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Non ci sono solo Comuni e Province sotto la scure del governo, il colpo più duro lo prende la Regione: il Consiglio passerà da 80 onorevoli a 30, la giunta sarà dimezzata, da 12 a 6 assessori. Con un risparmio per l’erario pubblico di oltre 12 milioni di euro. «Un taglio è opportuno, ma questo è eccessivo, a conferma che in Italia non esistono le mezze misure», commenta la presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, Pdl. «Pensavamo di portare il numero a 60, possiamo arrivare a 50, ma 30 consiglieri sono davvero troppo pochi», dice il capogruppo del Pd, Mario Bruno. Vediamo innanzitutto la norma. L’articolo 14 del decreto del governo Berlusconi prevede che il numero dei consiglieri regionali sia proporzionale al numero degli abitanti. Per le regioni con meno di due milioni di residenti, come la Sardegna, gli onorevoli devono essere 30. Il numero minimo è per le regioni con meno da un milione (20 consiglieri), il massimo per quelle oltre otto milioni (80 consiglieri). Per la Sardegna il taglio sarebbe di 49 consiglieri e non di 50. Perché il decreto prevede che nei 30 non sia compreso il presidente della giunta, che, a differenza di oggi, è considerato fuori quota. Il numero degli assessori deve essere pari a un quinto dei consiglieri: nell’isola quindi saranno 6. Le norme entreranno in vigore nella prossima legislatura (in Sardegna prevista per il 2014). Ogni Regione, comprese quelle a statuto speciale, dovranno adeguare il proprio Statuto entro sei mesi. Dal primo gennaio 2012 il Consiglio regionale dovrà dotarsi di un Collegio di revisore dei conti. Il dimezzamento dei consiglieri e degli assessori è stato previsto anche per i Consigli provinciali. Sempre che la Regione non decida di tagliarle tutte, ne resterebbero cinque: Cagliari e Sassari perché hanno più di 300 mila abitanti, Nuoro, Oristano e Olbia-Tempio perché la superfice di ciascuna supera i 3 mila chilometri quadrati. Saranno abolite Ogliastra, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias. Le novità hanno riacceso dibattiti e polemiche. Sia sul merito, sia per il vero e proprio attacco alla politica che viene portato da più parti. Un attacco spesso motivato, ma rischioso, portato avanti approfittando del malumore generale. E’ vero che certa politica è indifendibile e che le istituzioni non sempre sono all’altezza della situazione, ma è anche vero che facendo di ogn
“non sarebe meglio dimezzare gli stpendi dei parlamentari e dei consiglieri e togliere dei privileggi ? sicuramete cosi non ci saranno tanti a desiderare le poltrone ahahahaha”
speriamo!!!!!!!!!!! …voglio vedere i fatti però :::))
Ho capito: ci toccherà l’Assessore al Lavoro, Cooperazione, Emigrazione, Immigrazione, Sicurezza Sociale, Personale, Affari Generali, Cultura, Turismo e Spettacolo. Auguri