di Gioele Figus
Celebrare una ricorrenza non è solo un momento di festa, non lo è sempre e non lo è per tutti. Le ricorrenze cadono con lo scadere di un tempo, più o meno breve e più o meno importante, a seconda del valore che noi gli attribuiamo, prescindendo dalle contingenze dei fatti che lo circondano, dai luoghi e dalle persone. Tuttavia un importante giubileo come il 150° anniversario dell’Unità d’Italia è un’occasione che non può passare inosservata, anzitutto per il semplice motivo che l’Italia esiste ancora dopo tanto tempo e di conseguenza vale la pena anche solo fermarsi a riflettere su questo fatto. Ma è anche la giusta occasione per fare dei bilanci, rievocare la memoria e rileggere i fatti con la giusta razionalità che soltanto il tempo ci può conferire. Il Circolo Sardo di Berlino e.V., mosso da questo spirito, decide di ospitare per due settimane la mostra itinerante d’arte e di satira Fratelli d’Italia, invitando chiunque ne avesse piacere, italiani, sardi, tedeschi e non solo a prenderne parte. Nata grazie all’iniziativa dalla FASI, Federazione Associazioni Sarde in Italia, la mostra è il risultato di un concorso internazionale che chiedeva di rappresentare attraverso lo strumento della satira e del fumetto un momento della storia d’Italia degli ultimi 150 anni, e che ha visto la partecipazione di 440 autori provenienti da 50 paesi diversi del mondo. L’inaugurazione è stata lunedì 20 Giugno alle 19, in un grazioso caffè italiano, sulla Akazienstrasse 10, Berlin-Schöneberg. Con la gentile presenza del Primo Consigliere dell’Ambasciata d’Italia Lelio Crivellaro, la mostra è stata aperta da una breve saluto della Presidentessa del circolo Alexandra Porcu, dalla Vicepresidentessa Ida Macis e dall’introduzione della giovane curatrice d’arte Giusy Sanna, la quale ha ricordato come la satira è il linguaggio ideale per rendere accessibile a tutti vicende politiche altrimenti complesse e di come questo linguaggio abbia storicamente giocato un ruolo importante nella scena pubblica italiana. A determinare il successo dell’iniziativa oltre alla buona qualità delle opere esposte, sottilmente ironiche, talvolta irriverenti, ma sicuramente divertenti, è stata la capacità del Circolo di attirare un pubblico non solo di italiani, riproducendo quella multiculturalità che è tipica della città di Berlino. Inoltre la mostra testimonia e dimostra come delle iniziative di buona qualità dedicate alle celebrazioni del 150° anniversario della nostra nazione possano essere fatte anche con poche risorse e anche in momenti in cui la crisi economica e politica spinge ad accentuare le divisioni e a alimentare tensioni e rivalità. Il messaggio finale è dunque che della nostra storia si può anche ridere, si deve ridere e si deve discutere purché questo sia fatto in maniera costruttiva e consapevole. Occorre in altre parole diffidare dai facili revisionismi, dalle verità assolute e dalle vane promesse di facili e rapide soluzioni. Occorre invece muoversi con un autentico desiderio di conoscenza, effettuando un rigoroso e costante lavoro di ricerca, tenendo la verità sempre sullo sfondo, come traguardo da avvicinare ma mai da raggiungere, al fine di portare un contributo utile alla ricostruzione della nostra storia passata e alla costruzione della nostra storia futura.