riferisce Omar Onnis
Ad Abano Terme, in occasione del congresso della FASI (federazione delle Associazioni Sarde in Italia), ne sono state rinnovate le cariche sociali. Alla presidenza è stata eletta una donna, Serafina Mascia, originaria di Carbonia. È una notizia che ci sentiamo di evidenziare con grande piacere. A lei e a tutto il nuovo consiglio direttivo della FASI va il saluto e un sincero augurio di proficuo lavoro da parte di ProgReS – Progetu Repùblica. ProgReS – Progetu Repùblica, del resto, è l’unica forza politica sarda che ha un’attenzione sistematica verso la nostra diaspora. Tanto che una delle sue articolazioni organizzative è formata e gestita da sardi che vivono – stabilmente o provvisoriamente – fuori dell’Isola. Il distretto del Disterru di ProgReS da anni ormai agisce, elabora, organizza eventi, sensibilizza sardi e non sardi sui temi di maggiore interesse di natura economica, sociale, politica e culturale. In tale veste ha intessuto nel tempo rapporti con la stessa FASI, collaborando occasionalmente nella realizzazione di incontri e dibattiti. Alcuni dei nostri attivisti per altro sono iscritti a circoli della FASI, in un’ottica di impegno civile a tutto tondo. La nota dolente in tutto questo è costituita dal malcelato paternalismo e dall’indifferenza con cui le istituzioni sarde guardano dal canto loro al fenomeno dell’emigrazione. Senza darsi il minimo pensiero di studiare le cause di questo fenomeno ancora in pieno svolgimento e tanto meno cercare delle soluzioni, la classe politica sarda svilisce e rinnega apertamente l’apporto che la diaspora sarda, diffusa in tante aree del pianeta, potrebbe rappresentare per la Sardegna. Emblematico, a questo proposito, l’episodio riportato dallo scrittore Marcello Fois, presente al congresso della FASI dello scorso fine settimana e dunque testimone diretto. Per la Regione era presente l’assessore Liori. A quanto pare il suo intervento non è stato all’altezza della situazione. In particolare ha destato sconcerto il fatto che l’assessore si sia rivolto ai presenti salutandoli a nome del “popolo sardo”, quasi stesse parlando davanti a un consesso straniero. Questo, dopo che gli altri relatori avevano presentato diverse questioni di varia rilevanza, tra cui quella dell’esigenza di un maggior coinvolgimento degli emigrati nella vita politica e culturale della Sardegna. Una dimostrazione di insensibilità e di incuria, quella dell’assessore Liori, certamente dolorosa per chi l’ha subita, ma che non ci può meravigliare più di tanto. Si tratta infatti del medesimo atteggiamento che la classe politica sarda riserva a qualsiasi cosa esuli da una visuale autoreferenziale, sempre concentrata su se stessa e ben poco sul resto, specie se questo “resto” non porta voti o clientele. Ci sentiamo solidali con i rappresentanti dell’emigrazione sarda che hanno dovuto subire questo affronto e da parte nostra assicuriamo la massima attenzione politica per le loro richieste e per la loro voglia di partecipazione alla sorte della loro terra d’origine. ProgReS – Progetu Repùblica considera l’emigrazione sarda una risorsa strategica nel processo di emancipazione storica e di costruzione della nostra repubblica indipendente, sia per il bagaglio di esperienze che gli emigrati hanno maturato fuori dell’Isola, sia per il loro ruolo di intermediari culturali tra Sardegna e resto del mondo. Riteniamo giusta e doverosa la loro aspettativa di maggiore attenzione e coinvolgimento da parte delle istituzioni nonché la richiesta di trovare delle formule praticabili per una loro partecipazione politica attiva. Il mondo dell’emigrazione sarda, e la FASI in particolare, avranno sempre in ProgReS – Progetu Repùblica un interlocutore attento e propositivo, tanto in Sardegna quanto fuori dall’Isola.