ricerca redazionale
Sviluppo e potenzialità di crescita della Sardegna sono tra le peggiori in Europa. E non si notano apprezzabili segnali di un’inversione di rotta. Sono le conclusioni, in sintesi, del diciottesimo rapporto del Crenos sull’economia dell’isola presentate nell’aula magna della facoltà di Ingegneria di Cagliari. Uno dei pochi dati positivi arriva dalle donne. Mentre l’incremento del tasso di disoccupazione maschile tra il 2008 e il 2010 passa dal 10,2 al 16,9% (nonostante il recupero dell’ultimo anno), in due anni il tasso femminile si è praticamente dimezzato (11,2%), dato inferiore alla media nazionale. Un exploit considerato un unicum nazionale dagli esperti del Crenos. Merito dell’incremento dei posti di lavoro nel settore dei servizi, mentre gli uomini hanno risentito della ulteriore riduzione nell’industria. Per il 2010 le persone “attivamente” in cerca di lavoro hanno toccato le 98.000 unità con un incremento addirittura del 46% rispetto al 2007. Male la provincia di Carbonia-Iglesias: tasso di occupazione del 42% e di disoccupazione sopra il 19%, dati che valgono il penultimo posto in Italia davanti alla provincia di Agrigento. Ombre nel 2010 anche per il turismo, ma secondo il Crenos nel 2011 ci sarà una crescita moderata soprattutto nel settore alberghiero. Segnali di miglioramento si registrano sui tassi di dispersione scolastica e formazione permanente. Mentre il rapporto registra un quadro pessimistico alle infrastrutture: sempre sotto la media nazionale strade, ferrovie, reti bancarie, energetiche ed ambientali. Dall’indagine emergono elementi di preoccupazione sulla sostenibilità del sistema sanitario regionale: la spesa, rapportata al Pil, è superiore a quella nazionale, anche se inferiore ai dati del Mezzogiorno. Al netto dell’inflazione, il reddito della Sardegna a fine 2009 era ritornato più o meno sui livelli del 2002. Nel 2009 il Pil della Sardegna era stato pari a 33.451 milioni di euro, in termini pro capite pari al 79,3% della media nazionale. Nel confronto con l’Europa a 27 paesi, il reddito pro capite della Sardegna, calcolato alla parità dei poteri d’acquisto, è passato dall’89% della media europea nel 1998 al 79% nel 2008. Per il 2010 è da segnalare l’ulteriore incremento del tasso di disoccupazione, giunto al 14,1%. Le persone “attivamente” in cerca di lavoro hanno toccato le 98.000 unità con un incremento addirittura del 46% rispetto al 2007. Per il terzo anno consecutivo, la percentuale di disoccupati in Sardegna è superiore alla media del Mezzogiorno.