A MONZA, LA GIORNATA CON GLI EMIGRATI SARDI DEI CIRCOLI DELLA LOMBARDIA PER CELEBRARE "SA DIE DE SA SARDIGNA"

il tavolo dei relatori al convegno a Monza per "Sa Die de sa Sardigna"

il tavolo dei relatori al convegno a Monza per "Sa Die de sa Sardigna"


di Massimiliano Perlato

l'inaugurazione della mostra "Fratelli d'Italia"

l'inaugurazione della mostra "Fratelli d'Italia"

Il primo pensiero, dopo aver assistito per l’ottavo anno all’iniziativa dei circoli degli emigrati sardi della Lombardia consacrata a “Sa Die de sa Sardigna”, è indirizzato alla tenacia e alla determinazione di chi, anno per anno, si è prodigato per concretizzare l’evento. Plauso doveroso, quindi, alle venti associazioni presenti sul territorio che l’otto maggio 2011 hanno celebrato degnamente, assicurando una notevole partecipazione, la “festa del popolo sardo” in ricordo del 28 aprile 1794, giornata assunta a simbolo della partecipazione dell’Isola alla conquista tanto agognata della propria identità in quanto  vide l’allontanamento da Cagliari dei Piemontesi. Nel mosaico di Monza (capoluogo della nuova Provincia della Brianza) c’è  stato un po’ di tutto: dal convegno realizzato al Teatro Villoresi sul pensiero federalista di Carlo Cattaneo, di Giovanni Battista Tuveri e  di Giorgio Asproni; una messa celebrata nel sontuoso Duomo con offertorio e canti della liturgia isolana. E folklore con l’esibizione del gruppo sardo “Ichnos” e brianzolo “Firlinfeu” ed il concerto musicale di chiusura di Piero Marras e il suo gruppo “Procurade  ‘e moderare”. E poi, numerose bandiere dei quattro mori per le vie del centro. E tanti sardi (alcuni vestiti con i costumi della tradizione isolana) arrivati con ogni mezzo a Monza, baciati da un sole estivo che ha contribuito a suggellare una giornata di festa e di orgoglio regionale. Al convegno, coordinato dal presidente del circolo sardo locale, Salvatore Carta, e dal responsabile della circoscrizione dei circoli sardi della Lombardia, Antonello Argiolas, hanno preso parte, con lusinghiere parole di saluto e con significativi apporti argomentativi,  anche i rappresentanti del Comune di Monza: il  sindaco Marco  Maria Mariani e l’assessore al turismo Andrea Arbizzoni. Per la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (FASI) era presente anche Serafina Mascia, vice presidente vicario. Due le relazioni:

