per tematiche che per linguaggi riescono a proporre sviluppi narrativi di intensa emozione, che ben evidenziano i legami con la Sardegna, loro terra di origine. Ad essi si affianca Roberto Calaresu, con i suoi intagli lignei, testimone di una sapienza antica che sa dialogare anche con il gusto dell’epoca contemporanea.
Angela Maria Sanna Originaria della provincia nuorese, Angela Maria Sanna vive e lavora a San Quirico d’Orcia (Si). La sua formazione artistica avviene prima a Siena e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Perugia. Da oltre dieci anni è intensamente impegnata nell’attività di decorazione e restauro. Nelle sue opere, indipendentemente dalla tecnica usata, grafite, olio, acquerello o acrilico, si osservano sviluppi narrativi ricchi di elementi dai dettagli analiticamente indagati. Ben visibili sono anche i legami con la Sardegna che l’artista manifesta attraverso una personale definizione di antiche tradizioni che si rifanno ad elementi caratteristici della sua terra come il mare, le rocce e la vegetazione.
Nanni Senes Originario di Pozzomaggiore (SS), Nanni Senes mantiene un legame con soggetti legati alla sua isola. Proprio dalla tradizione di questa terra, scaturiscono tematiche che descrivono una società in profonda trasformazione. Le sue immagini sono infatti il riflesso di una attenta meditazione sugli aspetti della vita delle donne e degli uomini sardi coinvolti in una quotidianità propria di un mondo che va scomparendo. Non vi è certamente in queste rappresentazioni uno scadimento verso il bozzettismo anedottico o verso una cronaca dai toni schematici ma vi è la traduzione di un sentimento carico di nostalgia, di affetto e anche ammirazione per una società saldamente ancorata alle sue radici e che può essere ancora per molti aspetti un riferimento per il mondo di oggi.
Roberto Calaresu dopo varie esperienze lavorative in Italia e all’estero, Roberto Calaresu rientra a Pozzomaggiore, suo luogo natale. Nel laboratorio ereditato dal padre, artigiano del ferro e del legno, si dedica all’attività di intagliatore. È artefice di manufatti di grande raffinatezza che gli deriva dalla perizia tecnica e dalla squisitezza dei valori estetici filtrati dalla tradizione. Nel suo repertorio tipologico si annoverano vari modelli di oggetti come ad esempio cornici, angoliere, taglieri e cassapanche. Di interesse sono le soluzioni decorative, in genere costituite da rosoni, intrecci, motivi geometrici e zoomorfi, che vengono ad inserirsi armoniosamente su strutture di grande equilibrio formale.
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