di Elena Figus
A fine giugno, in quel di Chia, si discusse anche dell’opportunità di realizzare o identificare uno spazio virtuale nel quale i nostri Circoli – e in particolare le loro giovani leve – possano dialogare e collaborare fattivamente. Con riferimento a quel progetto, vi parlo di Sardinia People, il primo social network della Sardegna (www.sardiniapeople.net), non solo con l’intenzione di pubblicizzarne l’esistenza a quei pochi o tanti di voi che ancora non lo conoscessero, ma anche e soprattutto per stimolare una riflessione collettiva sulla possibilità di avvicinare i nostri intenti di collaborazione a questa piattaforma. Proprio durante un incontro bolognese dedicato ai giovani della F.A.S.I. ho avuto modo di conoscere il suo fondatore Marco Camboni, un ventenne cagliaritano studente di economia, e di iniziare a informarmi sulla sua “creatura” (attività proseguita in seguito anche grazie ad altre conoscenze già iscritte e decisamente più esperte di me in materia). In questi mesi tra Sardinia People e il Circolo di Saronno si è sviluppata una collaborazione, consistita finora nella reciproca promozione dei nostri siti web attraverso banner e post. Vista la mia convinzione circa le potenzialità offerte da questo progetto, e considerato il mio ruolo di responsabile dei giovani presso il Circolo di Saronno, si è pensato con Marco che io potessi fungere da tramite tra SP e i Circoli del Nord Italia, per promuovere con maggior vigore l’iniziativa di rendere questo social network il luogo ideale di incontro e confronto per tutti i Circoli che lo desiderano. La prima cosa da evidenziare è che Sardinia People non ha proprio nulla da invidiare al colossale Facebook sul piano delle funzionalità offerte, sia per i singoli che per i gruppi. Trascurando la “minuscola” differenza relativa al numero di iscritti (Sardinia People ha comunque già raggiunto quota 28mila, un terzo dei quali fuori dall’Isola), ritengo dunque che il network sardo escluda qualunque limitazione nella condivisione di messaggi, blog, annunci, video, foto, commenti, eventi, sondaggi, chat, ecc. Peraltro, si interfaccia comodamente con i social network più noti (Facebook in testa, nel quale lo stesso Sardinia People ha un proprio profilo), mostrandosi così uno strumento di comunicazione per nulla selettivo nei confronti di quegli utenti o quei gruppi che intendono continuare a essere attivi anche altrove. Archiviato l’aspetto tecnico, vorrei ora portare la vostra attenzione sulla serie di ragioni “politiche” che, a vario titolo e a mio modesto parere, meritano di essere seriamente valutate nell’ottica di una scelta nella direzione proposta:
– Sardinia People è nato e cresce sull’Isola per opera di un intraprendente ragazzo sardo;
– per quanto sia aperto (ovviamente) a chiunque desideri iscriversi, si evolve attorno all’ambizione mirata di avvicinare tra loro quanti più sardi e “sardofili” possibili, indipendentemente dal fatto che si tratti di residenti, emigrati, temporaneamente lontani piuttosto che turisti abituali, occasionali o potenziali;
– data la comunione d’intenti, è interessato a offrire ai nostri Circoli visibilità e uno spazio di cooperazione riconoscibile come tale, a differenza di quanto possa fare un qualunque altro social network generalista e disinteressato alle realtà specifiche come la nostra;
– Sardinia People è, in un’ottimistica prospettiva futura, anche una moderna realtà imprenditoriale ed economica sarda che, in quanto tale, merita di essere sostenuta (almeno da chi ha realmente a cuore il presente e il futuro della nostra adorata terra);
– infine: Marco Camboni ha partecipato al citato incontro di Bologna come relatore invitato dalla F.A.S.I. per parlare, in buona sostanza, del contributo che le tecnologie moderne possono offrire ai Circoli nelle loro attività a favore della Sardegna. Personalmente, dopo aver molto apprezzato la sua partecipazione in quell’occasione e intuito un nuovo potenziale mezzo per tutti noi, troverei alquanto incoerente e incomprensibile che un tema di così grande attualità e utilità non fosse riproposto alla platea ideale del Congresso.
Grazie per la visibilità offerta al progetto! E grazie a Elena per l’articolo!
Grazie anche da parte mia e di Elena a Tottus in Pari! Speriamo che la proposta incontri parecchi favori e che si apra, per i Circoli, una nuova e produttiva via di comunicazione e collaborazione. Un caro saluto!