di Ettore Serra
Il progetto regionale “Dall’Ichnusa all’Etruria tra vino-mare-storia” inizia con la proposta che alcuni consiglieri della Sarda Domus, dalla quale è scaturita l’idea di portare la manifestazione sia a livello nazionale con la sua presentazione a Civitavecchia presso la struttura ottocentesca della Cittadella della Musica, sia a livello internazionale con la sua esportazione alla Fiera SEATRADE dedicata al settore della cantieristica navale a Miami Florida), e ciò in considerazione del fatto che il porto di Civitavecchia riceve circa 2 milioni e 500mila croceristi ogni anno trasportati da tutto il mondo con grandi navi super dotate per tale tipo di svago. Da qui, in ordine alla manifestazione da svolgersi a livello nazionale a Civitavecchia, nasce l’idea di coinvolgere l’Assessorato del Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna, con lo scopo di mettere a confronto le attività agro-alimentari e tradizionali dell’Etruria meridionale e della Sardegna coinvolgendole nell’ipotesi di un nuovo tipo di economia avanzata che sia legata alle tradizioni dei due territori, i quali, insieme, rilancino un moderno modo di fare mercato fondato sulla innovazione tecnologica, organizzativa e finanziaria e soprattutto sulla comunicazione, così da poter competere a livello nazionale nella eccellenza dei prodotti di qualità uniti alle tradizioni etrusche e nuragiche. Così pure, in relazione alla partecipazione alla Fiera internazionale Seatrade nel campo della cantieristica navale a Miami, nasce l’idea di impegnare la Presidenza della Giunta della Regione Sarda, al fine di far crescere la cultura del vino a livello internazionale ed in particolare per lanciare il vigneto Sardegna che è una realtà straordinaria che produce immagine, qualità, lavoro e numeri lusinghieri , ma ha bisogno della sponda forte della Regione Sarda per dare alla sua conoscenza lo spazio, i sostegni e le iniziative che merita, cercando metodi di comunicazione moderni che arrivino a colpire il sentimento della gente appassionata all’odore ed al gusto del vino e della gente che vuole entrare a far parte del mondo della enologia. Nonostante avessimo presentato un progetto molto articolato con la esigenza di esaminarlo unitamente alle Autorità portuali di Cagliari e del Nord Sardegna, la nostra proposta non è andata in porto e così abbiamo ripiegato ad approfondire il progetto presentato all’Assessorato del Lavoro della Regione Sarda, la quale ha approvato il nostro programma. Dopo acer informato le istituzioni di Civitavecchia, ci siamo così dedicati totalmente al nostro primo progetto inviando a tutte le cantine viti-vinicole della Sardegna e dell’Etruria meridionale (Lazio-Umbria-Bassa Toscana) una richiesta di adesione alla manifestazione “Dall’Ichnusa all’Etruria tra vino-mare-storia”, con l’obiettivo di essere non solo un confronto di vini ma anche la conoscenza della loro storia enogastronomica, partendo dall’età etrusco-nuragica sino ai nostri giorni, per poi arrivare all’analisi sull’influenza del mare sui vitigni e sulla produzione viti-vinicola delle due sponde del mar Tirreno, attraverso percorsi degustativi guidati, dibattiti e conferenze, senza dimenticare il colore ed il folklore che rendono uniche nel mondo queste realtà.
A tale richiesta di adesione, con la collaborazione di consulenti-enologi sardi e laziali, abbiamo fatto cadere la scelta su 12 case viti-vinicole dei due territori con la presentazione per la degustazione dei seguenti vini: a) case viti-vinicole sarde: Sella&Mosca, Domonios 2007 cannonau di sardegna e Cuvèe 161 2009 torbato di alghero; Santadi, Carignano del sulcis 2009 e Vermentino 2010; Piero Mancini, Falcale 2008 cannonau di sardegna e Cucaione 2010 vermentino di Gallura; Cantina Deaddis, Ultana 2009 isola dei nuraghi e Narami 2010 vermentino di sardegna; Vigne Surrau, Sincaru 2008 cannonau di sardegna e Sciala 2010 vermentino di sardegna ;
b) case viti-vinicole dell’Etruria meridionale: Falasco, bianco Poggio dei Gelsi e rosso Vitiano 2009; Colpetrone, rosso Montefalco sagrantino 2006 e rosso Montefalco rosso 2007; Fattoria del Cerro, bianco Braviolo 2010 e rosso Nobile di Montepulciano 2008; Isabella Mottura, bianco Tregognano 2009 e rosso Siren 2009; Tenuta S’Isidoro, bianco Forca di palma 2010 e rosso Corithus 2009; Poggio al Tesoro, bianco vermentino 2010 e rosso Mediterra 2009.