la Messa nel Duomo di Monza

la Messa nel Duomo di Monza

una del  giornalista Paolo Pulina, responsabile dell’Informazione per la FASI; l’altra  dello storico Stefano Pira, docente nell’Università di Cagliari. Ai presenti in sala, seppur in un’occasione di festa come quella per “Sa Die”, i rappresentanti della FASI non hanno nascosto la preoccupazione degli emigrati per la crisi economica che sta attanagliando la Sardegna e riducendo drasticamente il numero degli occupati. È stata anche sottolineata l’importanza  della battaglia per contrastare il pauroso aumento del costo dei biglietti  imposto dalle compagnie di navigazione marittima. Paolo Pulina ha messo in rilievo, nell’ ambito del pensiero  federalista di Carlo Cattaneo, la sua attenzione particolare nei confronti del “caso Sardegna”. Nell’Italia prima dell’unificazione il Padre del Federalismo proponeva un sistema politico basato sull’autonomia locale, con competenze specifiche attribuite alle Province e ai Comuni. Cattaneo era interessato a conoscere  l’indole  di tutti i  popoli che vivevano sul territorio italiano ma aveva  un occhio di riguardo per la Sardegna, non solo per rilevarne le arretratezze ma anche  per prospettare concrete soluzioni per eliminare o quantomeno ridurre questi ritardi. Da qui discende la stesura da parte Cattaneo di  diversi saggi sull’isola alla luce  della documentazione fornitagli da  diversi corrispondenti sardi (Giorgio Asproni, prima di tutti). Pulina ha svolto un excursus storico di pregevole precisione  inquadrando l’applicazione delle idee federaliste operata da Cattaneo a una realtà speciale come quella dell’isola di Sardegna. Il relatore ha  stigmatizzato il fatto che, nel  pur pregevole sito Digital Library, non sia stato digitalizzato nessuno di questi testi di Cattaneo, animati da forte impegno  per l’elaborazione di progetti capaci di sanare i ritardi storici dell’isola. Pulina ha concluso richiamando le parole  di Giuseppe Mazzini, il quale scrisse ai figli del mazziniano sassarese Gavino Soro Pirino: “Amate la patria ch’è l’Italia, la vostra culla che è la Sardegna, la povera, la buona, leale Sardegna che i Re hanno sempre tradita e che non risorgerà se non sotto una bandiera di popolo”. Quelle sul federalismo e sulle sue peculiarità sono state riflessioni ampie che hanno appassionato i presenti in platea, affascinati anche dalla capacità verbale di Stefano Pira  (figlio di  Michelangelo, uno dei più acuti  studiosi della cultura e della lingua sarda). Pira, docente di Storia contemporanea e di Storia della Sardegna nell’Università di Cagliari, ha tratteggiato il quadro storico dell’isola nel periodo pre-unificazione  soffermandosi sui diversi problemi  con cui hanno dovuto fare i conti  i rappresentanti  del governo sabaudo propensi ad emanare editti, poco avvezzi a tener conto di usi e tradizioni sociali del popolo sardo. Contro questa logica centralistica Cattaneo, Tuveri e Asproni si sono battuti all’unisono. Il federalismo, poco apprezzato quasi due secoli fa, è ritornato  attuale  ai nostri giorni: uomini come Cattaneo ma anche Giorgio Asproni (grande autonomista e incrollabile repubblicano, che fu deputato a Torino del Parlamento Subalpino e della Camera del Regno d’Italia in rappresentanza della Sardegna) e Giovan Battista Tuveri (filosofo e scrittore) sono, a conti fatti, uomini del Risorgimento che hanno costruito la storia del nostro Paese: uomini provenienti dal popolo che si son ritagliati ruoli importanti nella politica di allora. E, proprio rimanendo in tema  di Unità d’Italia, “Sa Die” sardo-brianzola è stata

Piero Marras con gli emigrati sardi

Piero Marras con gli emigrati sardi

preceduta dall’inaugurazione, presso l’Urban Center Binario 7, della mostra “Fratelli d’Italia” voluta dalla FASI per celebrare il 150° anniversario con un concorso internazionale di illustrazione, grafica e satira. Artisti di tutto il mondo hanno partecipato esprimendosi con la loro creatività su temi appunto legati all’unità nazionale, al federalismo e all’identità. La mostra  – che è e sarà visibile in tantissime città d’Italia, e che sarà proposta anche in tanti paesi in giro per il mondo ed in particolar modo nei luoghi in cui si è concentrata l’emigrazione italiana e sarda in particolare – è stata presentata da Bruno Culeddu, principale curatore per la FASI dell’evento, il quale  ha illustrato i momenti salienti della lunga preparazione che ha portato alla realizzazione del concorso, della mostra e del preziosissimo  catalogo.

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2 commenti

  1. Complimenti per la manifstazione. E’ stata una bellissima giornata di festa!

  2. Buon giorno. Sono Giancarlo Ripa responsabile di un portale, http://www.brindisola.com, incentrato sull’enogastronomia la cultura ed il turismo in Sardegna.
    Vi chiedo l’autorizzazione a riprendere l’articolo de sa Die de sa Sardigna presente nel vostro Tottus in pari. Ovviamente citando l’autore e lincando il vostro sito.

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