di Paolo Pulina
A tre anni dalle celebrazioni del bicentenario della nascita di Giorgio Asproni, si è arrivati all’atto costitutivo della “Fondazione Giorgio Asproni”, sottoscritto a Villa Devoto dal presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci (accompagnato dall’assessore regionale alla Cultura Sergio Milia), dal sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini, e da Idimo Corte, in rappresentanza della neonata Fondazione. Essa ha gli scopi definiti dalla Legge regionale 1 aprile 2010, n.7 “Partecipazione della Regione autonoma della Sardegna alla costituzione, quale socio fondatore, della Fondazione Giorgio Asproni” (pubblicata sul “Bollettino ufficiale della Regione Sardegna” n. 12 del 16 aprile 2010 ) e prevede “lo studio e l’approfondimento del pensiero politico di Giorgio Asproni e la valorizzazione e diffusione del suo lascito ideale e morale; l’analisi dei problemi legati al rapporto dell’uomo con la società, nonché lo studio delle trasformazioni sociali e culturali della Sardegna nella realtà contemporanea; la promozione di incontri e attività culturali collegate alla realtà sarda e alla conoscenza dei suoi uomini illustri; l’organizzazione di manifestazioni collegate alle attività di studio e di concorsi in materia di ricerca storica ed artistica nell’ambito delle scuole e delle università; l’istituzione di una biblioteca, dotata di personale qualificato e aperta quotidianamente al pubblico, nonché di un centro di documentazione e di altre attività informative”. La sede legale della fondazione sarà a Bitti.
Sia il sindaco Ciccolini sia Diego Carru, componente del Comitato di Bitti per le celebrazioni asproniane, hanno sottolineato il fatto che il prof. Tito Orrù, cittadino onorario di Bitti dal 2006, scomparso all’improvviso l’ultimo giorno dell’anno 2011, ha purtroppo avuto pochissimi giorni per gioire della sigla finale (arrivata alla vigilia di Natale 2011), di questo atto costitutivo, per l’ottenimento del quale aveva anche lui dispiegato un tenace impegno negli ultimi anni.
Purtroppo il prof. Orrù non potrà neanche vedere la pubblicazione a stampa del/i volume/i con gli atti del convegno internazionale su Asproni tenuto a Bitti-Nuoro nei giorni 13-16 novembre 2008. I rappresentanti di Bitti hanno confermato che Orrù in questi giorni stava affrettando i tempi per questa ponderosa pubblicazione, dopo aver ultimato il faticoso lavoro di raccolta delle numerose relazioni e la conseguente, impegnativa cura editoriale.
A questo convegno eravamo stati invitati da Pavia come relatori sia io che Gesuino Piga, presidente del Circolo culturale sardo “Logudoro” (il Circolo di Pavia aveva celebrato Asproni con un convegno di studi il 7 giugno del 2008, “Fede nella democrazia e nella repubblica e realismo politico in Giorgio Asproni”, di cui sono stati pubblicati gli atti).
Quando a metà del mese di dicembre 2010 Tito comunicò a me, così come agli altri relatori, che “il Comune di Bitti, promotore del Convegno asproniano, ha di recente perfezionato l’impegno finanziario per la pubblicazione degli atti e ha conferito a me l’incarico di provvedere alla raccolta dei testi e ad organizzarne in tempi brevi la stampa”; sapendo quali fatiche costa la cura degli atti anche di un piccolo convegno, dedicai le ferie natalizie ad una sollecita rifinitura del mio testo, dal titolo “I ploaghesi Giovanni Spano e Pietro Salis e Ploaghe nel ‘Diario Politico’ di Giorgio Asproni”.
A metà gennaio 2011, Tito mi scriveva: “Caro Paolo, ti ringrazio, sei come sempre puntualissimo e quindi di sostegno alle imprese ‘pro Sardinia’. Va benissimo il ‘pezzo’ ploaghese per gli Atti del convegno asproniano 2008, che ho salvato nella relativa cartella ed è tra i primissimi; come pure ho dato uno sguardo al testo, sino a giungere alla perla dell’epitaffio per Arricca. Sto pensando all’opportunità di dedicare nel volume una sessione a sé sugli argomenti ‘locali’, ma in effetti basilari per il tema ‘Asproni e la Sardegna’ (anche da me abbozzato) e ovviamente per una biografia compiuta asproniana”.
Concludo dicendo che il Circolo culturale sardo “Logudoro” aveva progettato di avere Tito Orrù, a Pavia, alla fine di febbraio 2012, nell’occasione della consegna ufficiale da parte dell’Università di Cagliari (il dono è stato concesso per il fattivo interessamento del Circolo ma con la fondamentale intermediazione di Tito) all’Università di Pavia dei sette volumi del “Diario politico di Giorgio Asproni” (con la registrazione puntuale, dal 1855 al 1876, delle vicende parlamentari in Italia prima e dopo l’Unità) alla cui sistemazione e pubblicazione Tito Orrù ha provveduto da protagonista assieme con un altro esimio studioso sardo, Carlino Sole, scomparso alla fine del 2009.
Il Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia è impegnato ad organizzare nei prossimi mesi una commemorazione ufficiale del prof. Tito Orrù.
Massimiliano grazie, è un pensiero veramente gradito. Complimenti per la tua sensibilità e l’assoluta tempestività con cui ti occupi di ogni aspetto della nostra cronaca. Grazie ancora di cuore.