Nel nuovo percorso del ciclo “Le Strade del tempo”, progetto ideato da Francesco Ledda e Mariella Cortès, i 150 anni dell’Unità d’Italia vengono raccontati attraverso due punti di vista incrociati: da una parte viaggiatori, studiosi, pittori e personaggi storici giunti nell’Isola di Sardegna per esplorarla e regalarci le più belle istantanee degli anni a cavallo tra Otto e Novecento o a viverci per “elezione e devozione” come fece Giuseppe Garibaldi, dall’altra gli sguardi degli emigrati che lasciando le loro case si riscoprivano e sentivano veramente italiani e finalmente uniti, anche a chilometri di distanza, a chi era rimasto in Italia. Nella prima parte della conferenza (“Visti da dentro con gli occhi di fuori”), tenuta dallo storico dell’arte Francesco Ledda si rifletterà su quello sguardo esterno, curioso e obiettivo, intriso a volte di pregiudizi ma sempre volto alla scoperta e al racconto, una volta rientrati a casa, di una Sardegna legata a canoni del passato, di un mondo atavico che affascinava antropologi e letterati. Si alterneranno dunque le visioni letterarie di Lawrence, le lastre fotografiche di Delessert, l’occhio attento del padre della linguistica sarda Wagner, le scoperte archeologiche, le visioni pittoriche di Biasi e i progetti di Cominotti ma anche la Caprera di Garibaldi, il mondo a parte dell’eroe dei due mondi. Nella seconda parte della conferenza (“Visti da fuori con il cuore di dentro”) la giornalista Mariella Cortès racconta gli anni difficili, prima e dopo l’Unità, di una Sardegna che, come il resto d’Italia, era purtroppo ancora arretrata a afflitta da miseria e analfabetismo.