di Cristoforo Puddu
L’assessore regionale ai Beni Culturali, in un incontro a Sassari con il sindaco Gianfranco Ganau e i progettisti Simonetti e Mossa, ha presentato il progetto di intervento e recupero del Padiglione dell’Artigianato situato nei Giardini pubblici del capoluogo turritano. La struttura architettonica, dedicata ad Eugenio Tavolara e destinata ad accogliere il “Museo Tavolara” per l’Artigianato e design, fu inaugurata nel 1956 da Donna Laura Segni e rappresentò la prestigiosa sede per le mostre di rilancio delle attività artigianali promosse dall’I.S.O.L.A. (Istituto Sardo Organizzazione Lavoro Artigianale). L’importante spazio, parte integrante del Sistema museale della Sardegna, accoglierà le collezioni artistiche di Tavolara e le tradizionali sezioni della cultura materiale sarda (abbigliamento, oreficeria, tessitura, intreccio e coltelli).
Il museo onora la memoria del versatile e originale Eugenio Tavolara (Sassari, 1901 – Sassari, 1963): l’artista -operando da scultore, pittore, incisore, ceramista, designer e illustratore- contraddistinse tutta la sua opera nel segno e forte legame con l’artigianato tradizionale sardo. L’attività di Tavolara si realizza attraverso la creazione di oggetti diversi (es.: statuine in terracotta, giocattoli in legno e stoffa, personaggi fiabeschi, figure in costume sardo, arazzi, cestini, tappeti, etc.) e la fondamentale idea della decorazione. Le caratteristiche produzioni di pupazzi del geniale sassarese, in legno intagliato e policromato, rappresentano Scene di vita sarda (1933), Negri e Suonatori di jazz (1933), Mascherata sassarese (1937), Le avventure di Pinocchio (1939) e la Cavalcata sarda, opera composta da circa 200 pezzi, esposta alla Triennale di Milano nel 1940; tra le incisioni e sculture La Via Crucis (1938), realizzata per la chiesa di Carbonia, I dieci Comandamenti (1939-40) e il pannello decorativo, in steatite e marmo, dedicato alla Storia della scrittura (1952). Eugenio Tavolara ottenne diversi riconoscimenti e nel 1957 gli fu affidata, insieme all’architetto cagliaritano Ubaldo Badas, la direzione del nascente I.S.O.L.A. a cui si “dedicò con dedizione assoluta”, valorizzando le peculiarità dell’artigianato artistico sardo.