di Massimiliano Perlato
Sempre molto vicino agli emigrati sardi è Mauro Pili. Non perde l’occasione ogni qualvolta si presenta, di affiancare la FASI nelle battaglie più importanti in difesa della Sardegna. “Voi – ha detto l’onorevole – siete le radici della Sardegna che si sono radicate nel Paese e nell’Europa. E sta facendo lo sforzo enorme nel tentativo di unire il popolo sardo”. Da lì ad arrivare alla tematica che più sta a cuore a Pili, il passo è molto breve: “La continuità territoriale è nata anche grazie al vostro impegno”. E poi l’attualità di un tema che sembra ancor lontano dall’essere risolto: “Un ritardo di 22 mesi nella definizione della continuità territoriale aerea con le compagnie che mettono in tasca un bottino di 70 milioni di euro all’anno ai danni della Sardegna e dei sardi. Tutto questo è semplicemente inaccettabile: non è una questione di appartenenza politica, qui ci sono in ballo interessi primari della Sardegna che non possono soccombere a favore di compagnie aeree amiche o nemiche che continuano maldestramente a speculare sulla nostra terra”. Mauro Pili ha messo nero su bianco in un’interrogazione parlamentare tutti i dati che dimostrano come le compagnie aeree abbiano abbondantemente sfruttato i ritardi e continuato a lucrare sulle tratte sarde con i principali aeroporti nazionali. L’analisi pubblicata negli atti della Camera dei deputati è impietosa.“La mancata applicazione della tariffa unica così come indicata dalla Camera dei Deputati – dice Pili – fa guadagnare alle compagnie oltre 190 mila euro al giorno rispetto al dovuto, per un bottino di circa 70.000.000 di euro in un anno. La mancata attivazione della tariffa unica che doveva uniformare il costo del biglietto dei non residenti a quello dei residenti è rimasta totalmente disattesa per quasi due anni ed ora leggo che si sta predisponendo un disegno di legge inutile e dannoso per far perdere altro tempo e denaro alla Sardegna”. “Sia ben chiaro è finito il tempo in cui su questo tema si possano fare speculazioni di alcun genere, abbiamo assistito a due anni e mezzo di politica dei trasporti confusa e pasticciona generando false illusioni e risultati devastanti. Bisogna d’ora in poi essere chiari senza preamboli: le compagnie aeree con la tariffa unica guadagnerebbero l’8% di utile di impresa, tutto il resto è illegittimo e fuori legge. E’ illegittimo che non venga applicata la tariffa unica, è illegittimo che si prevedano compensazioni indebite e ingiustificate”.“Prevedere compensazioni per la tariffa unica e per giunta proporre una legge per finanziare l’operazione significa voler continuare a regalare alle compagnie aeree degli indebiti vantaggi a scapito della Sardegna e dei sardi. Le compagnie aeree con la tariffa unica guadagnerebbero quanto ha previsto l’Unione Europea ed essendo la Sardegna sottoposta ad oneri di servizio pubblico chiunque – sostiene Pili – faccia il contrario sta violando le norme comunitarie”.“La Tirrenia e la sua vendita è sotto procedura di infrazione per due motivi, – dice Pili – la mancanza di trasparenza nella procedura di vendita e per l’assegnazione di compensazioni fumose, ingiustificate e non chiare che appaiono alla Commissione europea un vero e proprio aiuto di Stato. Per la continuità territoriale vale lo stesso motivo, non si possono prevedere compensazioni di alcun genere anche perché prima di tutto bisogna valutare chi aderisce alla prima fase della procedura con l’adesione agli oneri di servizio pubblico. Se sin dall’inizio si “suggerisce” alle compagnie aeree di non partecipare alla prima fase della procedura è evidente che si punta a regalare alle compagnie aeree nella seconda fase di gara non solo l’esclusiva ma anche un ulteriore bottino”. “I dati pubblicati nei resoconti della Camera dei Deputati sono emblematici. Un biglietto Cagliari-Roma in tariffa unica costerebbe 43 euro, mentre le compagnie aeree fanno pagare mediamente a un “non residente” quello stesso biglietto 120. È evidente che stanno lucrando senza pudore sulle spalle non solo del non residente (vedi emigrati) ma anche della Sardegna perché con quei costi si provoca un effetto deterrente che sposta i flussi su altre località diverse dalla nostra isola”. “Nella stessa interrogazione – aggiunge Pili – e in una precedente ancora più articolata sui costi reali della produzione dell’ora/ volo sono stati pubblicati i costi analizzati dalla più importante agenzia americana specializzata nel settore aeronautico che ha definito in ogni minimo dettaglio l’analisi dei costi. Da quel report pubblicato si evince che il costo di un’ora/volo è internazionalmente definita e che quindi qualsiasi ipotetica compensazione è indebita e costituisce un aiuto di stato che rischia di far naufragare per sempre la continuità territoriale per la Sardegna”. “Basta perdere tempo – denuncia Mauro Pili. Dopo la disastrosa stagione trascorsa non si può più continuare a tergiversare. Ventidue mesi sono un tempo infinito per decidere sulla continuità territoriale e non mi interessa la parte politica del governo regionale: ho il dovere morale e politico di dire che non si può più stare a guardare. La conferenza dei servizi che doveva approvare il tutto non ha definito niente e adesso si scopre che si vuole perdere altro tempo e buttare al vento altro denaro a favore delle compagnie aeree come se non avessero sufficientemente lucrato sulla nostra terra. E nel contempo le compagnie aeree continuano ad utilizzare la Sardegna per fare cassa. Se entro il mese di ottobre non sarà definita la tariffa unica senza oneri per la Sardegna e senza compensazioni illegittime per le compagnie aeree saremo costretti a tutti i passi necessari per difendere la Sardegna nel suo diritto costituzionale e comunitario alla mobilità senza discriminazioni”.
Applausi a scena aperta.