redazione Tottus in Pari
Marcello Fois è tra i finalisti del Premio Campiello 2012. L’ultimo romanzo dello scrittore sardo-bolognese, “Nel tempo di mezzo” (Einaudi), è stato selezionato dalla “Giuria dei Letterati” della cinquantesima edizione dell’importante premio letterario, presieduta quest’anno da Massimo Cacciari e composta da Gianluigi Beccaria, Riccardo Calimani, Philippe Daverio, Paola Italia, Nicoletta Maraschio, Salvatore Silvano Nigro, Ermanno Paccagnini, Silvio Ramat, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Annamaria Testa. Un anno e un libro decisamente buoni dunque per Fois che a giorni (la seconda settimana di giugno) potrebbe entrare anche nella cinquina dell’altro prestigioso concorso letterario nazionale, il Premio Strega, dopo aver superato la prima selezione nelle scorse settimane. I cinque finalisti sono stati scelti su una rosa di 64 libri, tra i 206 romanzi pervenuti alla segreteria del premio. Allineato fin da subito il giudizio della Giuria tanto che ci sono volute solo due votazioni per arrivare alla scelta della cinquina finalista. Al primo giro di voto sono stati selezionati: con 8 preferenze Carmine Abate per il romanzo “La collina del vento” (Mondadori), con 7 voti Francesca Melandri per il romanzo “Più alto del mare” (Rizzoli), con 7 voti Marco Missiroli per “Il senso dell’elefante” (Guanda), con 6 voti Giovanni Montanaro per “Tutti i colori del mondo” (Feltrinelli). Al secondo giro, dove ciascun giurato poteva esprimere una sola preferenza, con 6 voti è entrato appunto Marcello Fois con il romanzo “Nel tempo di mezzo” (Einaudi). “Speriamo che anche questa manifestazione aiuti la crisi di sistema che stiamo attraversando. Se non investiamo sistematicamente nel patrimonio letterario e culturale non ci sarà alcuno sviluppo per noi, né per l’Europa”, ha detto il filosofo Massimo Cacciari all’Università di Padova, presiedendo i lavori della giuria. E commentando i romanzi in concorso ha sottolineato che “tra le tante candidature, molti i libri interessanti, in particolare i romanzi che patiscono, che soffrono delle intemperie politiche e sociali che stiamo attraversando. Credo che emergeranno delle opere che lasceranno il segno”. “Quest’anno celebriamo un edizione importante, che cade in un momento difficile per l’economia e che ci rende se possibile ancora più orgogliosi – ha detto il presidente della Fondazione Il Campiello, Andrea Tomat – Il premio è un’iniziativa nata quasi per scommessa cinquant’anni fa e il grande prestigio e l’autorevolezza che ha conquistato in questi anni sono la testimonianza che questa scommessa è stata vinta”. La Giuria dei Letterati ha assegnato il riconoscimento Premio Campiello Opera Prima al libro di esordio “Il trono vuoto” di Roberto Andò con la seguente motivazione: “Un’opera prima, ma già fortemente matura. È un magnifico apologo scespiriano sulla malinconia del potere. Il romanzo procede con sicurezza e apparente leggerezza; e grazie anche a un ritmo ben concertato, accerchia il potere nei suoi aspetti più inquietanti”. Spetta ora alla Giuria dei Trecento lettori, i cui nomi si conosceranno solo sabato 1 settembre, data della Cerimonia di premiazione del Premio Campiello, la scelta del vincitore. Giova ricordare come la Sardegna con i suoi scrittori abbia strappato notevoli successi al Premio Campiello: da Salvatore Niffoi nel 2006 con “La vedova scalza” sino a Michela Murgia nel 2010 con “Accabadora”.
sardo-bolognese
sardo e basta,, se proprio vogliamo residente a Bologna !!!!
Marcello e’ Sardo dall’alluce fino alla punta dei capelli, certamente senza rinnegare Bologna .
Vai Marcello!!!!! stracciali tutti al premio Campiello che poi facciamo festa al circolo.