L’Associazione Culturale Sarda “Eleonora d’Arborea” di Pesaro ha preso atto delle difficoltà che affrontano i sardi che esercitano attività agro-pastorale, compresa la trasformazione, la conservazione e la commercializzazione dei prodotti nel territorio del Montefeltro (imprenditorialmente svantaggiato) e, nel manifestare loro vicinanza e solidarietà, di concerto con l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” ha organizzato il Convegno di studio: “Identità e sostenibilità come risorse per lo sviluppo del territorio e del benessere agro-zootecnico del Montefeltro”.
Talune problematiche sono correlabili alla configurazione del territorio ed altre riguardano le infrastrutture e la normativa, su cui è possibile intervenire per valorizzare il settore produttivo agro-pastorale e migliorare le condizioni generali della comunità, incentivando i giovani verso il ricambio generazionale e quindi a realizzarsi sul posto, altrimenti prenderà piede l’esodo che inesorabilmente segnerà la fine di un ciclo virtuoso di cui i sardi sono stati protagonisti.
Tale obiettivo può essere raggiunto superando il gap infrastrutturale e con l’attivazione di politiche di sostegno anche nella direzione di tutela del patrimonio animale, sottoposto a devastanti aggressioni dei lupi alle greggi.
L’Associazione ha contattato l’ambiente accademico, scientifico e giornalistico, della cui disponibilità ringrazia ed ha sensibilizzato le istituzioni del territorio, in primis Regione, Provincia e Comune di Urbino, che hanno aderito con slancio e partecipazione diretta. Il ruolo dell’Associazione è esclusivamente solidaristico e culturale, senza ingerenza sulle specifiche competenze di organismi di categoria, tecnici e istituzionali.
C’è una gran voglia di fare e la spinta all’innovazione ed al progresso è data dal valore identitario, che rappresenta una risorsa fondamentale per promuovere sul mercato i prodotti tipicizzati dalla tradizione e cultura agro-pastorale sarda.
Detti prodotti formano il c.d. brand territoriale, con cui è possibile posizionarsi sul mercato in modo distintivo e competitivo, ottenendo possibili risultati in controtendenza rispetto alla crisi economica. Naturalmente occorrono le accennate politiche di sostegno, di cui i sardi sapranno fare buon uso, come hanno già dimostrato con il recupero della “casciotta” di Urbino, un prodotto tipico locale di cui si era persa la memoria e che grazie alla compartecipata intraprendenza dei sardi ha ottenuto il riconoscimento DOP.
La comunità dei sardi si è fatta apprezzare per la serietà e la capacità di operare nel processo produttivo locale, introducendovi l’esperienza, la tradizione e la cultura della Sardegna in favore della qualità, che si giova sia della selezione genetica degli ovini che dell’arte casearia e della particolare cura dell’ambiente, per ottenere pascoli migliori ed al tempo stesso preservare il suolo da eventi naturali dannosi.
In conclusione, sussistono tutti i presupposti per intervenire sul corretto uso e potenziale sviluppo delle risorse, aprendosi ad una prospettiva di crescita socio-economica, degna del miglior connubio Montefeltro-Comunità sarda, capace, oltretutto, di trasmettere un’immagine sicuramente vincente.