IL CONVEGNO DEL CIRCOLO "MONTANARU" ORGANIZZATO NEL SALONE DI PALAZZO BELGRADO A UDINE: RIFLESSIONI E COMMENTI

Maria Antonietta Piga

Maria Antonietta Piga


di Paolo Cerno

Con ancora in testa le parole del giornalista/scrittore Natalino Piras – moderatore del convegno – che ricordava con affetto il nostro poeta Agnul di Spere (Angelo Pittana) apprezzato anche in Sardegna, con sulle labbra il dolce “sub specie liquoris” del mirto divino e negli occhi l’aperto, chiaro viso della professoressa Mariantonietta Piga che tutti ci ha incantati col il suo dire appassionato e coinvolgente, che mi son detto: questi confratelli sardi vanno onorati. Il convegno ideato dal Circolo dei Sardi “Montanaru” di Udine, con l’inappuntabile organizzazione della dr.ssa Maria Adelasia Divona, che il 14 di Maggio si è tenuto nel Salone di palazzo Belgrado a Udine, necessita di alcune parole di ringraziamento. Poche ed estemporanee, che si porgono col dovuto rispetto a delle persone che si sono offerte di condividere coi Friulani l’esaltante esperienza della lettura continuata della Bibbia in “marilenghe”. Ciò è la prova provata di un modo d’essere e di pensare di due popoli, lontani solo geograficamente ma, non troppo diversi. Dopo le parole di benvenuto del consigliere provinciale e quelle di saluto riconoscente del dottor Lorenzo Zanon, presidente dell’ARLeF di Udine, che ha anche assicurato adeguato sostegno all’iniziativa, e i ringraziamenti del Presidente del Circolo “Montanaru”, Domenico Mannoni, sono iniziate le relazioni scientifiche. Il prof. Federico Vicario, Delegato del Rettore dell’Università di Udine per la lingua friulana, ha letta …”par jessi precîs e no smenteâ nuje”…una esaustiva relazione sullo stato della ricerca scientifica e alta formazione che si tiene nel nostro ateneo. Puntuale ed esauriente. Ha poi ottenuta la parola il prof. Simone Pisano, vice presidente della Federazione delle Associazioni dei Sardi in Italia che, con raffinata preparazione, nonostante il giovanile aspetto più da studente liceale che da docente di Filologia romanza all’Università di Pisa, ha dettagliatamente descritta la pluralità delle parlate isolane, pur nella loro sostanziale unità con la particolarità dell’articolo, dovuto, se non ho capito male, dall’assimilazione del latino Ipsum non dell’Illum, usuale altrove; una chicca la diversità nell’uso femminile e maschile dello stesso fonema. Ammirevole! La nostra docente prof.ssa Piera Rizzolatti, direttrice del Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla lingua e la cultura del Friuli, arrivata trafelata appena in tempo da Casarsa ove è Presidente anche del Centro Studi intitolato al compianto P.P. Pasolini, ci ha tutti rasserenati dall’alto della sua limpida cultura, assicurando che, pur nelle contingenti difficoltà che si spera momentanee, il CIRF da lei diretto continua con l’usuale efficienza il proprio lavoro istituzionale, oltre alla preparazione di tecnici sportellisti richiesti dalla Pubblica Amministrazione che ne sostiene le spese formative. Bravone! Il prof. Maurizio Virdis, illustre docente di linguistica Sarda all’Università di Cagliari, ha esordito con un pessimistico: “..la lingua sarda è minacciata..”, per svariate cause, oltre l’inesorabile diffusione di lingue omologanti che prospettano economici vantaggi. E’ diffusa l’erronea convinzione che gli studenti abbiano maggiori difficoltà e che sia dispersivo lo studio e la pratica della lingua nativa. E’ esattamente l’opposto, le ricerche neuro linguistiche più avanzate dimostrano, anche a livello molecolare, che l’uso di più lingue è sempre proficuo, nel tempo anzi, fisiologicamente positivo. Non sono riuscito a capire tutti i concetti, ma ho recepita intera la vastità intellettuale di quanto esposto. Dell’incantevole prof.ssa Mariantonietta Piga, ho già detto, ci ha allargato il cuore e consolato gli occhi. Le abbiamo augurato che si affretti ad accrescere, nel più antico e classico dei modi, il numero dei bellissimi bimbi sardi, è il miglior sistema per eternare l’amore per la lingua isolana e per quella universale dell’umanità. I proff. Rosalba Perini del Comitato Tecnico Scientifico dell’ARLeF e Matteo Fogale del Liceo Scientifico Magrini di Gemona del Friuli, ci hanno illustrato il CLIL: acronimo che identifica il nuovo ambiente scientifico per la moderna didattica di tutte le discipline, anche le più tecniche o di difficile apprendimento usando tutte le lingue, specialmente le native. Affascinante! Gradito quanto inaspettato, in chiusura del bel convegno, è giunto a portate ai convenuti i saluti suoi personali e quelli del Governatore della Regione Friuli-Venezia Giulia, dottor Renzo Tondo, l’assessore alla cultura regionale dottor Elio De Anna. “D’amore e d’altro poco“ sono le parole con cui saluto. E’ il titolo di una raccolta di poesie di una dolce, preziosa e mai abbastanza rimpianta docente di lingua e letteratura Italiana-Latina- Friulana, prematuramente scomparsa: Maria Tore Barbina, figlia dell’amore di una fanciulla della Carnia per un giovane Sardo.

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