di Tommaso Esca
Al centro della costa orientale della Sardegna, il Golfo di Orosei, uno dei paradisi naturali del Mediterraneo. Al centro del Golfo, la foce del fiume Cedrino, attorniata dagli stagni, su un’altura , sin dal XII secolo circa , “sa cresieddha” de Santa Maria ‘e Mare. Edificata dalla comunità marinara della città di Pisa, che per circa 200 anni ha gestito i traffici commerciali del porto di Orosei, nasce in un punto di incomparabile bellezza, tra mare, foce del fiume e terra, come cappella del “ Consul Mercatorum ” a devozione di Santa Maria de Pisis. Con l’arrivo degli spagnoli, la stessa viene dedicata alla Madonna di Monserrato. Con la loro cacciata, per gli oroseini diventa semplicemente Santa Maria ‘e Mare, protettrice “ de sos tristos navigantes, in su mare tempestosu, sezis portu de reposu,e ghia de caminantes.” Diventata proprietà dei baroni Guiso di questa contrada, nel novecento , subisce un rapido declino ed abbandono del culto e del manufatto. Nel 1975 circa, l’insegnante elementare nuorese Giuseppina Manca, ed i suoi ragazzi, effettuano un servizio fotografico ed una lettera accorata , al notaio oroseino in Siena Dott. Giovanni Guiso, ultimo erede con il fratello Giuseppe. Il nostro mecenate, si prende a cuore, tale stato di degrado e finanzia un ottimo intervento di restauro. La chiesa torna agli antichi splendori, con centinaia di barche votive e tutte le bandiere degli stati che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Ecco quindi la processione mariana sul fiume Cedrino, con le barche dei nostri pescatori, addobbate con cura e<dedizione dall’Associazione fioristi del nuorese e non solo. Questa festa religiosa, e di popolo, frutto della collaborazione della Regione Sarda, Comune di Orosei, Associazione Pro-Loco, Parrocchia di Orosei, casa Museo Soddu, gruppi e associazioni di volontariato, cultura e sport, nonché degli imprenditori del settore turistico, animano la festa per tre giorni. Apre la stagione turistica oroseina , che consente di dare lavoro a migliaia di persone. I tanti gruppi folcloristici locali in costume animano ogni iniziativa. Nell’ultima domenica di maggio, la mattinata si trascorre piacevolmente nel centro storico della Piazza del popolo ,dove si prepara l’addobbo della barche con mille colori e mille forme. Il tutto tra uno stuzzichino dei nostri prodotti tipici, un buon bicchier di vino. Nel pomeriggio, le vie per il fiume Cedrino, si riempiono di fiori colori e “nuscos” di stagione. Le barche e la processione con “sas corfarias “ di Su Rosariu, Sas Animas e Santa Rughe, la statuina della Santa, in processione dentro il fiume sino alla foce ed alla chiesina. Dopo la santa Messa, in mezzo ai tamarici, ai cannicci e alla menta di fiume, il Comitato della festa offre alle migliaia di intervenuti panini con polpi ed n buon bicchiere di cannonau per tutti. In questo giorno di festa, un pensiero ed una preghiera a Santa Maria ‘e Mare a protezione dei tanti disperati che dal nord Africa, ogni giorno affrontano le insidie del mare aperto con delle carrette del mare. Questi disperati, emigranti per guerre ,carestie, miserie ed ogni genere di povertà, solcano i nostri mari in cerca di pace, serenità , vita decorosa, salute ed istruzione per se e per i figli. Tante anime innocenti ci lasciano la vita. Per chi riesce a solcare felicemente il mare, l’inizio di una nuova vita. Bona ‘Esta a tottus, peri pro chie nos leghet.
A Tottus in Pari, Grazie.
Sa ‘Esta de Santa Maria e Mare este un’ammentu pro chie andhat pro mare, pro travallu, disaogu o bisonzu. Unu bonu auguriu e unu pessamentu andhat a sos tantos disperatot, ughindhesi de gherras, abbuluthios, povertades e bisonzu. Cantas animas in pena e innotzentes, rucrandhe su mare nostrus, chin metzos de forthuna, bi sono lasandhe sa vita issoro. N’DE ALLEGAMUS TROPPU PACCU DE CUSTAS DIGRASSIAS . Chin salute e allegria