di Magalì Misses
Questo progetto avviene come seconda fase del corso organizzato dalla FILEF e finanziato dalla Regione Sardegna. Consisteva nel raccogliere informazioni mediante diverse interviste girando in camper per diversi paesini dell’interno della Sardegna. Abbiamo fato interviste ai sardi che erano emigrati dalla Sardegna e che sono tornati, agli immigrati che hanno scelto la Sardegna per vivere e ai giovani locali per capire il loro parere sul fenomeno dell’emigrazione. Abbiamo cominciato a lavorare insieme agli altri ragazzi partecipanti e siamo stati noi a pensare il progetto comprese le tematiche. E così è venuta fuori questa idea che siamo riusciti a portare avanti nel 2010. In 5 siamo riusciti ad essere presenti in Sardegna per la sua realizzazione: Francesca Bandino (New Jersey, Stati Uniti), Eduardo Toro (Tucumàn, Argentina), Fabiana Ponce (Tucumàn, Argentina), Santiago Trapani (Tucumàn, Argentina), ed io. Abbiamo girato con un camper i seguenti paesi: Loculi, Lula, Allai, Serri, Mandas e Dolianova, in tutti i paesi ci hanno ricevuto molto bene, tanto le autorità locali come la popolazione. Abbiamo creato un blog durante lo sviluppo del progetto per permettere di seguire le nostre attività ( http://ildiariodelcamper.blogspot.com ). Le conclusioni di questa esperienza, sono state inserite in una piccola pubblicazione che è stato distribuita nel “Meeting di giovani sardi al mondo” realizzato a Chia lo scorso giugno. A titolo personale, definisco questo progetto “una riflessione sull’emigrazione” perché è stata un’esperienza indimenticabile per diversi motivi. Siamo tornati in dietro nel tempo e siamo riusciti a metterci nei panni dei nostri genitori/nonni e abbiamo capito (dalle esperienze raccontate) quello che loro hanno provato quando hanno dovuto lasciare la Sardegna. Ho pensato, a quelli che sono andati in Germania, per esempio, che dopo qualche anno sono riusciti a tornare nella loro terra, comunque hanno sofferto tanto e ancora ricordavano quei giorni con le lacrime negli occhi. Penso a mio nonno che se ne è andato in Argentina a 18 anni con i suoi genitori e i suoi fratelli, e non è mai riuscito a tornare in Sardegna. Abbiamo conosciuto posti dell’entroterra sarda: posti meravigliosi e persone eccezionali. Abbiamo fatto amicizia con tanti ragazzi sardi che portiamo nel nostro cuore. Ci siamo scambiati i contatti per non perdere il rapporto. La Sardegna non ha solamente delle spiagge meravigliose e una popolazione straordinaria, calda e soprattutto ospitale. La Sardegna è anche dotata da una storia antichissima e interessante. Ho visto diversi villaggi nuragici, Domus de Janas e anche l’ingresso d’una Tomba dei Giganti. Dopo il progetto, sono andata per conto mio a Tresnuraghes, a conoscere finalmente il paese di mio nonno e a conoscere i parenti. È stata una esperienza bellissima ed emozionante, soprattutto in due momenti: all’entrata del paese con il cartello del comune con suo nome e quando ho trovato i parenti di mio nonno. Una delle sue cugine mi ha fatto vedere le foto del matrimonio dei miei nonni e foto di mia mamma quando era piccola. Mi sono sentita sarda dentro. E sarà sempre così da quel giorno.