di Letizia Gonzales
Il presidente Obama, nel corso di una conferenza stampa, ha scelto di dare la parola per primo ad un giornalista corrispondente di un famoso Blog, Politico.com. E’ un segno dei tempi. I nuovi Vip del giornalismo americano sono oggi gli autorevoli blog reporter e i loro siti molto influenti rappresentano fonti di ispirazione e informazione per molti politici, giornalisti oltre che per i comuni navigatori del Web. Il Blog della star giornalista è ormai il primo clic del mattino per essere informati in tempo reale di ciò che accade nel mondo, mentre i siti dei più importanti giornali politici del Paese sono utilizzati come riferimento e approfondimento. D’altronde non più tardi di un mese fa lo storico Blog The Huffington Post creato dall’omonima Arianna si è fuso con Aol, pioniere di Internet, per una cifra iperbolica. La vera novità in rete di questi ultimi mesi è però la sfida dei giovani attivisti arabi. E’ il tempo dell’informazione guerriglia, dice il direttore del New York Times alludendo a Weaki Leaks, anche se i giovani cyber dissidenti che oggi fanno tremare i regimi dei più importanti Paesi arabi non hanno affatto l’aria dei guerrieri. E’ l’élite di tweeps l’autentica anima delle rivolte dei Paesi arabi che ha invaso la rete con il flusso di migliaia di messaggi da 140 caratteri ciascuno e ha fatto scendere in piazza il popolo di Facebook. Asma Mahfouz, autrice di un video postato su You Tube che ha spinto in piazza Tahrir al Cairo migliaia di persone, ha dichiarato: «La rete è un grande mezzo dove nessuno ha potuto intimidirci, anche se Internet può esporre alla repressione. Ma sbaglia chi pensa che esistiamo solo lì: c’è moltissimo lavoro reale dietro a quello che abbiamo fatto. E vigileremo perché non vada perduto». Insomma, le nuove vie di comunicazione con protagonisti i giovani coraggiosi cyber attivisti – alcuni di loro hanno perso la vita per informare – hanno animato le rivolte che scuotono il mondo arabo e i tweet come un puzzle hanno contribuito a creare in rete i grandi affreschi che poi TV e giornali hanno commentato. La rivoluzione twitter sta cambiando la geografia politica di numerosi Paesi… Tuttavia il vastissimo mondo del Web è animato anche da ombre. Nella sezione della legge facciamo il punto sulla sentenza di primo grado che ha condannato tre dirigenti di GOOGLE Italy a sei mesi di reclusione per il reato di trattamento illecito di dati personali. Guido Camera, giovane avvocato penalista e Oreste Pollicino, docente alla Bocconi, hanno infatti raccontato in un interessante volume la storia giustiziaria del ragazzo disabile di Torino maltrattato dai compagni, filmato e finito in rete. «Resta ancora un grande vuoto normativo – ha dichiarato Camera – ma questa sentenza ha contribuito in modo determinante ad alzare la soglia di attenzione su un tema che avrà sempre più bisogno di regole globali». Insomma, la blogosfera è una realtà che non si può più trascurare, e i blogger delle nuove generazioni sono anche i neoguerrieri di Internet. Ma in rete tutto si crea e tutto si distrugge alla velocità della luce. Resteranno perciò sempre le grandi testate come solide colonne del giornalismo, con le quali i cyber reporter dovranno continuare a misurarsi.