Risolto la partecipazione delle cantine, abbiamo immediatamente provveduto a contattare prima i 4 conferenzieri nelle persone del dr. Giovanni Pinna quale enologo della Sella&Mosca, del dr. Riccardo Cotarella enologo della Falesco e consulente a livello internazionale, della prof.ssa Marina Micozzi dell’Università degli studi della Tuscia-Viterbo e della prof.ssa Anna Depalmas della Università degli studi di Sassari: ad ogni conferenza hanno assistito circa 100 persone che con attenzione e molto interesse hanno seguito per circa 50 minuti ogni oratore e che hanno partecipato al dibattito al dibattito finale dimostrando una certa esperienza settoriale. Nel pomeriggio del primo giorno il presidente della Sarda Domus Ettore Serra ha tracciato i quarant’anni di storia della associazione rimarcando che i primi trentenni sono serviti ad inserire i sardi nel tessuto sciale che li ospitava, mentre negli ultimi dieci anni si è dato spazio a manifestazioni per il lancio del prodotto sardo sia esso turistico, culturale, commerciale, artigianale con particolare attenzione alle attività che in particolari settori danno lustro e prestigio alla Sardegna: si augura che la manifestazione possa essere ripetuta ogni biennio. E’ seguito l’intervento dell’avv. Vincenzo Cacciaglia che ha evidenziato la disponibilità della Fondazione Cassa di Risparmio, di cui è Presidente, a sostenere sempre manifestazioni intense come quella organizzata dalla Sarda Domus per il lancio della città di Civitavecchia. Il vice presidente della Sarda Domus avv. Roberto Immediata ha tracciato l’intero programma dell’evento rilevando che lo scopo finale e prossimo sarà quello di coinvolgere la città di Civitavecchia con il suo porto nel suo rilancio a livello internazionale, come vetrina e punto d’incontro tra culture e passioni, modernità e tradizione, gusto e ricerca. Infine è intervenuto il Sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini che ha apprezzato molto l’iniziativa della Sarda Domus, in quanto è la prima iniziativa di così alto livello che merita l’apprezzamento della Amministrazione Comunale, anche se ritiene che tale evento sarebbe preferibile farlo durante l’estate civitavecchiese per consentire la partecipazione di quasi tutti i cittadini del comprensorio, che meritano un programma così ricco di avvenimenti. Ai discorsi è seguita la proiezione dell’interessante documentario di Aldo Demartis “Civitavecchia passaggio o dimora?” che presenta personaggi, luoghi, paesaggi, storie, legati alla terra sarda ed alla terra continentale con un particolare e singolare riferimento alla pastorizia transumante. Ritornando alla manifestazione, abbiamo avuto la gradita presenza del tenore Alessandro Scanu che nella seconda giornata, accompagnato alla fisarmonica da Massimo Atzori, ha eseguito un “recital” di melodie sarde entusiasmando un nutrito numero di gente comune e di varia estrazione sociale, mentre la giornata di chiusura il gruppo folk di Siligo si è esibito sia all’interno della struttura che nel giardino antistante, ove erano posizionati gli stand,dimostrando un forte interesse di un pubblico numeroso soprattutto quando l’accompagnamento ai vari tipi di balli e danze era fatto dalla sola voce. L’allestimento dei sei stand sono stati posizionati nel giardino antistante la Cittadella della Musica e i volontari dell’associazione servivano i vini insieme ai sommeliers della F.I.S.A.R.-Delegazione di Civitavecchia. Inoltre, al centro degli stands, è stato sistemato uno stand riservato alla azienda artigianale del giovane Salvatore Bacciu di Buddusò che ha provveduto a distribuire ad ogni stand salumi, formaggi e pane dei due territori per la degustazione dei vini ed ha venduto al numeroso pubblico intervenuto i prodotti portati dalla Sardegna. E’ la prima volta che la città di Civitavecchia ospita una manifestazione di alto spessore incentrata sulla divulgazione dei vini e dei prodotti enogastronomici delle due sponde del mar Tirreno e crediamo che tale evento ha lasciato un traccia di vasto consenso legato ad un nutrito numero di persone soprattutto giovani che hanno accertato ed apprezzato un nuovo stile di presentazione delle produzioni non più legate a sagra come festa popolare, ma a celebrazione eccelsa di prodotti indirizzati ad un pubblico esigente. In conclusione dobbiamo manifestare una grande soddisfazione dell’intero consiglio direttivo (composto in parte da giovani) per essere riusciti ad organizzare un evento che si è presentato molto difficile e complesso in tutte le sue articolazioni in quanto non è stato facile accomunare la cultura alla enogastronomia soprattutto nel risalire al periodo etrusco-nuragico per arrivare ai nostri giorni e se le docenti universitarie hanno tracciato un quadro risalente alla preistoria, i due enologi hanno presentato una situazione reale dei vitigni e dei vini tracciando una linea in prospettiva per il rilancio delle produzioni con nuovi metodi di aggancio alla nuova società emergente: si dice che dobbiamo prendere lezione dai produttori francesi, che hanno dei vitigni e dei vini inferiori ai nostri, ma hanno un forte modo di comunicare con l’esterno tanto da superarci nel confronto. E’ una lezione che dobbiamo apprendere molto in fretta per raggiungere le vette che i nostri vini meritano attraverso la comunicazione e la pubblicizzazione: non dobbiamo mai demordere e dobbiamo continuare ad insistere nelle nostre produzioni vitivinicole autoctone sarde, che sono il fiore all’occhiello del nostro futuro. Si ringrazia sentitamente la Regione Autonoma della Sardegna, ed in particolare l’Assessorato del Lavoro che ha recepito il nostro progetto che riteniamo sia l’inizio di una serie di incontri al alto livello fra Istituzioni e cittadini per aiutare a risolvere le problematiche che questo nuovo tipo di società molto difficile presenta soprattutto nel settore della economia.