Venerdì primo giugno 2012 si terrà a Cagliari un’iniziativa sulla legalità e la cultura antimafiosa dal titolo “Giovani e Legalità: Sardegna LIBERA dalle Mafie”, organizzata dai Giovani Democratici della Sardegna congiuntamente con il Laboratorio di Partecipazione Politica, in collaborazione con l’organizzazione regionale di Libera, l’associazione contro le mafie che opera ormai dal 1995 su tutto il territorio nazionale sotto la guida del noto Don Ciotti.
Modera l’iniziativa: Claudia Sarritzu
L’organizzazione di questo incontro pubblico, che vedrà la presenza già confermata di due esponenti di spicco dell’antimafia come il parlamentare europeo Rosario Crocetta e il magistrato Antonio Ingroia, nasce dall’esigenza di sensibilizzare anche l’opinione pubblica sarda rispetto al tema delle mafie e più in generale della legalità, intesa soprattutto come lotta alla corruzione, al sistema dei clientelismi, alla pratica del voto di scambio e a tutte quelle pratiche che trasformano i diritti dei cittadini in privilegi, elargiti secondo convenienza dalla criminalità organizzata e da potentati locali illegittimi. Per questi motivi, daranno un contributo all’iniziativa inviando un video messaggio, anche la sorella del magistrato Paolo Borsellino, Rita, e il figlio del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, caduto anch’egli per mano delle mafie, Nando. Questo perché crediamo che la testimonianza sia memoria, e che sia nostro compito fare della memoria il nostro impegno.
In armonia con questi obiettivi, è stato deciso di coinvolgere come parte attiva dell’iniziativa alcuni amministratori locali vittime di atti intimidatori, noti per aver opposto resistenza a pressioni atte al soddisfacimento di interessi particolari, nella salvaguardia della propria funzione politica e sociale originaria di guardiani dell’interesse generale. L’infiltrazione mafiosa è infatti un fenomeno meno visibile in Sardegna rispetto ad altre regioni italiane, ma riconosciamo la sussistenza di forme di intimidazione e condotte similari che ricordano il modus operandi della criminalità organizzata di stampo mafioso.
A tutto questo noi ci opponiamo. E lo vogliamo fare con l’aiuto dei migliori esempi. Per questo abbiamo rivolto il nostro invito ad un’ampia platea di personaggi di spicco dell’antimafia, senza dimenticarci, al contempo, del coraggio dei nostri amministratori locali che, seppur nella scarsità di mezzi e talvolta privi anche di un mero sostegno morale, si ergono a presidio di legalità e rispetto delle regole nel loro territorio di riferimento.
In conclusione, ci teniamo a sottolineare il fatto che questa iniziativa riconosce come propri interlocutori privilegiati le giovani generazioni. Non vogliamo farlo in nome di un generico giovanismo che susciti superficiali approvazioni. Lo facciamo innanzitutto perché questa iniziativa parte dai giovani, da quelli che hanno intenzione di riscattare il proprio territorio e sottrarlo dalla piaga mafiosa che potrebbe inficiarne ulteriormente il futuro, già gravato dall’annosa questione della mancanza di lavoro e prospettive. Vogliamo poter rifondare il futuro della nostra comunità sul rispetto delle regole, sulla condivisione degli stessi valori di convivenza, sull’esercizio dei diritti e non sulla concessione di privilegi. Tutti questi elementi ci obbligano moralmente a rivolgerci ai nostri coetanei, nella speranza di poter condividere con questi ultimi lo stesso percorso di legalità.