di Paolo Pulina
Anche quest’anno, nella ricorrenza della festa di sant’Antonio abate (il santo che ha regalato il fuoco agli uomini rubando al diavolo un tizzone ardente e che, per questo, non solo in Sardegna viene chiamato “sant’Antonio del fuoco”), il Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia ha organizzato “sos fogarones de santu Antoni”, i falò di sant’Antonio, secondo un’usanza che si tramanda in molte regioni d’Italia, compresa la Lombardia.
Nel pomeriggio di lunedì 16 gennaio, nel cortile interno della sede del “Logudoro”, è stato acceso un falò, attorno al quale i presenti hanno percorso sei giri (che hanno un significato propiziatorio o di ringraziamento per grazie ricevute), tre volte in senso orario e tre volte in senso antiorario, tenendo tra le mani chi una bottiglia di vino e chi uno dei dolci tipici, specifici di questa festa: “sos cogones” di sant’Antonio, tipo di focacce decorate con bucce di arancia, marmellata e sapa. Dopo questi movimenti, i partecipanti a questo rito della più genuina tradizione sarda, utilizzando un pezzo di sughero annerito sulla brace, hanno tracciato il segno della croce sulla fronte. Alla fine un caldo ristoro per tutti con gnocchetti sardi e salsiccia. Organizzatrice della festa è stata quest’anno la socia Giovanna Marchinu, originaria di Bono.