di Mariella Cortès
Dopo il Belgio, Le Strade del Tempo tornano in Italia, nell’incantevole centro di Peschiera Borromeo. Il circolo Nuova Sardegna, a due passi dal noto castello, in un clima di festa e vivacità, ha accolto i sentieri dell’ossidiana, oro nero dell’età prenuragica. Grazie all’impegno della presidentessa Elena Bacchitta le sale di via Don Sturzo hanno visto protagonista la storia più antica della Sardegna, quella che prende il via nell’era delle glaciazioni quando nella nostra isola arrivarono i primi gruppi di cacciatori. Da questo momento, ha inizio una continua evoluzione di pratiche sociali, riti, commerci ed innovazioni. Nascono villaggi capannicoli, si sperimentano nuove forme di coltivazione si radicano sempre più i culti della fertilità legati alla Dea Madre e quelli legati all’aspetto funerario. Testimoni indiscussi di questo sentiero son gli oltre 2500 ipogei del tipo a domus de janas ai quali si associano circoli megalitici, dolmen, alleè couvert e tombe a tumulo. Immancabile il riferimento all’imponente area sacra di Monte d’Accoddi nella quale trovano la loro massima espressione i riti della Dea Madre. Il percorso, che si chiude con l’età del rame e con la diffusione della cultura del vaso campaniforme, è sfumato con le immagini degli scenari e dei fiori che ancora oggi i nostri occhi, come quelli dei primi abitanti dell’isola, possono contemplare percorrendo i sentieri della Sardegna. Ma Le strade del tempo non si fermano qui e, grazie al grande interesse da parte dei presenti prima dell’estate si proseguirà con un altro incontro dedicato alla Sardegna Nuragica.