PENSIERI E PAROLE SULL’ESPERIENZA IN FRANCIA AL “SARDINIA” DI GRENOBLE: EMOZIONI, SENSAZIONI, SENTIMENTI VISSUTI DAGLI EMIGRATI SARDI

Valentina a Grenoble ha presentato il suo libro "Passo a quattro mori"


di Valentina Usala

Personificando la Terra sarda, la immagino come una dea Madre dalla bellezza sfrenata, di quelle che incantano gli occhi degli uomini e scaturisce la gelosia nelle donne: le stimola ad emularla, per somigliarle.

Imitarla può essere fattibile, ma copiarla no.

L’azzurro mare dei suoi occhi è troppo intenso, le curve dei suoi promontori formose all’essenza, le chiome dei suoi sugheri le più fluttuanti; i colori degli abiti che veste, unici nel suo genere.

Così come la sua cultura. Così come il suo cuore.

Un cuore frantumato, per generosità: anch’essa di irraggiungibile contraffazione.

Tempi addietro, la dea suddivise volutamente il suo cuore in piccoli lembi, donandone una porzione ai figli che la abbandonarono, per far sì che essi ne sentissero il rimbombo dei suoi battiti, ovunque si trovassero.

E così avvenne.

Il cuore vive coi giusti stimoli, gli stimoli che i figli della dea donano.

Ne ho avuto la prova.

In una deliziosa città della Francia, vive una porzione di cuore sardo: vivo, orgoglioso e stimolante.

Là a Grenoble, è emigrata una parte di Sardegna.

Lì rintoccano cadenzati i battiti, grazie a tutti coloro che da lontano, rievocano quotidianamente la propria Terra.

Queste sono le emozioni che l’associazione “Sardinia” mi ha trasmesso in un breve lasso di tempo. L’ente è come una nave: capitanata da una straordinaria presidentessa, Mina Puddu, e sostenuta da una flotta altrettanto superlativa.

E’ stata una di quelle esperienze che lasciano il segno, che fanno udire il suono del mare, odorare arbusti mediterranei: a quel punto, il tuo cuore batte a ritmo di quello sardo. A ritmo di organetto, a ritmo di ballu tundu.

Ho assaporato accoglienza, generosità, ospitalità e gioia…tanta gioia!

Ed è stato sufficiente un giorno, per portare con me in Piemonte, il nostalgico rammarico del rientro.

Ho respirato aria di Sardegna!

Una giornata adrenalinica quella del 15 marzo, occasione in cui, durante la presentazione del mio “Passo a quattro mori”, ho avuto il piacere di ammirare i suoni, i colori, i visi amici e l’armonia della mia gente, del gruppo folkloristico culturale “S. Salvatore” di Escalaplano.

“Canti Musiche e Cultura di una popolo”: la manifestazione durata quattro giorni, che mi ha vista ospite durante il primo.

Una presentazione sentita, in cui ogni partecipante mi ha conferito emozioni sincere: lacrime, sorrisi e coinvolgimento sentito. Sentimenti che ogni sardo emigrato nutre e sa donarmi.

Gli stessi che mio padre mi ha narrato per anni, i racconti della sua vita, dal momento in cui anch’egli si è improvvisamente ritrovato disterrau. Storie di cui ho fatto tesoro, riportandole così su carta e il frutto ne è stato il mio libro.

Ho ascoltato le storie di molti emigrati a Grenoble: mi sono commossa, ho prestato attenzione e con loro le condivido.   

Dopo aver conosciuto queste splendide persone, credo di aver lasciato a Grenoble, all’associazione Sardinia, una parte del mio cuore, orgogliosamente sardo, che affonda le sue radici in un paesino dell’entroterra: malgrado la distanza sono tranquilla, però.

So che si trova al sicuro.

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